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Riordino ospedaliero, lettera aperta di Vitangelo Solimini di Cittadinazattiva Molfetta per il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano
20 marzo 2016

MOLFETTA - Le scrivo in qualità di responsabile di Cittadinanzattiva dell’area Bari Nord che va da Bitonto a Corato, dove più si è abbattuto ed avvertito il ciclone del Piano di Riordino. Il Piano di riordino così come formulato, nel nostro territorio, non sta dando un nuovo assetto, non sta riorganizzando, sta solo tagliando servizi e posti letto, che il più delle volte risultano utili ed indispensabili al territorio, territorio che sicuramente merita più attenzione.

Vorrei potermi soffermare sull’ospedale di Molfetta, senza dimenticare gli altri ospedali. L’ ospedale di Molfetta, qualche anno addietro viene elevato ad ASL, una scelta politica solo della Regione. In pochissimo tempo tutto il quinto piano (circa 2.000 m²) viene raso al suolo e rifatto secondo le esigenze e i desiderata della dirigenza. Tutti i reparti che occupavano il quinto piano, furono sistemati tra il primo, secondo e terzo piano. Un lusso sfrenato e tutti i possibili conforti, solo al quinto piano, non così per i piani inferiori dove venivano ospitati i poveri malati. La ASL non durò molto, l’ospedale ritornò ad essere ospedale di base, incominciando a perdere pezzi e servizi.
Quella operazione, Sig. Presidente costò moltissimo, considerato che, per costruire il nuovo pronto soccorso e le quattro sale mortuarie, di cui non si avverte il bisogno, si sono spesi oltre sei milioni di euro. Uno spreco enorme che, oggi si vuole far pagare ai cittadini incolpevoli.  Ridurre oggi i posti letto a 76 (che significa chiusura) in un ospedale capace di 240 posti, non ha senso, è antieconomico ed è uno spreco, considerato che tutto l’ospedale avrà comunque bisogno di manutenzione, pulizia e riscaldamento, nonché del personale necessario.  Dunque nessuno significativo risparmio.
Il nuovo ed efficiente pronto soccorso, appena ultimato, non può essere privato, del laboratorio di analisi, di un sevizio di cardiologia, della chirurgia e della ortopedia. Si capisce benissimo che la riduzione dei posti di chirurgia e di cardiologia non porterebbero grandi benefici economici. Se trasferiti al San Paolo, potrebbero intasarlo e renderlo meno efficiente. La riduzione dei posti letto e dei sevizi, Sig. Presidente, possono essere accettati, ma solo dopo aver dotato il territorio di quanto indispensabile. Mi riferisco alle case della salute, alle varie residenze sanitarie, ai poliambulatori dotati di mezzi e di specialisti, e dopo una attenta riflessione.
Mi permetto indicarLe, di avviare, tutte le misure necessarie per un severa lotta alla corruzione, agli sprechi ed all’uso razionale delle attrezzature esistenti. Ridurre per quanto possibile, le liste di attesa e di avvicinare la nostra sanità ai Livelli Essenziali di Assistenza, così da garantire una assistenza degna di questo nome. Sicuro della presa in considerazione della presente, invio deferenti ossequi.  
Vitangelo Solimini  

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