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Rifondazione: serve una vera alternativa di governo della città
15 maggio 2004

Di fronte alla crisi del centrodestra dobbiamo lavorare a una vera alternativa di governo della città, a un progetto di cambiamento che metta al centro il rapporto con i cittadini e i loro bisogni reali (lavoro, casa, ambiente, sanità, servizi sociali). Solo un'effettiva partecipazione può ridare speranza e cambiare davvero il degrado attuale. Per questo sarebbe sbagliato ritenere necessario, per contrapporsi a questa classe dirigente di scarsa qualità, imbarcare dalla propria parte qualche personaggio riciclato della Prima Repubblica, il cui trasformismo è risaputo e secondo solo ai suoi interessi particolari. Oggi abbiamo tutti il dovere di risvegliare la voglia di partecipazione dal basso alle scelte che riguardano la nostra città. Costruire un'alternativa reale significa porsi il problema primario di come si restituisce fiducia ai cittadini che non molto tempo fa avevano creduto in una rinascita di Molfetta. Come partiti d'opposizione è necessario trasmettere voglia di partecipazione e inviare segnali positivi perché non c'è solo da sconfiggere questa destra ma anche, contemporaneamente, la crisi della politica – come strumento collettivo al servizio di tutti – che oggi si presenta a Molfetta come crisi delle regole, della legalità, del senso condiviso di un'appartenenza a una comunità in cui ogni uomo e ogni donna hanno diritto alla propria dignità. Un autentico progetto alternativo di governo ha bisogno dell'unità di tutte le forze sane della società civile e politica molfettese, senza cedere al ricatto del trasformismo, senza sventolare programmi privi di contenuti, laddove per contenuti s'intendono valori e principi. Non abbiamo certo bisogno di mettere in piedi un'accozzaglia indistinta come l'attuale per poi ritrovarci il primo giorno di governo come prima e peggio di prima, come insegna la storia recente. Non abbiamo bisogno di ritrovarci insieme “contro qualcuno” – sempre come l'attuale centrodestra – per cucinare una minestra riscaldata, abbiamo invece necessità di “essere per” la città. La necessità di costruire una comunità di pace, in cui la dignità di tutte e di tutti sia motore di progresso. Giovanni Porta Segretario Rifondazione Comunista
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