Rifondazione sui box del mercato diffuso a Molfetta: esposto alla Corte dei Conti?
Installato il primo chiosco, la Giunta Azzollini indice un nuovo bando di gara per altri due box: il prezzo aumenta da 21mila a 70mila euro ciascuno. Le domande e l'interpellanza di Rifondazione.
MOLFETTA - «Dopo l'istituzione con il nuovo Piano di commercio su aree pubbliche del cosiddetto “mercato diffuso” (esperienza più unica che rara in Italia), l'amministrazione Azzollini si dimostra questa volta disinvolta (troppo disinvolta) nell'affidare la fornitura dei chioschi di vendita per gli ambulanti di ortofrutta». Rifondazione Comunista commenta l’installazione in città dei primi chioschi-box frutta introdotti dal Piano del Commercio approvato lo scorso ottobre 2010.
«Il primo chioscoè stato installato nei pressi del Palazzetto dello Sport di Zona 167 (Via Papa Montini) e realizzato da una ditta privata (scelta a caso?) come prototipo con una spesa di 21mila euro - continua il comunicato - a maggio scorso la Giunta comunale decide di indire una gara pubblica per la realizzazione di altri 2 chioschi, identici al prototipo già realizzato dalla ditta privata, che però lievitano alla cifra di 140mila euro. Ci saremmo aspettati di leggere che i soldi stanziati servissero per la realizzazione dei rimanenti 7 chioschi e invece si provvede per soli 2 asserendo che per gli altri 5 chioschi non ci sono soldi. Come mai i costi necessari per ciascun chiosco lievitano da 21mila a 70mila euro?».
Come l’amministrazione Azzollini giustifica questo improvviso e ingente aumento dei costi? Quali motivazioni?
«Infine, a completare l'opera, arriva la delibera n. 145 della Giunta comunale ai primi di agosto - quando (non) tutti sono al mare - con cui l'Amministrazione Azzollini forse in preda ad un colpo di sole affida la realizzazione dei 2 chioschi direttamentea una ditta privata, contraddicendo la delibera assunta in precedenza, individuata dalla Giunta stessa».
La ditta incaricata è la stessa che ha realizzato il primo prototipo. Lecite le domande poste da Rifondazione: «come è possibile che a Molfetta la Giunta comunale - anziché il Dirigente competente - proceda ad affidamenti diretti individuando le ditte private che devono realizzare i lavori?Come mai i chioschi si realizzano “a rate” invece di indire una gara per realizzarli tutti ed abbattere i costi?A cosa è servito realizzare un prototipo se alla fine i costi sono aumentati in maniera abnorme?In base a quali criteri si assegnano i chioschi che vengono realizzati agli ambulanti di ortofrutta?
Perché dopo che si indice la gara pubblica a maggio la si cancella con una nuova delibera ad agosto? Forse per tener fede all'atteggiamento di questi ultimi anni che ha portato Azzollini e la sua giunta a preferire le nomine dirette dei dirigenti, anziché i concorsi, e gli affidamenti milionari senza gare pubbliche a ditte private?».
Necessaria per Rifondazione la revoca della delibera G.C. n.145/11 «in via di autotutela», attivando «le procedure di garaper tutti i chioschiche intendesse realizzare per il “mercato diffuso”». Protocollata anche un’interrogazione consiliare per diradare i dubbi e ottenere delle spiegazioni. «Nel caso in cui la risposta non arrivi nei 30 giorni previsti dalla legge (mai rispettati in questi anni da quest'Amministrazione) - conclude Rifondazione - ci riserviamo di interessare della vicenda la Corte dei Conti».