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REGIONANDO - Dipietrangelo sul 56: "Fitto chiacchierone inconcludente"
21 novembre 2004

BARI - 21.11.2004 L'assessore Palese è soddisfatto del voto favorevole dei parlamentari di centrosinistra all'emendamento alla finanziaria relativo all'abrogazione dell'articolo 7 (federalismo fiscale) del decreto 56 del 2000 emanato dall'allora governo di centrosinistra. Noi, non siamo soddisfatti del voto contrario dei parlamentari di centrodestra che hanno invece respinto l'emendamento. Non siamo soddisfatti perché la maggioranza ha voluto riconfermare con il voto, l'attuazione di quel decreto fatto dal governo Berlusconi. L'emendamento presentato è identico nel contenuto, a quanto Fitto ha scritto nella sua petizione con la quale si chiede: "che l'onorevole Parlamento abroghi l'articolo 7 del decreto legislativo 56/2000 nella parte in cui in contrasto con la successiva disciplina costituzionale, inserisce, per la determinazione della misura della partecipazione al fondo perequativo gli ulteriori parametri innanzi indicati"!! Ora "l'onorevole Parlamento" a maggioranza di centrodestra ha votato contro quanto chiesto da Fitto con la sua petizione popolare. Alla verifica dei fatti, ancora una volta, il presidente Fitto si dimostra solo un chiacchierone inconcludente. La sua maggioranza in parlamento non lo segue. Eppure le ragioni di Fitto relative alla iniquità del 56, per quanto ci riguarda, le abbiamo sostenute. Non siamo mai stati convinti della utilità delle petizione popolare che alla fine si è dimostrata non solo inutile, ma anche controproducente per lo stesso Fitto. Ora il presidente e il suo governo di centrodestra hanno un'unica possibilità, riprendere l'altro emendamento alla finanziaria presentato dai Democratici di sinistra, con il quale si chiede di sospendere a partire dal 2004 gli effetti del decreto legge 56 fino a quando non saranno attuate le norme dell'articolo 119 della Costituzione relative alla perequazione e al federalismo fiscale. L'emendamento dei Ds non è stato votato perché il governo ne ha chiesto l'accantonamento per una riflessione supplettiva. In realtà, il nostro emendamento rimane l'unica via d'uscita anche per Fitto. Non è accettabile la proposta del governo che tende a rinviare tutto alla fine dei lavori dell'Alta commissione per il federalismo fiscale e quindi a non prima del 2005. Al presidente Fitto non rimane che impegnarsi a sostenere presso i suoi senatori di centrodestra il nostro emendamento. Gli voglio ricordare che questa proposta è la stessa presentata dai Ds alla Camera dei deputati e anche dagli stessi diessini nel nostro Consiglio regionale (pugliese). Fra l'altro questa iniziativa giace ormai da mesi e per sollecitarne l'approvazione ho presentato un ordine del giorno e che con altrettanta indifferenza del governo non si discute per l'assenza di Fitto in aula.
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