Riapre la Sala dei Templari: polemiche sulla rassegna “Artisti in Mostra”
Riapre finalmente, e non senza polemiche, la Sala dei Templari. Dopo il lungo restauro seguito alla devastante mareggiata che la danneggiò da più parti, sabato 7 gennaio la sala ha finalmente riaperto le sue antiche porte e inaugurato il nuovo cantiere permanente.
I lavori di ristrutturazione, cominciati già nel giugno del 2000, hanno permesso di riportare alla luce reperti più antichi della stessa sala e risalenti a prima dell'XI sec. d. C., che oggi sono visibili al pubblico grazie all'allestimento di un cantiere permanente e in vista. Tra di essi un tratto del muro occidentale del bastione del castello che chiudeva il centro storico e tracce dell'antica pavimentazione in basalto calcareo, per cui è stata ipotizzata la presenza di un'altra sala al di sotto dell'attuale e che dovrà essere portata alla luce con i prossimi scavi.
In contemporanea con l'apertura della sala è stata organizzata la rassegna “Artisti in mostra”, con l'esposizione dei lavori di illustri artisti molfettesi di epoche e tendenze diverse, a partire dal maestro del Settecento Corrado Giaquinto, per arrivare ai contemporanei Natale Addamiano, Cosmo Allegretta, Pietro Carabellese, Franco d'Ingeo, Ignazio Gadaleta, Gaetano Grillo, Paolo Lunanuova, Mauro Mezzina, Leonardo Minervini, Antonio Nuovo, Michele Paloscia, Franco Poli, Liborio Romano, Michele Romano, Salvatore Salvemini, Paolo Sciancalepore, Annarita Spezzacatena, Franco Valente, Michele Zaza.
Proprio la preparazione della mostra è stata oggetto di diverse polemiche, riguardanti la fretta con cui è stata organizzata, i criteri utilizzati nella scelta dei lavori, l'esclusione di alcuni artisti locali che hanno manifestato il loro dispiacere al sindaco, senza parlare della mancanza di un catalogo, degli inviti e di una conferenza stampa di presentazione.
A questo proposito la pittrice Tonia Copertino ha inviato al sindaco Tommaso Minervini una lettera, in cui denuncia le volontarie mancanze di una “mostra disorganica” – per citare le parole della Copertino – di cui “non esiste nessun curatore”, e i cui criteri di organizzazione sono stati quelli stabiliti dai “magnifici quattro o cinque che credono di detenere il potere dell'Arte a Molfetta”.
Nella lettera la pittrice si fa portavoce di tutti quegli artisti molfettesi che lavorano da anni per la nostra città (lei per prima è responsabile di un'Associazione culturale, “Arte e Immagine”, in via Marconi, 19), ottenendo riconoscimenti anche in altri luoghi, e che in questa occasione si sono sentiti vittime di un'ingiusta dimenticanza.
Dello stesso parere il pittore Salvatore Salvemini che, nel corso della stessa inaugurazione, ha manifestato di non condividere affatto la strutturazione della mostra, che accomuna pittori di epoche ed età molto diverse, senza appellarsi ad alcun criterio di tipo tematico, di tendenza o generazionale, se non quello della natalità molfettese di tutti gli artisti, e ha accusato l'amministrazione di una scarsa attenzione a questi aspetti, causata dalla fretta di inaugurare.
Al contrario, il sindaco ha ribadito che l'idea della mostra nasce dalla decisione di promuovere il vivaio di giovani artisti presenti nella nostra città, proprio a partire da queste occasioni di confronto generazionale e di incontro tra storia, arte e cultura.
Al termine degli interventi il pubblico ha potuto passeggiare tra le opere esposte che saranno visibili tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 20.30.
Ad ogni modo, questa è solo la prime delle diverse esposizioni previste dalla rassegna, è probabile che nelle prossime, gli autori esclusi da questa, potranno rendersi visibili e l'amministrazione comunale riparare alle sue mancanze.
Giovanna Bellifemine