Rischiamo ancora una volta un Parlamento di nominati
Come se non bastasse la brutta esperienza dei parlamenti di nominati, ci apprestiamo ad averne, con molta probabilità, ancora uno nel prossimo futuro. La sentenza della Suprema Corte, ha mantenuto quasi per intero, il meccanismo dei capilista, garantendo così, in modo automatico la elezione dei capilista, senza bisogno di preferenze. Queste verranno utilizzate solo per determinare la elezione, di eventuali altri eletti nello stesso collegio.
Caro Direttore, non Le sembra che, questo meccanismo, leda enormemente il nostro diritto di voto e dunque la nostra sovranità. Oltretutto, la nostra sovranità, viene esercitata solo attraverso il voto e la preferenza, ed anche perché, il diritto di voto è legato al principio di sovranità, al principio di libertà e di egualità, oltre ad essere, la massima espressione di partecipazione al governo del Paese. Orbene, considerato che le circoscrizione previste dall’Italicum, sono cento, (27 quelle del Porcellum) i partiti e queste varie aggregazioni si eleggeranno, attraverso i capilista, oltre 400 parlamentari e solo circa 200 saranno eletti dal popolo. In questo modo i quattrocento così nominati risponderanno solo ai partiti, e solo una minoranza, si sentirà legata al popolo.
Questo è il retaggio politico di Berlusconi e Renzi. Poca differenza tra porcellum e italicum. Per questo nessuno più si indigna, nessuno più protesta. E’ da augurarci che non ci stiamo rassegnando. Dove è finito l’impegno speso dai Costituenti, a favore della sovranità popolare? I Costituenti arrivarono a sancire che, il Senato fosse eletto dal popolo sovrano, accostando così, il popolo al Sovrano che, per lo Statuto, nominava i Senatori.
Adesso è difficile che questo Parlamento di nominati, possa modificare la legge elettorale, eliminando i capilista. Anche perché, nessuno dei partiti e le varie aggregazioni, ha mostrato grande interesse ed impegno a favore di una modifica della legge elettorale. Tutti i capi “partiti”, hanno grande interesse ad avere come capilista i propri uomini, i “fedelissimi” ed avere così un parlamento di asserviti. Dobbiamo purtroppo rassegnarci ad avere, ancora una volta, un Parlamento di nominati, con tutto quello che ne consegue. Come se questo non bastasse, forse assisteremo impotenti alla scissione dell’ultimo partito rimasto. Scissione dovuta anche o soprattutto ai capilista bloccati. Questo perché, con il congresso, il vincitore sarà Renzi che, userà la sua legge, per eleggersi tutti i suoi fedelissimi, lasciando fuori i “ribelli” della minoranza. A questi ultimi non resterà che “l’uscita”.
Un vero disastro che, in questo momento, nessuno vorrebbe. Disastro che potrebbe essere solo evitato da Renzi che, non ha ancora capito che deve fare un passo indietro e lasciare anche la segreteria del partito, ritornando solo al momento opportuno.
Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva