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REGIONANDO - La Puglia celebra il 60° della Liberazione
21 febbraio 2005

BARI - 21.2.2005 Nel 2005 ricorre il 60° anniversario della Resistenza e della Liberazione. Obiettivo comune è dare spazio alla “memoria attiva” di quel periodo, attualizzandone il significato come base essenziale dell'identità storica del nostro territorio, onorarne la memoria, valorizzarne e diffonderne i valori storico, politico e morali soprattutto fra le nuove generazioni. Per commemorare quegli eventi è stata costituita una commissione regionale con competenze scientifiche e compiti organizzativi per valutare tutte le iniziative culturali, che verranno proposte dalle diverse organizzazioni e associazioni della regione Puglia, per la celebrazione del 60esimo anniversario della Liberazione. L'obbiettivo è sottolineare ed approfondire il grande e diffuso contributo dato dalla nostra Regione alla lotta di Liberazione, quando sessanta anni fa, le truppe alleate stavano risalendo la penisola incalzando i tedeschi e l'esercito di Salò, mentre la Resistenza sviluppava la propria azione nei territori controllati dai nazi-fascisti. L'iniziativa è del vicepresidente del consiglio Carmine Dipietrangelo (DS). Il consiglio regionale ha già stanziato 500 mila euro per le celebrazioni. La commissione sarò presieduta dallo stesso Dipietrangelo e composta da Lucio Tarquinio (FI), Mario Carrieri (FI) e Alberto Tedesco (Socialisti Autonomisti). La proposta di istituire la commissione era stata avanzata, il 10 febbraio scorso, dai direttori dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea Vito Antonio Leuzzi, della Fondazione “Gramsci” di Puglia Luigi Masella, della Fondazione “Di Vagno” Gianvito Mastroleo e dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), Giorgio Salamanna. Già lo scorso 11 febbraio, da Bari, il presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, anche presidente dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), è stato inaugurato un ciclo di 12 iniziative nazionali che attraverseranno varie città. All'indomani dell'Armistizio fu a Bari che con il congresso dei Comitati di liberazione nazionale si mossero i primi passi per la costituzione di un stato democratico, e fu sempre dal capoluogo pugliese che in quei mesi si diffusero con Radio Bari le prime voci dell'Italia liberata. “Ci sono tre momenti indissolubili nella nostra storia: il primo è il no alla dittatura fascista, e quindi la Resistenza con tutti coloro che sono morti per la libertà; il secondo è la Repubblica e il terzo la Costituzione. Questi tre momenti sono indissolubili a condizione che si riconosca che la Resistenza e il no alla dittatura è la radice primaria per avere messo al mondo la Repubblica e avere scritto la Carta Costituzionale”, afferma Scalfaro. “E' fondamentale mantenere la memoria viva, la memoria di quanto è avvenuto 60 anni fa in Italia. Un popolo che perde la memoria della sua vita non è più un popolo, è come una persona che mancasse di riferimenti del passato”. Un evento molto importante per la nostra democrazia, afferma Dipietrangelo, in cui la sensibilità e l'attenzione delle istituzioni e del mondo universitario sono emerse anche nell'ambito del seminario organizzato con l'Università di Bari e l'Istituto per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, dedicato in particolare al primo congresso antifascista dei comitati di liberazione nazionale che si tenne a Bari il 28 e 29 gennaio del 1944. Nell'occasione è stata anche organizzata in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti una mostra documentaria sull'evento. Lucrezia Pagano
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