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REGIONANDO - Maniglio (DS): “Sugli incarichi ai dirigenti i professionisti del polverone sono di nuovo all'opera”
03 novembre 2006

BARI - Il presidente del gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra, Antonio Maniglio (foto), è intervenuto con una nota sulla questione dei dirigenti esterni assunti dalla Regione. “Ogni occasione è buona per creare confusione. Nella polemica del centrodestra sui dirigenti esterni alla regione si omette volutamente di dire che i rapporti con personale esterno alla regione sono a tempo determinato e che sono stati definiti nella assoluta applicazione delle leggi. Altro che la magistratura invocata dai giustizialisti a corrente alternata! Si omette inoltre di dire che, proprio per la scelta scellerata della giunta Fitto-Palese di procedere all'esodo del personale, si è creato un doppio danno alla regione. Anzitutto pagando profumatamente gli incentivi (oltre 120 milioni di euro), in secondo luogo disarticolando e sguarnendo la struttura burocratica regionale. Si può utilizzare di più e meglio il personale interno? Lo ha chiesto il collega Mineo e anch'io sottopongo questa esigenza al presidente Vendola. Ma che la giunta dovesse muoversi rapidamente, e nel rispetto della legge, per impedire la paralisi dell'ente e le conseguenti ricadute negative sui cittadini. a me pare fuori discussione. A meno che il centro destra non punti al tanto peggio tanto meglio. In questo quadro i ripetuti richiami del collega Palese ad arresti e indagini giudiziarie nascondono qualche complesso di tipo freudiano. Per quello che ci riguarda negli anni 2000-2005 non c'è stata da parte del centrosinistra una sola denuncia alla magistratura. Abbiamo sempre denunciato e combattuto, con la necessaria forza, esempi di malgoverno e di illegalità che erano all'ordine del giorno in alcuni assessorati (facciano l'esempio della formazione professionale?) e in alcune asl della regione. E abbiamo messo sotto accusa quei meccanismi politici, di cui era responsabile Palese, che non impedivano il malaffare. Se poi nella scorsa legislatura alcuni colleghi di giunta o di maggioranza di Palese sono finiti in galera o sono stati chiamati a giudizio per ipotesi di reati gravi è perché, essendo molto annacquata la furia giacobina di Palese, è toccato alla magistratura porre un argine alle illegalità diffuse. E' bene, pertanto, che il collega Palese si dia una calmata e se ne faccia una ragione: se vuole denunciare qualcosa o qualcuno si guardi attorno e si faccia una ripassata sull'azione di governo della sua giunta. Se invece vuole confrontarsi seriamente sulla situazione dell'apparato regionale e sulla iniziative da assumere, dopo gli effetti nefasti dell'esodo, siamo sempre disponibili”.
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