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REGIONANDO - In Puglia nascono i distretti produttivi. L'Aula approva a maggioranza il ddl del governo
25 luglio 2007

BARI -Approvato a maggioranza, con l'astensione della minoranza, il ddl in materia di “promozione e riconoscimento dei distretti produttivi”, il nuovo strumento di politica industriale regionale. La discussione generale, ricordiamo, era stata chiusa nella seduta del 17 luglio scorso, con la disponibilità, del governo e dell'assessore competente, “a raggiungere più alti livelli di mediazione, a lavorare sulle parole, sulle virgole, per definire un testo aderente alle necessità reali del territorio”. E così è stato. La mediazione, all'interno della maggioranza, è stata raggiunta, Su venti emendamenti, molti dei quali presentati dalla Sinistra Democratica e dal Pdci, sono stati ritirati. La mediazione è stata raggiunta su due punti fondamentali: il riconoscimento dei distretti produttivi da parte della Giunta regionale, che avverrà con provvedimento e l'ammissibilità dell'istanza presentata in base agli indirizzi di politica di sviluppo economico della regione, avvalendosi anche di indicatori statistici oggettivi. Non deve essere comunque inferiore a trenta, il numero minimo di imprese per la nascita di un distretto. Dieci articoli che normano la nascita dei distretti produttivi e non industriali “sostenendo, promuovendo e favorendo iniziative e programmi di sviluppo su base territoriale proposte da sistemi di imprese che operano nei settori dell'agricoltura, della pesca, dell'artigianato, dell'industria, del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese”. La legge sui distretti non pone alcun onere a carico del bilancio regionale. I distretti produttivi infatti hanno come scopo principale la promozione degli interventi di sistema, alla realizzazione dei quali si candidano gruppi di soggetti sottoscrittori. Inoltre i ditsretti ,oltre a rappresentare un ostrumento di politica industriale regionale, intendono essere uno strumento di razionalizzazione e di concentrazione della spesa dei prossimi fondi strutturali, attraverso la realizzazione di progett idi filiera e di rete. “Tra un anno comunque – ha detto il presidente della quarta commissione consiliare Dario Stefàno – sarà necessario effettuare un monitoraggio per interpretare e valutare gli effetti che l'applicazione della legge ha prodotto sul territorio”. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Vadrucci (Puglia prima di tutto), Sannicandro (Prc), Baldassarre (Forza Italia), Saccomanno (An) e ventricelli (Sinistra democratica). Nell'intervento conclusivo, il vicepresidente della giunta regionale Sandro Frisullo ha sottolineato che “la legge approvata è la sintesi di un metodo che ha recepito le esigenze provenienti da categorie sociali e produttive, dalle quali è giunta la richiesta di distrettualizzare il sistema industriale pugliese”. da un punto di vista politico, l'assessore alle attività produttive ha sostenuto che “nelle diversità delle opninioni c'è stato un centrosinistra che ha saputo confrontarsi”. Il consiglio tornerà a riunirsi oggi per l'approvazione del rendiconto 2006 e assestamento del bilancio 2007. L'opposizione di centrodestra: legge inservibile I gruppi regionali di Forza Italia, Puglia prima di tutto e Misto hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni sul ddl approvato in Aula. “Una resa degna della grande armée, una cornice vuota senza criteri, tempi, compiti definiti, né impegni finanziari da parte della Regione Puglia, mette d'accordo anche i grandi contestatori del centrosinistra che fanno un clamoroso dietrofront”. Così il consigliere di Forza Italia, Raffaele Baldassarre nella dichiarazione di voto di astensione del gruppo azzurro, ha definito il DDL sui distretti sostanzialmente svuotato da ogni contenuto e da ogni vincolo per fare in modo che il centrosinistra lo votasse compatto. Prima di lui il capogruppo di Fi, Rocco Palese, aveva fatto notare che “con questa Legge la Regione non stanzia neanche un euro, tanto che non è neanche passata in Ragioneria né in Commissione Bilancio” e ad un tentativo della maggioranza di cancellare dal testo della Legge la dicitura che non comporta oneri a carico del Bilancio, Palese si è fermamente opposto: “Se comporta spese la Legge non poteva venire in aula, doveva passare in Ragioneria e in Commissione”. Dello stesso parere il Presidente del Gruppo Misto, Giammarco Surico. “Per sedare le sue battaglie interne, la sinistra regionale ha eliminato dalla Legge tutti gli indicatori, in barba alle esigenze occupazionali della Puglia e sarà la Giunta a istituire i distretti e a decidere quali aziende ne faranno parte”. Il consigliere de La Puglia Prima di Tutto, Mario Vadrucci, ha cercato di emendare la Legge raccogliendo il consenso di tutta l'opposizione e proponendo che le aziende potessero contestare l'istituzione del distretto decisa dalla Giunta facendo ricorso al Presidente della Regione prima che al Tribunale Amministrativo, ma il Governo regionale non ha ammesso l'emendamento sostenendo che avrebbe cambiato il senso della legge. Con un altro emendamento Vadrucci proponeva anche di riconoscere alle province più piccole per popolazione imprenditoriale una possibile riduzione del numero necessario alla costituzione del distretto. I partiti di opposizione si sono quindi astenuti e a spiegare il motivo è stato il consigliere Baldassarre: “Condividevamo l'iniziale impostazione tecnica della legge, ma per come è stata svuotata la nostra astensione è anche troppa. Speriamo che almeno con il regolamento si ponga rimedio alle carenze della legge”. Venticelli (SD): "Pieno sostegno alla legge regionale sui Distretti Produttivi" Il presidente del Gruppo consiliare Sinistra Democratica, Michele Ventricelli, ha diffuso la seguente nota: "Finalmente la Puglia si è dotata di una moderna e snella legge sui Distretti Produttivi. Tale normativa consentirà di promuovere, sostenere e favorire iniziative e programmi di sviluppo su base territoriale da parte di imprese che operano nei settori dell'agricoltura, della pesca, dell'artigianato, dell'industria, del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese. La normativa approvata dal consiglio regionale prevede la costituzione, tra l'altro, di una tipologia di distretto produttivo basato su relazioni tra imprese che interessano territori di più regioni, come già avviene per il distretto del mobile imbottito, che in tal modo avrà la possibilità di presentare programmi di sviluppo che rispondano alle esigenze di maggiore efficienza produttiva e di maggiore grado di internazionalizzazione. Un ruolo importante assumono in tale Legge sia le imprese operanti sul territorio regionale, sia le associazioni di categoria e sindacali che assieme agli Enti e associazioni pubbliche diventeranno i protagonisti del distretto produttivo. Di questa Legge non potranno non beneficiarne i più importanti distretti produttivi di Puglia come quello del mobile imbottito del TAC". Ulivo soddisfatto “Soddisfazione e compiacimento sono i sentimenti che sento di esprimere per l'approvazione del disegno di legge sui distretti produttivi. Lo sostiene in una dichiarazione il portavoce dell'Ulivo Michele Pelillo. “Dopo sedici anni dalla precedente legge sui distretti, la Puglia si dota finalmente di uno strumento normativo importante, teso alla normalizzazione e alla programmazione concreta dei comparti industriali della nostra Regione e utile per la ristrutturazione del sistema produttivo pugliese. La Puglia aveva bisogno di questo strumento operativo che sarà uno snodo fondamentale per lo sviluppo e per l'internazionalizzazione del nostro territorio che avrà ricadute positive in termini di riqualificazione territoriale, culturale, turistica, ponendo uno sguardo particolare verso la promozione e lo sviluppo dei sistemi industriali. È questa una legge che piace all'Ulivo di Puglia perché condivisibile sia nel merito normativo, poiché si consegna alla Regione uno strumento innovativo, sia nel metodo poiché la legge è frutto di un importante lavoro di ascolto e di concertazione fra i tanti soggetti coinvolti. Dall'agosto dello scorso anno, quando la bozza della legge fu approvata in consiglio regionale, è partita, infatti, una imponente campagna di confronto con l'intero territorio e con tutte le realtà imprenditoriali, con gli Enti locali, con le parti sociali e con le associazioni di categoria che sono stati resi protagonisti della redazione del disegno di legge che è stato costruito sulla scorta delle effettive esigenze ed aspettative del territorio pugliese. È doveroso, quindi, un ringraziamento all'assessore, Sandro Frisullo, al presidente, Dario Stefàno, e ai componenti della quarta commissione che si sono spesi in maniera eccezionale, superando anche momenti di incomprensione, per arrivare ad oggi con un testo arricchito dai contributi di ciascuno e che guarda esclusivamente al bene generale della nostra regione”.
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