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REGIONANDO - Sinistra democratica: riaprire il Petruzzelli il 6 dicembre e renderlo bene pubblico a tutti gli effetti Il partito avvia una raccolta di firme e annuncia battaglia nazionale
20 novembre 2008

BARI - Riaprire il Teatro Petruzzelli il 6 dicembre, ma andare anche oltre. Intervenire cioè affinché il Teatro diventi finalmente bene pubblico, garantendo quindi alla Fondazione lirico sinfonica di gestirlo e alla popolazione di poterne fruire. È l'obiettivo dell'iniziativa dal titolo Che lo spettacolo abbia inizio, che Sinistra Democratica (“prima fra tutte le forze politiche del centrosinistra”) ha illustrato in conferenza stampa indicando le strade percorribili sia da un punto di vista giuridico/amministrativo che dal punto di vista politico. “Vogliamo promuovere un movimento d'opinione che parta dal basso e che spinga la politica a fare la sua parte - ha sostenuto il consigliere regionale di Sinistra Democratica Michele Ventricelli – il nostro vuole essere un contributo concreto, e non solo per la riapertura del Teatro (abbiamo aderito infatti al comitato 6 dicembre, comitato che ha già consegnato 25.000 firme al ministro Bondi e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) ma anche perché il Teatro diventi bene pubblico, portando avanti una battaglia che, a questo punto, deve diventare anche una battaglia nazionale”. La proposta per “liberare il teatro da piccoli interessi di bottega”, è stata illustrata dall'avvocato Sabino Persichella e da Giacomo Princigalli ed individua nel Codice dei beni culturali lo strumento per raggiungere l'obiettivo. Occorre cioè che la Sovraintendenza riconosca il Teatro Petruzzelli bene di interesse culturale a tutti gli effetti. Poi, nella fase successiva, occorre che tutto il Teatro, e quindi anche i locali pertinenti, diventino patrimonio pubblico, attraverso un'azione di esproprio (art. 25 del Codice dei beni culturali). “Non si capisce davvero perché il Teatro debba continuare ad essere privato, è difficile da spiegare – ha sostenuto in conferenza stampa Alba Sasso – perché è stato ricostruito con soldi pubblici, è gestito da una Fondazione pubblica (ricordo che la Fondazione è il 14esimo ente lirico sinfonico in Italia la cui legge istitutiva è stata approvata durante il mio mandato parlamentare e che al suo interno conteneva un seme avvelenato, e cioè il protocollo d'intesa con la famiglia) e i proprietari del Teatro non sono più i costruttori che nel 1903 contribuirono ad inaugurare il Teatro, bensì sono quelli che in questi anni hanno pensato più a interessi di bottega che non ad essere fieri di avere un luogo come il Petruzzelli”. La raccolta delle firme perché il Teatro Petruzzelli diventi patrimonio della cultura pubblica, sarà avviata tra qualche giorno e potrà essere fatta sul sito web di Sinistra Democratica. “Con questa iniziativa – ha concluso Ventricelli – vogliamo offrire a Michele Emiliano, a Vincenzo Divella e a Nichi Vendola, soci della Fondazione e soggetti attivi della vicenda, gli argomenti giuridici per completare l'opera fatta sino ad ora”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il segretario cittadino, e quello provinciale di Sinistra Democratica.
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Il teatro Petruzzelli: una vicenda che definirla incomprensibile è un eufemismo. Gli attori sembrano molti. Fra questi la Famiglia Messeni Nemagna (diretti eredi del Realizzatore del teatro). Non sono sicuro di questo, ma non erano già stati risarciti con qualche decina di milioni di Euro? Costoro, a parte costituirsi parte civile nel proceeso contro Pinto, in questi 17 anni hanno brillato per la loro assenza, malgrado l'immobile di proprietà andasse in malora. Non solo, ma a me sembra di aver letto che per l'immobile ricostruito, percepiscano un "affitto?" di circa mezzo milione di Euro all'anno. Ma che cosa pretendono ancora? Questo è quanto mi risulta per aver seguito superficialmente la vicenda: qualcuno potrebbe fare più chiarezza?. L'"opposizione" del ministro Bondi: Io non so se vi siano motivazioni che non conosco, che spingono il Ministro a "ritardare" l'apertura. Tuttavia devo notare che ultimammente, da parte del Governo centrale, vi è una sorta di ... boicottaggio nei confronti della Regione Puglia. Elenco alcune situazioni: 1) Mesi fa, quando l'Alitalia non era ancora nelle panne in cui si trova, furono eliminati alcuni collegamenti aerei da e per la Puglia. (ricordo a tal proposito che nel Forum, rispondendo ad un Partecipante, gli facevo notare che gli aeromobili in arrivo e partenza da Bari erano sempre saturi al massimo). Quindi che motivazione poteva esserci a sopprimere dei voli? 2) Ancora a livello di trasporti: Soppressione di alcuni treni ES che collegano la Puglia al resto dell'Italia (anche i convogli, per quel pò che ho viaggiato in treno, erano pieni!) 3) La vicenda del Petruzzelli (ho l'impressione che non vada molto a genio l'idea che il teatro possa essere aperto in ... ERA DI SINISTRA). 4) Il Comune di Polignano e la Puglia più in generale sono coinvolti nelle nuove tecnologie per il "solare termodinamico". Si tratta di una tecnologia a rischio zero, non si usano che fluidi... "fertilizzanti" per la captazione e conduzione dell'energia, costi legati solo alla relizzazione degli impianti (normali ammortamenti che si hanno in qualunque investimento si faccia), acquisto di materia prima zero (il sole splende per tutti, anche per il governo centrale). Impatto ambientale modestissimo. Resa dell'impianto elevata. A fronte di tutto ciò il Ministro Prestigiacomo, già ai ferri corti con la Puglia per la vicenda dei controlli ambientali al Siderurgico di Taranto, con una decisione ...bizzarra "congela" i fondi per la realizzazione di questi impianti innovativi (esistenti solo negli S.U. sud occidentali ed in Germania). Io non credo di essere paranoico, ma mi sembra tanto che vi sia una sorta di blanda "punizione" per i Pugliesi ( e il bello che ne soffrono anche i Pugliesi orientati culturalmente e politicamente con il C.D.) rei di avere una Giunta rossa. Qualcuno potrebbe per favore fare chiarezza/smentire. Grazie.
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