L’ultima seduta del Consiglio Comunale (quella del 24 maggio scorso) ha posto in evidenza non solo le ovvie divisioni tra maggioranza e opposizione ma anche quelle tra i Consiglieri di minoranza. «Da oggi le opposizioni sono tre» ha dichiarato Pino Amato, dell’opposizione di centrodestra (Udc), che ha lamentato di non essere stato ascoltato dai colleghi di minoranza in merito all’emendamento presentato da Sara Castriotta e Paola Natalicchio, a nome delle rispettive aree politiche, Forza Italia e Opposizione di centrosinistra. La questione non è marginale. Si stava discutendo la proroga dei termini per la conclusione dei procedimenti relativi alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà (in altri termini si parlava del cosiddetto “riscatto del suolo”). Di tale questione si era già occupato il Commissario Straordinario Mauro Passerotti con una deliberazione del giugno 2017. Come ha evidenziato nella sua relazione l’assessore all’Urbanistica Pietro Mastropasqua, il provvedimento del commissario prevedeva una serie di agevolazioni per i cittadini ma la sua scadenza era prevista per il 9 giugno di quest’anno. Vista l’enorme mole di istanze da completare, l’Amministrazione comunale ha deciso di prorogare di 15 mesi i termini (e le previste agevolazioni) per concludere tali procedimenti, fissando come nuova scadenza il 30 settembre 2019. L’elemento più interessante è l’estensione delle agevolazioni, pari al 75% per le abitazioni inserite nel primo piano di zona e 35% per le abitazioni nel secondo piano di zona, anche per coloro che non avevano ancor avviato la procedura. L’iter agevolato, dunque, potrà essere attivato entro il prossimo 30 aprile ma dovrà, comunque, essere completata entro il 30 settembre. Sino a questo punto tutti concordi. La divisione tra maggioranza e opposizione e, soprattutto, all’interno di quest’ultima si è consumata a proposito dell’emendamento con cui si chiedeva di consentire anche al Segretario comunale di stipulare i rogiti, consentendo ai cittadini di sostenere costi minori rispetto alle parcelle notarili. Contro tale emendamento si sono schierati l’assessore Mastropasqua e il dirigente del settore territorio Alessandro Binetti, il quale ha sottolineato le difficoltà per gli uffici comunali, oberati da onerosi carichi di lavoro. Al loro fianco il consigliere di maggioranza Antonio Ancona che ha messo in evidenza i vantaggi garantiti dal provvedimento (proroga dei termini ed estensione delle agevolazioni). La sua proposta, invece, è stata quella di chiedere all’Amministrazione di stipulare una convenzione con i notai, sollecitandoli ad andare incontro alle esigenze dei cittadini. Tale proposta ha incassato il sostegno del consigliere Udc Pino Amato, che si è schierato contro la su area di opposizione di destra e a favore della maggioranza (in vista di un cambio di schieramento?). Il Consiglio comunale, dopo aver bocciato l’emendamento delle opposizioni e aver approvato quello della maggioranza e Udc, ha varato l’intero provvedimento con 18 voti favorevoli e 3 astenuti. La polemica è proseguita nei giorni successivi, con la diffusione di un comunicato stampa a firma dei consiglieri della minoranza di sinistra, Paola Natalicchio, Gianni Porta e Antonello Zaza, nel quale si legge: «Eravamo pronti a votare a favore la delibera dell’Amministrazione per la proroga dei diritti di superficie in diritti di proprietà, che riguarda ancora centinaia di cittadini proprietari di immobili nella zona 167. Ma abbiamo chiesto al sindaco Minervini con un emendamento una cosa semplice: consentire ai cittadini di orbitare gli atti non solo dal notaio ma anche dal segretario comunale, con un risparmio di diverse centinaia di euro per ciascuna delle famiglie interessate. Dal 2014 al 2016 la possibilità data ai cittadini è stata questa: rivolgersi al Comune o, in caso di urgenza, rivolgersi al notaio. Oggi, però, l’Amministrazione conferma la scelta già imposta dal Commissario passerotti e istituisce la figura del “notaio obbligatorio”. I proprietari degli immobili dovranno rivolgersi necessariamente dal notaio, pagando parcelle più alte. Decade la scelta di potersi recare al comune. Una iniziativa autoritaria, irragionevole, che volta le spalle alle famiglie più in difficoltà». Il Consiglio comunale ha poi discusso l’ordine del giorno presentato dall’Azione Cattolica diocesana a sostegno della legge sul cosiddetto “Ius soli”. Immaginabili le divisioni che hanno segnato la massima assise cittadina. A favore, oltre alla giunta comunale, si sono espressi i consiglieri Gianni Porta (parla di “occasione e pretesto per cominciare a ragionare sul perché in questa città ci sia un saldo migratorio negativo” ossia sul perché vadano via più stranieri di quelli che arrivano e propone l’istituzione di una consulta comunale dei migranti o l’elezione di un consigliere comunale aggiunto, scelto tra i migranti), Nicola La Forgia, maggioranza (evidenzia il grave calo demografico che si sta registrando in città e nell’intera nazione), Giovanni Facchini, maggioranza (per il quale si sta concretizzando una società multietnica), Rosalba Secchi, maggioranza (definisce lo “ius soli” come diritto basato sul territorio, come diritto di civiltà inclusiva), Paola Natalicchio, opposizione di sinistra (rimarca la necessità di mettere in pratica la convivialità delle differenze, la centralità della persona che deriva dalla cultura catto-democratica, il “Modello Molfetta”, concretizzato dal progetto “A Molfetta nessuno è straniero”). Assolutamente contrari si dichiarano i consiglieri di opposizione di centrodestra Fulvio Spadavecchia (parla di legge inutile poiché nella nostra nazione “vige lo ius sanguinis, che è di origine napoleonica e vige dal 1861” e gli stranieri possono diventare italiani per naturalizzazione o matrimonio e paventa l’invasione di migliaia di migranti che non potrebbero essere sostenuti dall’Italia) e Sara Castriotta (che parla di “dibattito demagogico, indice di una multiculturalità imposta”). Per l’astensione si schierano Giacomo Salvemini, maggioranza (motivandola con la volontà dei consiglieri di Progetto Molfetta di perseguire “il bene dei cittadini molfettesi”) e Luigi Tridente, maggioranza (convinto che il Consiglio comunale sia incompetente in merito a questo argomento). Al termine il provvedimento viene approvato con 14 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti. Nella seduta del 24 maggio sono stati individuati anche gli “Organi Collegiali ritenuti indispensabili”. Si tratta di un provvedimento di routine, visto che ogni amministrazione, annualmente, deve valutare quali siano gli organi che ritiene necessari, ad eccezione del Collegio dei Revisori dei Conti, della Commissione Elettorale Comunale, della Commissione Albo giudici Popolari, del Coordinamento Istituzionale e Ufficio di Piano nell’ambito del piano Sociale di Zona, istituiti per legge. Ma anche questo argomento ha provocato polemiche. Il provvedimento, infatti, ha eliminato la commissione sui mercati ortofrutticoli (per la verità non attiva da tempo) e la commissione sulla piscina comunale. L’ex sindaco di centrosinistra Paola Natalicchio ha stigmatizzato proprio quest’ultima decisione, temendo possa indicare ulteriori rinvii nel ripristino e nella riapertura della struttura sportiva. Alle rimostranze della minoranza di sinistra ha replicato il consigliere di maggioranza Dario De Robertis, il quale si è detto convinto che tale commissione possa essere ripristinata appena la struttura sarà riaperta. Ma la sinistra non pare soddisfatta. Non è un caso se a pochi giorni di distanza la consigliera Paola Natalicchio, in un post sul suo profilo Facebook, esprime perplessità sullo stato delle strutture sportive cittadine («La piscina comunale resta chiusa. L’appalto paralizzato, i lavoratori sprotetti e ormai senza nemmeno più ammortizzatori sociali, le famiglie costrette a nuotare fuori città… La pista d’atletica teatro dell’assurdo... appalto fermato, progetto pieno di carenze, cantiere sospeso per inadempienze tecniche... Cantiere rifugio di erbacce e insetti, a ridosso del quartiere 167. Ma che dire dei campetti di Madonna dei Martiri e via Salvemini! progettazioni su tavolo di Commissario e Sindaco, finanziamenti a disposizione. E della lentezza infinita con cui procedono gli appalti per i tetti di amianto di Palapanunzio e PalaFiorentini ») e rimarca le azioni della sua Giunta («Ed è un dato che gli unici impianti sportivi cittadini rimessi in sesto nell›ultimo decennio li abbiamo rilanciati noi, Restituendo ossigeno al «sistema calcio»: il Petrone completamente rigenerato, il Paolo Poli finalmente oggetto di rilancio complessivo, che risolleverà anche il movimento della nostra atletica... Rimettendo in sesto i campetti di via Gramsci... Ampliando il Pala- Poli per assicurare spazi adeguati e sicuri al nostro basket e alla nostra Pallavolo ma anche a sport eternamente considerati «minori» ma accompagnati da movimenti appassionati come l›ala lotta, il Tennistavolo, il calcio femminile...»). La richiesta è quella di un assessore allo sport (delega attualmente nelle mani del sindaco Tommaso Minervini). Rifondazione comunista ha posto, invece, l’accento sulle questioni urbanistiche. In un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, ha dichiarato le questioni dell’urbanistica a Molfetta ritornano sempre al punto di partenza, con vantaggi per pochi e disagi per i più». Il riferimento, in particolare, è ai comparti 10, 11, 12 e 13. Nel gennaio 2011, con la determina dirigenziale n. 003, si affidavano incarichi di collaborazione per la progettazione della sistemazione urbanistica di tali comparti, consulenze per un totale di 122 mila euro ma i 4 comparti sono rimasti bloccati. Recentemente con una nuova Determina del Dirigente del Settore Territorio – prosegue il comunicato di Rifondazione – arriva un nuovo incarico di consulenza esterna per un importo di 55mila euro sempre per la definizione dei piani attuativi dei comparti residenziali 10, 11, 12 e 13...». Visto il ricorso a diverse consulenze esterne, Rifondazione si chiede perché una di esse non sia stata riservata al Piano delle Coste, evitando il commissariamento del provvedimento. Temi che animeranno il dibattito politico e le contrapposizioni tra schieramenti nei prossimi mesi. ©Riproduzione riservata
Autore: Isabella de Pinto