Rifondazione comunista: arriva il commissario
MOLFETTA 23.01.2006
Si apre un'altra settimana, che potrebbe - o semplicemente si vorrebbe? - fosse decisiva per la definizione della situazione nel centro sinistra molfettese.
Oggi stesso o tutt'al più nella giornata di domani, si insedierà presso il circolo territoriale di Rifondazione comunista il commissario designato, dopo le dimissioni di Gianni Porta, segretario uscente, e l'impossibilità di trovare fra gli iscritti, almeno nell'immediato, un nuovo gruppo dirigente. Si tratta di Anna De Marco, della segreteria provinciale, terlizzese.
A lei il compito non solo di ricomporre la frattura apertasi all'interno del partito dopo lo svolgimento delle primarie, ma anche di condurlo a sciogliere il dubbio più angoscioso dopo quello amletico: Di Gioia sì o no?
Fra gli iscritti l'orientamento prevalente, a quanto è dato di sapere, va verso il rigetto del risultato delle primarie, anche per il sospetto che vi sia stato chi ha sostenuto Di Gioia non per individuarlo quale candidato sindaco, ma al fine di favorire la nascita del cosiddetto terzo polo.
Un terzo polo che, dopo l'incontro pubblico voluto dal sindaco uscente, Tommaso Minervini, e la dichiarazioni lì fatte da Visaggio del Nuovo Psi, appare probabile. Insomma, per Rifondazione vi sarebbe il rischio di trovarsi un candidato mal sopportato dai partiti dell'Unione e, come avversario, oltre al centro destra, un terzo polo di cui farebbero parte anche formazioni, come il Psdi di Ancona ed altre ancora, che pure alle primarie hanno sostenuto Di Gioia. In questo caso sarebbe anche assai probabile un'altra candidatura a sinistra, espressione o no di Rifondazione, visto che ci sarebbe chi è in attesa delle deliberazioni di questo partito per proporre l'alternativa a Di Gioia ed alla sua coalizione, anche se questa comprendesse i partiti dell'Unione.
L'arrivo del commissario e la scelta della Margherita, qualora fosse ratificata definitivamente dall'assemblea prevista per il prossimo mercoledì, costituiscono elementi che dovrebbero portare Rifondazione ad assumere una sua posizione. In autonomia, visto che gli iscritti escludono pressioni della segreteria provinciale, che non avrebbe messo in discussione l'autonomia del circolo cittadino, ma solo invitato ad una valutazione che tenga presente non solo la realtà di Molfetta, ma l'intero panorama politico regionale.
Lella Salvemini