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REGIONANDO – IL Consiglio approva un ordine del giorno sulla scuola
05 novembre 2008

BARI - Ecco il testo integrale dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale della Puglia. Visto che il Governo centrale intende sottrarre otto miliardi di e euro al bilancio della scuola pubblica, mediante: - la riduzione degli organici di 100.000 insegnanti e 40.000 fra ausiliari, tecnici e amministrativi, con tagli che colpiscono frontalmente le scuole delle regioni del Mezzogiorno e, in particolare, della Puglia dove si prevede che per 1'a.s. 2009/10 1186 docenti di ruolo, 3188 non di ruolo e 1181 unità di personale ATA saranno in soprannumero; - il ripristino dei maestro unico nella scuola elementare, indebolendo un settore che viene valutato fra i migliori del mondo per qualità e cancellando in tal modo una riforma figlia di una grande operazione culturale, scientifica e pedagogica che ha trovato concorde il meglio della cultura laica e cattolica; - la riduzione generalizzata delle ore di lezione nella scuola media e nella scuola secondaria di secondo grado. Considerato che ciò avviene nei confronti di una scuola già in grande difficoltà, con gli insegnanti più precarizzati e meno pagati d'Europa; Visto che, anziché affrontare lucidamente e in profondità questi temi, il Ministero della Pubblica istruzione ha preferito lanciare la campagna d'estate sul tema dei 5 in condotta e del grembiulino, mediante un messaggio in apparenza rassicurante, che parla però alla superficie del Paese attraverso il richiamo a una generica nostalgia del passato; Ritenuto che in tal modo il Governo tratta la Scuola alla stregua di una semplice fonte di spesa, da decurtare come le altre, invece che viverla come uno dei terreni fondamentali per il presente e il futuro del Paese; Ritenuto, inoltre, che l'impoverimento culturale che ne deriva prefigura una società sempre più precaria, fatta di persone "telecomandate" in uno Stato fondato sulla disuguaglianza; Considerato, altresì, che i provvedimenti di cui trattasi sono stati adottati in assenza dei fondamentali passaggi in sede di Conferenza Stato Regioni, in un contesto in cui per un verso si parla quotidianamente della necessità del federalismo, ma nel contempo si compiono atti ispirati a una evidente impostazione centralistica; Visto, infine, che il D. L. n. 154/2008 predispone un drastico ridimensionamento della rete scolastica esistente, complicando ulteriormente la fruizione del diritto all'istruzione, con particolare riguardo alle zone disagiate e ai piccoli Comuni; esprime un giudizio negativo nel merito e nel metodo sui provvedimenti adottati e in via di adozione, nonché solidarietà a quanti (genitori, studenti, docenti e personale ATA) stanno manifestando in ogni parte d'Italia il loro dissenso rispetto alla linea adottata dal Ministero; auspica che in vista dell'approvazione della legge finanziaria si apra un confronto concreto e serrato nel Parlamento, in Conferenza Stato Regioni, con le OO.SS., allo scopo di correggere in profondità provvedimenti, come questi, di grande rilievo culturale e sociale.
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GLI SPECCCHI BRILLANO E LE ALLODOLE CI CASCANO. La Regione Puglia si fa carico del disastro incombente sulla scuola pubblica, sia in termini di qualità che di ricaduta sociale, mettendosi alla testa della opposizione istituzionale allo sfascio progettato da Tremonti/Gelmini, e qualche allodola (persino a sinistra, a quanto pare) si fa abbagliare dagli specchi brunettiani della "lotta ai fannulloni". Il presidente Vendola ha colto prontamente la portata reale delle "riforme" di Tremonti e Gelmini: produrranno un impoverimento innanzitutto culturale,per i nostri giovani, ma anche economico in una regione dove non poche famiglie campano con stipendi da precari della scuola. UNA ULTERIORE OCCASIONE PER APPREZZARE IL LAVORO DELLA GIUNTA VENDOLA, ARTEFICE DELLA RINASCITA PUGLIESE. GRAZIE A CHI DIFENDE LA SCUOLA PUBBLICA (mentre la destra esce dall'aula). Per quanto riguarda i fannulloni, sparare nel mucchio serve solo a fare demagogia, alimentare il risentimento sociale e spostare l'attenzione dai problemi veri. La lotta (fantomatica) di Brunetta ai (fantomatici) fannulloni ha distolto l'attenzione dell'opinione pubblica dalla lotta agli evasori(veri). I fannulloni veri non saranno certo stanati dai loro protettori politici, garantiti dal voto di scambio soprattutto al Sud. Pochi esempi, per intenderci: Cos'era la Formazione professionale in Puglia prima della pulizia fatta dalla giunta Vendola? Dopo le inchieste e le denunce sullo sperpero di denaro nella burocrazia della Regione Sicilia si è fatto qualcosa? Chi governa in Sicilia, da sempre? Chi ha ripianato parte dei debiti del comune di Catania, impedendone il fallimento, mentre a burocrati sfaccendati ed incompetenti venivano dati lauti "premi di produttività"?


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