Quindici - goal. La domenica dei rimpianti
Quella di ieri è stata una domenica stretta a tutte le grandi. Rimpianti per la Roma, che poteva andare a meno quattro dall'Inter, ma soprattutto è stata una giornata stretta alle due milanesi.
Il Milan poteva seriamente avvicinarsi all'Inter, cosa che avrebbe ampiamente meritato, visto il pareggio ingiusto di Roma, mentre i neroazzurri potevano chiudere definitivamente il campionato.
MILAN - L'aggettivo esatto per descrivere la prestazione dei rossoneri sarebbe stato "Perfetti", ma purtroppo non lo si può attribuire perché è mancato probabilmente il fattore più importante, il goal.
Al contrario di quelle che erano le previsioni, l'intera partita è stata dominata dai rossoneri, perfetti in quasi tutti i reparti. Sarà un caso, ma da quando Abbiati è diventato il portiere titolare, tutta la squadra, difesa in primis, gioca con molta più tranquillità.
Ottima anche la prova del tanto discusso Huntelaar, sul quale però grava il goal clamoroso mangiatosi a due minuti dalla fine.
Due invece le note meno brillanti, ovvero la prestazione opaca di Borriello, apparso molto stanco, e di Ronaldinho, che sembra proprio mancare gli appuntamenti decisivi.
Di sicuro è un risultato che lascia molto amaro in bocca ai milanisti, speranzosi ancora per lo scudetto, ma se la prestazione di sabato dovesse ripetersi mercoledì a Manchester, qualche chance di passare il turno per il Milan ci sarebbe davvero.
INTER - Un passo indietro rispetto le ultime uscite. Una squadra in calo fisico, che fa da comparsa per 80 minuti, per poi svegliarsi negli ultimi dieci. Neroazzurri spenti, privi di gioco, soprattutto perché i suoi uomini chiave non ne azzeccano una. Inguardabile il primo tempo, mentre nel secondo la capolista cerca di mettere più cuore, impegno e voglia, senza però mai impensierire il Genoa.
La partita di ieri ha dato il no definitivo alla convocazione di Balotelli in nazionale. Impossibile portare in Sud Africa un ragazzo svogliato, che manda spesso e volentieri a quel paese l'arbitro, e come se non bastasse rincuorato sempre dai propri compagni e non si sa ancora perché (probabilmente il mutuo da pagare non lo fa dormire di notte).
Assolutamente condivisibile la scelta del CT della nazionale di non convocare questo ragazzo, perché sia ben chiaro che indossare la maglia azzurra significa soprattutto dare un'immagine a tutto il mondo del nostro paese, immagine che verrebbe chiaramente macchiata dall'imbecillità di questa persona.
JUVE - Una vera e propria boccata di ossigeno per gli uomini di Zaccheroni. Un risultato che distrugge probabilmente le speranze di Champions della Fiorentina per l'anno prossimo, e che invece rilancia alla grande i bianconeri.
Juve attenta, concentrata, che paga con il goal subito l'unico vero errore della difesa. Per il resto, sfrutta a pieno i clamorosi errori della retroguardia viola, davvero irriconoscibile.
Buona la prova di Diego, il quale però ora dovrà dare continuità alle sue prestazioni se vuole riconquistare la fama di fuoriclasse toltagli (per puro suo demerito), da quando gioca in Italia.
Altra nota positiva è sicuramente il ritorno di Iaquinta, sperando che possa riprendersi a pieno soprattutto in ottica Nazionale.
BARI - Vittoria cruciale per i biancorossi, che con questo risultato raggiungono praticamente l'obiettivo salvezza. La matematica non lo dice, ma servirebbe un suicidio calcistico per riuscire a non salvarsi .
Un Bari nettamente in ripresa rispetto a quello visto nelle ultime uscite, forse anche per demerito del Chievo, ma comunque è stato bello aver rivisto una squadra che macina gioco sulle fasce, e che costruisce una serie di azioni da goal. Complimenti ai galletti.