Salvemini: un fallimento la politica economica di Azzollini per la zona industriale Asi e per il commercio a Molfetta
Incontro con gli assessori regionali Minervini e Frisullo all'azienda Exprivia
MOLFETTA - I temi economici, della produttività e del commercio, in questa campagna elettorale, hanno fatto tappa nella sede di Exprivia, nota azienda locale dell'information tecnology, quotata alla Borsa Valori di Milano, e fiore all'occhiello della zona industriale di Molfetta. A fare gli onori di casa, il presidente di Exprivia, Mimmo Favuzzi, orgoglioso di ospitare gli assessori regionali Sandro Frisullo e Guglielmo Minervini ed il candidato sindaco del PD, Mino Salvemini (foto).
“La trasformazione della zona industriale – ha introdotto Minervini – fa parte di un contesto più ampio e complesso che riguarda tutta la Regione. Attraverso un'articolata programmazione strategica stiamo mettendo a disposizione delle imprese gli strumenti per raggiungere obiettivi ben definiti. In una fase di complesse trasformazioni si sta tracciando una virtuosa strada di sviluppo”.
Lo stesso assessore ha annunciato che per i prossimi 6 anni sono previsti ingenti finanziamenti, addirittura 15-16 miliardi euro, che combinano fondi europei, statali e regionali, che potranno riversarsi anche nel Comune di Molfetta qualora si faccia gioco di squadra e soprattutto vi sia una costante e continua attività di pianificazione e progettazione, che purtroppo negli ultimi anni non c'è stata.
Più dettagliata l'analisi economica del sistema Puglia presentata dall'assessore alle attività produttive Sandro Frisullo, che ha annunciato alcuni dati del 2007 del rapporto Unioncamere-Istituto Tagliacarne: +28.000 occupati, incremento dell'export pugliese del 3,5% (7 miliardi di euro in valore), incremento previsto del PIL per il 2008 del 3,8%. “Dati che fanno della Puglia – ha dichiarato Frisullo – il motore economico del Sud e che sono il risultato di un efficace collegamento tra ripresa economica pugliese e politiche pubbliche degli ultimi tre anni”. In questo contesto si sono sviluppate aziende come Alenia, Getrag, Bosch, Meltin Pot, Natuzzi, la stessa Exprivia che impegnano molti ingegneri pugliesi e sono per noi motivo d'orgoglio.
Oggi, secondo Frisullo, la Puglia ha tutti i presupposti per produrre direttamente anche prodotti altamente tecnologici (si pensi al distretto delle nanotecnologie nel leccese), senza bisogno di importare o di affidare ad aziende del Nord la commercializzazione di prodotti tipicamente pugliesi come l'olio d'oliva. Tutto questo richiede degli ingenti finanziamenti di filiera a cui si deve dare sostegno non più con interventi pubblici fatti solo per mantenere in vita le aziende (come avveniva con la Giunta Fitto) ma con attività di cofinanziamento privato-pubblico, che puntino alla crescita, alla internazionalizzazione e ad una maggiore produttività delle imprese pugliesi.
Sul punto Frisullo ha ricordato l'accordo di programma sottoscritto con il Ministro alle Attività Produttive Bersani, che ha previsto fondi stanziati per 170 milioni di euro dalle imprese e 40 dalle istituzioni. “Ci auguriamo – ha concluso Frisullo – che Molfetta rientri in questo disegno strategico, evitando facili localismi che negli ultimi anni l'hanno contraddistinta”. L'intervento conclusivo del candidato sindaco Mino Salvemini ha cercato di dare risposte concrete ad alcuni commercianti molfettesi presenti al dibattito. Salvemini ha attaccato l'incapacità dell'uscente amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini nel definire una concreta politica del commercio, che invece è stata impegnata esclusivamente nell'intimorire i commercianti nello schierarsi, impedendo qualsiasi forma di dialogo con la categoria.
Il candidato sindaco ha evidenziato i pessimi risultati della politica per il commercio del sen. Azzollini: la vendita dei locali all'ingresso del Fashion District, destinati alla promozione del territorio, per risanare il bilancio; progetti per aree da destinare a parcheggio (Piazzetta Verdi, comparto 18 adiacente alla stazione) finanziati, ma inspiegabilmente mai realizzati; fondi stanziati per l'arredo urbano che improvvisamente destinati alla realizzazione della bretella stradale di collegamento del nuovo porto con l'area industriale. A questo si aggiunge l'assenza di un coordinamento con il Governo regionale e centrale, e nonostante sia vice presidente del consorzio ASI, i suoi continui impegni romani, hanno determinato una zona industriale che cresce in maniera incontrollata senza il completamento delle opere di urbanizzazione indispensabili per le attività di produzione (un esempio è l'assenza della banda larga, indispensabile per delle aziende che vogliono competere a livello internazionale). “In riferimento alle aperture domenicali dei centri commerciali – ha concluso l'avv. Salamini – non è questo che incide negativamente sul commercio di prossimità, ma comunque c'e bisogno di un po' d'ordine; per cui, in caso di vittoria, provvederemo alla programmazione delle aperture in un quadro ben preciso e definitivo, senza alcuna possibilità di deroghe”.
Autore: Roberto Spadavecchia