Rosalba Gadaleta: immobilismo della giunta? Troppe illegalità da regolarizzare. Comparti 17 e 18 verso la definizione. La lobby dei costruttori che non ritira le licenze
L'INTERVISTA. L'assessore all 'urbanistica e ambiente
La lobby dei costruttori, che tanti danni ha provocato a Molfetta, è tornata in campo ed esercita forti pressioni anche all’interno del centrosinistra, sollecita gli amici e chiede lo sblocco dei comparti dove, però, ci sono anche situazioni di illegalità da sanare. Poi non ritira le licenze e, sempre attraverso i propri referenti politici, accusa la giunta di centrosinistra di immobilismo. E non si rassegna al cambiamento, lo ostacola e spera in un ritorno al passato. Ma l’amministrazione di Paola Natalicchio non cede e su questa materia vuole ripristinare legalità e regole e anche per dare un concreto segnale di cambiamento rispetto al passato. La linea della fermezza, che non vuol dire immobilismo, è confermata dall’assessore all’Urbanistica e Ambiente Rosalba Gadaleta sottoposta a pressioni per la sua fermezza, fino al punto che qualcuno ne ha chiesto le dimissioni. Ma il sindaco Natalicchio su questo punto è ferma: Rosalba non si tocca. Con lei Quindici la Gadaleta fa il punto sulla situazione urbanistica e sullo stato dei comparti. Assessore Gadaleta nelle ultime settimane è tornato al centro della polemica politica il tema dei comparti, soprattutto inerente al comparto 18. Ad aprile, lei ha detto a Quindici, che il Comune deve farsi carico, in virtù delle nuove normative, delle verifiche di assoggettabilità a Vas e quindi delegare le commissioni paesaggistiche: a che punto siamo? Quali le tempistiche per sbloccare il comparto? È possibile in qualche modo accelerare le procedure? «Per il Comparto 18 abbiamo incontrato i proprietari e le imprese interessate al fine di confrontarci sulle rispettive posizioni e sul percorso procedimentale da seguire. La definizione della questione non è semplice in quanto la presenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici determina una evidente complicazione. Inoltre l’entità dell’intervento (riguardante circa 14 ettari di territorio) ci induce a verificare con attenzione la progettazione proposta e la consistenza della variante adottata. In particolare, stiamo verificando, di concerto con la Regione Puglia - Servizio Urbanistica, se il procedimento di variante al PRG è stato correttamente seguito. Con la recente nota del 26.6.2014, pervenuta al Comune il 2 luglio, il Dirigente del Servizio Urbanistica della Regione ha sollevato alcune obiezioni sul procedimento e, in particolare, ha osservato: le operazioni di trasferimento dei volumi e di deperimetrazione delle aree a verde “rivestono profili propriamente di variante ordinaria al vigente PRG (...) la cui definizione è preliminare alla pianificazione attuativa”; non è stato ritenuto coerente con le norme di PRG l’indice di fabbricazione di comparto (ifc) utilizzato nel PUE, che consente di ottenere nel complesso un volume edificabile pari a 182.994,00 mc.; non risultano predisposti gli atti per la VAS, prevista dal D. Lgs. 152/2006 e L.R. 44/2012. A fronte di tali rilievi, sono necessari opportuni approfondimenti, che ci apprestiamo a mettere in atto proseguendo il confronto con i proprietari e con la Regione». Intanto il Consorzio di Comparto ha proceduto a una diffida nei confronti del Comune di Molfetta per il tramite dell’avvocato Alberto Bagnoli. Quale la risposta dell’amministrazione? «Agli atti c’è lo scambio di corrispondenza con la Regione che testimonia l’attivazione di questa Amministrazione sin dal suo insediamento, anche sul Comparto 18. In realtà, il procedimento era bloccato, avvitato su se stesso, e privo delle necessarie risposte a precise richieste degli uffici regionali. Al contrario, noi abbiamo provveduto ad inoltrare l’intero progetto per l’esame di competenza del Settore Urbanistica, al fine di arrivare ad una determinazione chiara sul percorso seguito e su quello ancora da seguire». Altra situazione complicata sembra quella del comparto 17. «La situazione del Comparto 17 è effettivamente complessa perché negli anni non è mai stata trovata una intesa sulla composizione degli interessi dei proprietari ai quali è consentito il recupero delle volumetrie esistenti. Si tratta, tuttavia, di una situazione di grande interesse per questa Amministrazione, non solo perché è giusto dare una risposta a quanti da anni stanno sostenendo costi di progettazione e oneri fiscali per concretizzare quanto previsto dal PRG, ma anche perché il quartiere richiede un importante intervento di rigenerazione urbana e di infrastrutturazione. In questo difficile contesto, nel corso di una riunione nella quale, per la prima volta, sono stati convocati gli oltre 60 proprietari, l’amministrazione comunale ha proposto una soluzione legata alla realizzazione di un piano particolareggiato che coinvolga il maggior numero possibile di proprietari e che dia la certezza della corretta interpretazione dell’interesse pubblico alla attuazione di un percorso di pianificazione virtuoso. Al primo incontro ne è seguito un altro, al termine del quale si è deciso di proseguire sulla strada della pianificazione concertata tra privati ed ente pubblico. In questo contesto, il ruolo dell’assessorato punta ad essere un ruolo di mediazione tra le parti e di garanzia della sostenibilità e celerità del percorso amministrativo. Mi auguro che in questo ci sia la collaborazione di tutti gli interessati per arrivare al completamento del piano entro il mese di settembre». Dietro la questione dei comparti c’è un continuo proliferare di voci e speculazioni di tutti i tipi: pressioni politiche anche interne al centrosinistra, l’interesse della “lobby dei costruttori”, “l’ira” dei proprietari. L’accusa è quella di immobilismo. «L’accusa di immobilismo è un tema riproposto da più parti, evidentemente, in mancanza di altri argomenti. Devo ripetermi nel ricordare che numerosi procedimenti di pianificazione erano quiescenti e privi di qualunque atto propulsivo, quando non affetti da vere e proprie illegittimità. Devo inoltre ricordare che quasi la metà dei permessi a costruire rilasciati nell’ultimo anno, non è stata ritirata. Questo evidenzia che se un immobilismo esiste nel settore dell’edilizia non può essere imputato all’amministrazione comunale, ma alla crisi economica che rende molto problematici gli investimenti delle imprese, le quali non hanno la certezza (contrariamente a quanto accadeva anni addietro) di trovare acquirenti per gli immobili realizzati. Su questo credo vada avviata una profonda riflessione della città, che parta da una indagine sull’effettivo fabbisogno edilizio». Tra le voci che circolano c’è quella di un’area del centrosinistra che si riconosce in Piero de Nicolo, che starebbe chiedendo espressamente le sue dimissioni. Quanto c’è di vero? «A me non risulta. Con Piero de Nicolo i rapporti sono cordiali e di stima reciproca, diretti anche a raccordare nel migliore dei modi le rispettive aree di attività al fine di potenziare l’operatività della Multiservizi». Come giudica questo suo primo anno di lavoro come assessore? Quali le priorità dei prossimi mesi? «Quella di assessore è per me un’esperienza molto impegnativa e comunque una novità assoluta, dato che non ho mai ricoperto in passato cariche pubbliche. Il rapporto con la giunta e con Paola Natalicchio è ottimo e stimolante perché ci si confronta sul modo migliore per interpretare i bisogni della città. Le priorità e gli obiettivi sono molti. In primo luogo quello di un impegno più incisivo sulle tematiche ambientali, che sono quelle che anche a breve termine potranno incidere più direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e che potranno determinare una effettiva discontinuità nella gestione del territorio. Abbiamo cominciato con il Piano delle coste, con il Piano della mobilità sostenibile, con la progettazione delle piste ciclabili, ma molto c’è da fare soprattutto per la gestione del verde e con la redazione del rapporto ambientale, strumento che ci consentirà di fare un bilancio dell’attività amministrativa in chiave di sostenibilità ambientale; sicuramente non mancheranno le occasioni di confronto su temi importanti con le tante sedi di discussione e di partecipazione che si stanno attivando in città».
Autore: Onofrio Bellifemine