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Quindici - goal. Si riaprono i giochi
22 febbraio 2010

Da oggi c’è un motivo in più per seguire il nostro campionato. Incredibile ma vero si riapre la lotta per il primo posto, e potrebbe addirittura essere una corsa a tre, in caso il Milan dovesse vincere mercoledì contro la Fiorentina nel recupero della 15°esima giornata.
BARI – MILAN : Per la prima volta in questa stagione il Bari affronta una grande con la mentalità da provinciale. Squadra difensivista, poco pressing, paura di affrontare l’avversario a viso aperto, evidentemente la classifica inizia a farsi preoccupante, e di conseguenza non c’è più la tranquillità di un tempo negli uomini di Ventura.
Per il Milan, invece, risposte positive dopo la batosta in Champions, con un Ronaldinho sempre più bello da vedere, un Pirlo impeccabile che perde il primo pallone della partita a tre minuti dalla fine, un Abbiati grintoso, che subito dopo aver parato il calcio di rigore, incita i suoi tifosi con rabbia, tanta rabbia, accumulata probabilmente dopo periodi di panchina agli occhi di tutti ingiustificati.
A proposito di questo, volevo fare un appunto: nell’articolo pubblicato sette giorni fa, esprimendo la mia perplessità più totale sulla conferma di Dida titolare (scusate il gioco di parole), un lettore di quindici, lasciò un commento dove mi accusava di aver fatto troppa filosofia sulla gerarchia dei portieri rossoneri, definendomi una persona di poca conoscenza calcistica. Per carità, le opinione vanno tutte rispettate, ma dopo quello visto ieri sera, vorrei vedere se questo simpatico lettore la pensa ancora così.
JUVE- Non bella, ma cinica. Vittoria ingiusta, per quanto prodotto dalla squadra di casa, che sul piano dell’impegno e delle occasioni avute, avrebbe sicuramente meritato almeno il pareggio, cosa non avvenuta. 
Seconda vittoria consecutiva per la squadra bianconera, alla quale comincia a girar tutto bene. Una boccata d’ossigeno pura per la vecchia signora, a caccia di un disperato quarto posto, che salverebbe in parte una stagione, che resterà comunque deludente.
Personalmente sono felice per Mister Zac, un allenatore che stimo tanto.
INTER - Gioca due partite (tanto per cambiare), una in campo ed una in panchina. In campo, come sempre, si vede una squadra praticamente imbattibile, che anche in nove riesce a non perdere, anzi ha la palla goal più netta. Ad una squadra così non posso che fare i miei complimenti.
Una seconda partita, si è invece giocata in panchina, e qui di complimenti ce ne sono ben pochi da fare. Regna la solita maleducazione, la solita mania di protagonismo, la solita mancanza di rispetto nei confronti degli avversari.
Sabato sera non ho potuto vedere la partita dell’Inter in diretta a causa di impegni personali, e quando mi informai sulla partita, risultato a parte, venni a conoscenza delle tre espulsioni, di rigori richiesti, di giocatori nervosi, e delle solite proteste in casa interista. 
Rientrato a casa, mi rividi la partita in replica su sky, rimanendone allibito, ma non per quello che sicuramente starete pensando, ma semplicemente perché, invece, non avevo mai visto in questo campionato, un arbitro dirigere una partita con una personalità del genere.
Un arbitro a cui va tutta la mia ammirazione, perché ha usato un metro di giudizio identico per tutta la gara. Sicuramente ci sono episodi discutibili, come ad esempio la prima ammonizione di Pazzini, dove per molti poteva esserci l’espulsione diretta, o il rigore chiesto dall’Inter per un presunto fallo su Eto, dove sinceramente mi è sembrato di rivedere il Del Piero di sette giorni fa, con la sola differenza, positiva, della mancata concessione di un penalty del tutto inesistente.
Anzi, l’unico vero errore, in un partita quasi perfetta, è stato fatto proprio a danno della Sampdoria, in quanto al 58° minuto del secondo tempo, Milito effettua un fallaccio su Palombo da rosso diretto, e non sanzionato neanche con un giallo, un fallo per certi versi simile, o quasi, a quello subito dal giocatore dell’Arsenal Edoardo più di un anno fa, che gli costò la rottura dell’osso.
Per il resto, tre espulsioni ineccepibili, con conseguenti polemiche del tutto fuori luogo.

 

Autore: Dario la Forgia
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