Giacomo Rossiello, 41 anni, assessore al demanio, valorizzazione coste, turismo e cultura Assessore Rossiello, come mai la scelta della sua persona da parte del sin- daco? «Innanzitutto ringrazio Lei e il Suo giornale per lo spazio che mi sta riservando. Credo che questa domanda deve porla diret- tamente al sindaco, considerato che è lui che ha scelto la “squadra” ed è lui che mi ha nominato assessore. Ad ogni modo penso di aver dimostrato in questi anni di essere una persona capace e leale. Di operare per il bene della comunità, di non essere un codardo e neppure di avere ambizioni da prima donna. So- prattutto di avere una mente giovane, di non pensare al “singolo” e di fare gruppo. Forse sono queste le motivazioni. Ripeto, per avere la certezza che sia così dovrebbe rivolgere al sindaco questa domanda. A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Tommaso Minervini e i tanti cittadini molfettesi che mi hanno dato nuovamente fiducia». Quali competenze ha nelle materie a lei delegate? «Quando sono diventato Amministratore Unico della MTM non avevo mai lavorato come autista di bus, né mi ero mai occupato di bilanci, né di trasporto pubblico, eppure ho preso la guida di un’azienda ad un passo dal fallimento e ne ho fatto uno dei fiori all’occhiello della città. Riportando prima in pareggio e poi in attivo i bilanci, cambiando tutto il parco mezzi, anche con scelte green, atti- vando convenzioni e protocolli. Come a Sua conoscenza sono anni che mi interesso attivamente alla politica e ho la fortuna di aver avu- to (e ho tuttora), una serie di maestri che mi hanno formato. Sin da ragazzo, noi giovani di Alleanza Nazionale, ogni anno frequentava- mo corsi di formazione politica dove studiavamo ogni tematica inerente l’Amministrazione degli Enti Pubblici, dai Comuni alle Province, dalle Regioni allo Stato. Quindi, il mio bagaglio di conoscenze amministrative, non si ferma solo alla gestione politica delle deleghe affidatami, ma si rinsalda con competenze studiate negli anni; inoltre, alle ultime amministrative abbiamo messo su una lista civi- ca, “Avanti Molfetta” (rappresentata da me in giunta e da Girolamo Lanza in consiglio comunale), costituita da tanti giovani preparati in diversi settori che ogni giorno sono al nostro fianco. In ultimo, ma non in ordine di importanza, gli studi che ho frequentato e la professione di avvocato che svolgo, mi aiuta- no e supportano quotidianamente nell’azione amministrativa. Il segreto è, con umiltà, approcciarsi ad una materia, ascoltare i collaboratori, studiare la situazione e individuare le strategie da seguire. Ecco, penso di aver risposto alla Sua domanda». Il suo programma in sintesi per questi 5 anni di amministrazione. «Mi spenderò al massimo affinché l’Asses- sorato che ricopro sia innovativo, sicuro, dinamico e coraggioso. Avvieremo un piano di promozione turistica del territorio che possa unire la cultura alla bellezza delle nostre coste e del nostro agro, ai prodotti tipici della nostra enogastronomia, alla tradizione rappresentata dai numerosi e fantastici siti presenti in città. In tale ottica, in questi primi due mesi ho già incontrato parecchie associazio- ni culturali e di categoria locali e, a breve, incontrerò i miei omologhi assessori regionali, anche grazie al supporto del Consigliere Regionale Saverio Tammacco». Quali le priorità? «Non mi piace parlare di una particolare priorità; l’unica mia, e del gruppo che rappresento, priorità è la Città. Dobbiamo, pertanto, promuovere tutte le attività che possano far ritornare Molfetta a ricoprire un ruolo primario nello scenario regionale; questo sarà il segno distintivo del mio impegno politico e amministrativo». Si parla da anni di valorizzazione delle coste, ma finora non si è visto nulla. Come può una città che aspira ad essere turistica a trascurare questo aspetto? «Lei è una persona molto attenta ma, credo, che qualcosa Le sia sfuggito negli ultimi cinque anni; a Molfetta è in atto una vera e propria rivoluzione lungo le coste, specie lun- go la costa di ponente che, da sempre, è stata bistrattata. Sono in corso lavori di riqualificazione del water-front di ponente. Presto par- tiranno i lavori di riqualificazione della fascia costiera di Torre Calderina e ci sono proget- tualità in corso anche per il resto del litorale; a tal proposito ci tengo a precisare che, nell’ambito del dragaggio del porto, è in programma anche l’avanzamento della fascia costiera a ridosso della città vecchia. Inoltre, sono già sta- te finanziate le piste ciclabili che interessano tutta la fascia costiera di levante, ovvero il tratto che collega Molfetta a Giovinazzo. In tutto questo, non dimentichiamoci che abbiamo e stiamo ancora affrontando l’emergenza Co- vid. Come lei sicuramente saprà, quando si amministra, non ci si può limitare ad esprimere una idea perché questa diventi imme- diatamente realizzabile ed è tutto ancora più complicato quando si tratta di coste. In questi ultimi cinque anni ci siamo dotati di un piano delle coste, che non esisteva, abbiamo presentato progetti che sono stati finanziati, abbiamo, in parte, aperto cantieri. E continueremo su questa strada, in perfetta sinergia con i miei colleghi assessori all’urbanistica e ai lavori pubblici». Intercettare i finanziamenti europei non è facile, ancora più difficile la loro utilizzazione ottimale. «Certo non è facile, ma noi ci siamo riusciti presentando progetti credibili che, in parte, sono stati già realizzati. Credo che l’ultima amministrazione abbia intercettato moltissimi fondi europei e di ciò ringrazio anche i nostri valenti dipendenti comunali che si sono ben adoperati. Non ricordo sia stato così con quella prima, ma non mi piace fare paragoni». La sua origine politica è quella di destra, sempre critica verso l’Europa, contestando le scelte di Bruxelles. Quando si tratta di avere i soldi però, l’Europa va bene. Non le sembra una contraddizione? «Ritengo che la critica, costruttiva, sia alla base della democrazia. E’ solo importante che non diventi maschera per fare opposizio- ne fine a se stessa e, il più delle volte, motivata da posizioni preconcette frutto di ideologie più che di idee. Per quello che concerne il mio atteggiamento nei confronti delle politiche attuate da Bruxelles, confermo il mio scetticismo. Non mi sembra che l’Europa abbia brillato fino ad oggi. Penso, ad esempio, alle scelte operate a danno della nostra mari- neria, dei nostri prodotti agricoli di eccellenza, dei nostri prodotti simbolo. Penso anche alla grande confusione legata ai prezzi del gas e dell’energia elettrica, allo spettacolo assolu- tamente disarmonico nella gestione del con- flitto in Ucraina. E, sinceramente, non vedo alcuna contraddizione nel fatto che Molfetta, come gli altri comuni italiani, faccia ricorso a fondi europei e li ottenga. Non capisco perché non si possano criticare scelte che si ritengo- no inadeguate, suggerendo alternative, e non si possano ricercare fondi, che servono per realizzare opere, soldi che, peraltro, sono versati nelle casse dell’Unione Europea da tutti i cit- tadini anche da quelli scettici come il sotto- scritto. Credo nell’Europa, ma un’Europa che sia dei Popoli e non delle Multinazionali, della Finanza e/o delle Lobbies; credo nell’Europa, ma un’Europa che sia attenta alle istanze della gente, alle loro esigenze, alle loro aspettative e anche, perché no, alle loro ambizioni». © Riproduzione riservata