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Riapprovato il Pai (Piano assetto idrogeologico). Soddisfatto il sindaco: dopo mesi di battaglie legali e migliaia di soldi pubblici sprecati dall'ex sindaco Azzollini
15 marzo 2014

La Regione Puglia ha finalmente riapprovato il Pai (Piano di assetto idrogeologico) adottato dall’Autorità di bacino e impugnato dalla giunta di centrodestra dell’ex sindaco Antonio Azzollini. Soddisfatto il sindaco Paola Natalicchio: «dopo mesi e mesi di inutile battaglia legale è stato riapprovato il Pai – ha dichiarato –. Mi auguro che ora smetteremo di vedere l’Autorità di bacino come una controparte e torneremo ad avere un rapporto sano e costruttivo con un organo che si occupa della tutela del nostro territorio, attaccato per anni come fosse l’ostacolo principale allo sviluppo economico. Migliaia di euro buttati per le spese legali di contenziosi che qualcuno riteneva dovessimo continuare a portare avanti. Amministreremo il nostro futuro nel dialogo tra enti e non nelle aule di tribunale». La nuova giunta di centrosinistra, infatti aveva deciso di non procedere alla riassunzione del giudizio di impugnazione della deliberazione dell’Autorità di Bacino dinnanzi al Tribunale superiore delle acque. E’ rimasto valido cosi, il PAI adottato dall’Autorità di Bacino nel 2009, contro il quale l’amministrazione di Antonio Azzollini aveva fatto ricorso prima presso il TSAP (tribunale superiore delle acque pubbliche) e poi in Cassazione. L’annosa partita (probabilmente già segnata: il 20 novembre scadeva il termine ultimo per riassumere la causa nei confronti dell’Autorità di Bacino) è stata quindi definitivamente chiusa con l’approvazione dell’odg della maggioranza in consiglio comunale che ha condiviso la delibera di giunta, che appunto prevedeva la chiusura della querelle giudiziaria. Il sindaco Paola Natalicchio aveva spiegato in consiglio la decisione dell’amministrazione: «Non ci sto alla caricatura della mia amministrazione divisa tra ambientalisti talebani da una parte e produttività e sviluppo dall’altra. L’opposizione presenta un modello ideologico ottocentesco ormai superato: quello della destra che parla con gli imprenditori e della sinistra che parla con gli ambientalisti. Il nostro è un modello diverso. Noi abbiamo consumato le suole delle scarpe per parlare con gli imprenditori del nostro territorio. Non c’è più dicotomia tra ambiente e sviluppo. Questo è un centrosinistra nuovo, moderno che guarda al futuro. Serve serietà quando si affrontano queste questioni. Sui livelli di rischio del nostro territorio c’è un’autorità indipendente che sancisce le regole: vanno rispettate perché quando accadono casi come quelli di Ginosa e Olbia, paghiamo tutti. Ora inauguriamo periodo di collaborazione istituzionale e pacificazione dopo anni di cause e carte bollate. Per la vicenda del PAI Molfetta ha speso quasi 200.000 euro, tanto sono costati i contenziosi. Ora questa stagione è finita». Purtroppo la città ha ereditato debiti e buchi di bilancio che peseranno sugli anni futuri.

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