“Rischio idraulico a Molfetta esiste ma pronti ad eseguire opere Sergio di mitigazione”
L’INTERVISTA – Dopo la rovinosa alluvione in Romagna parla l’assessore
L’alluvione in Romagna ha creato l’allarme sulla situazione del suolo anche in altre parti d’Italia. Molfetta ha una situazione critica da questo punto di vista e, come hanno sostenuto alcuni geologi in passato, è a forte rischio idraulico. Tra l’altro le opere previste a difesa del suolo non erano state condivise dall’Autorità di bacino. Per conoscere meglio la situazione “Quindici” ha pensato di intervistare l’avv. Sergio de Candia, assessore Urbanistica e Territorio, Personale e Partecipate. Le recenti alluvioni in Romagna pongono problemi di sicurezza per il rischio idraulico in un territorio molto fragile come quello di Molfetta che vede la presenza di molte lame accanto alle quali si è anche edificato. L’espansione urbana senza controllo non potrebbe comportare problemi in caso di una precipitazione intensa? L’area artigianale e industriale non sono messe meglio, anzi qui i rischi sono forse maggiori? Che ne pensa? «L’espansione urbana segue le regole dettate dalla pianificazione urbanistica generale e, pertanto, non si può certo definire “senza controllo”. Tanto più che gli odierni strumenti pianificatori di tutela e prevenzione del rischio idraulico, come ad esempio il Piano dell’Autorità di Bacino, impongono severe norme che disciplinano l’edificazione nelle aree definite a rischio. Siamo tuttavia consapevoli che esistono zone del territorio comunale, come la zona artigianale e la zona ASI, che hanno subito nel passato una edificazione che, alla luce delle intervenute nuove conoscenze e pianificazioni, risultano in una situazione di rischio idraulico, come gli accadimenti dell’estate 2016 ci hanno purtroppo testimoniato. A ciò, comunque, si sta ponendo rimedio attraverso l’esecuzione di opere di mitigazione del rischio idraulico che sono state concepite proprio a valle degli eventi del 2016, di concerto con gli Enti sovraordinati e, in particolare l’Autorità del Bacino e la Regione Puglia. Oggi quei progetti sono arrivati alla fase di esecuzione ad opera del Commissario Straordinario di Governo per il Dissesto Idrogeologico della Regione Puglia e garantiranno una completa protezione dell’intera area artigianale-industriale di Molfetta. Sono, inoltre, allo studio, altri interventi sulle restanti Lame che attraversano il territorio molfettese, sempre di concerto con il Commissario Straordinario di Governo». La nostra città è caratterizzata da edilizia selvaggia e forte consumo di suolo, ma all’orizzonte non si intravede alcun piano di prevenzione, né un cambiamento nella politica urbanistica. «Il fenomeno del consumo di suolo è un argomento che, negli ultimi anni, è diventando sempre più di interesse pubblico, un fenomeno che presenta cause trasversali ma con risultati comuni, un danno non indifferente per l’ambiente e per l’economia locale. E’ quindi fondamentale che il suolo sia studiato e conosciuto, senza che la conoscenza rimanga esclusiva dei tecnici; la conoscenza del suolo e dei fenomeni che lo riguardano diventa imprescindibile per la sua salvaguardia: sapere cosa è il suolo, ancora prima di cosa sia il consumo del suolo, conoscere quale posto occupi oggi in una “scala di priorità sociale” e diffonderne la conoscenza. Come ho già detto, l’edificazione segue quanto stabilito dal Piano Regolatore Generale e dalle norme nazionali e regionali, quindi non può certo definirsi “selvaggia”; il “consumo di suolo” è quello previsto dalla pianificazione che nel programma di questa Amministrazione si intende portare a compimento». Come mai, in una situazione di emergenza ambientale nazionale, il Comune riduce i fondi alla Protezione civile? «Non è proprio così. Questa Amministrazione Comunale pone le politiche ambientali al centro di una nuova strategia di sviluppo basata sulla sostenibilità e sull’uso efficiente delle risorse. In questa prospettiva l’ambiente acquisisce una nuova centralità e, nel contempo, assume un carattere trasversale alle altre politiche pubbliche, prime tra tutte le politiche territoriali ed energetiche. Ciononostante, le risorse finanziarie destinate alle politiche ambientali hanno subito una costante diminuzione da parte dello Stato Centrale e degli Enti sovraordinati frutto delle riduzioni operate dalle manovre di finanza pubblica che si sono susseguite negli anni scorsi. Ciò nonostante come Amministrazione abbiamo destinato nel nostro bilancio comunale risorse e fondi ad hoc per il sistema di Protezione Civile locale ben collaudato». Il crollo del balcone di un edificio ancora in costruzione, non pone l’interrogativo sulla qualità dell’edilizia abitativa a Molfetta? «Non credo che un singolo e sporadico episodio dovuto a concomitanti cause, anche di tipo meteorologico, possa porre una questione di “qualità dell’edilizia” a Molfetta. Naturalmente i singoli episodi vanno indagati per evitare che la situazione possa ripetersi, ma l’attenzione resta comunque alta su tutta l’attività edilizia in corso sul territorio». © Riproduzione riservata
Autore: Angelica Vecchio