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Questa sera Agenda 21 sulla centrale Powerflor. L'azienda replica agli ambientalisti: non inquina Secondo l'ing. Amato le emissioni sono quelle normali di un motore diesel
10 gennaio 2008

MOLFETTA - Questa sera alle 17 nella sala stampa di Palazzo Giovene ci sarà il forum di Agenda 21 che tratterà del possibile inquinamento della centrale termoelettrica in costruzione in contrada Ciardone a Molfetta da parte della Powerflor. Intanto l'ingegner Michele Amato, direttore dello stabilimento in costruzione replica a chi sostiene che la centrale sia a rischio di inquinamento. «L'impianto della centrale, con una capacità di circa 39 megawatt e una potenza termica pari a 77 megawatt – scrive Amato - valorizzerà le produzioni floricole senza arrecare alcun danno alle colture tradizionali. Le emissioni dell'impianto sono quelle tipiche di un motore a combustione interna, tipo diesel, alimentato a olio. Ai fini dell'inquinamento atmosferico sono trascurabili le quantità di composti dello zolfo e del cloro, in quanto gli oli vegetali ne sono praticamente privi. Non solo la disattivazione degli impianti di riscaldamento a gas metano, già esistenti nelle serre, consentirà, oltre al risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica: parliamo di 80 milioni di kg di CO2 in meno. L'impianto consumerà circa 150 tonnellate al giorno di biomassa liquida, che corrispondono a cinque autobotti di olio che percorreranno la strada provinciale per raggiungere la centrale, con un incidenza sul traffico poco significativa". "Il procedimento amministrativo per la nascita della centrale – dice ancora Amato - è stato ovviamente lungo è complesso: dalla redazione di un progetto definitivo alla richiesta di allaccio alla rete elettrica di distribuzione, dalla verifica della compatibilità ambientale presso il Comune di Molfetta alla predisposizione di tutta la documentazione idonea al rilascio di un parere di assoggettabilità a Via dell'impianto, come richiesto dalla legge regionale n. 11 del 12 aprile 2001, “Norme sulla valutazione dell'impatto ambientale', che rappresenta la base dell'intero iter autorizzativo. Sappiamo che la salute pubblica e l'ambiente devono essere tutelati pienamente e tra le prescrizioni dei diversi enti a carattere ambientale, come l'Arpa, è richiesto il monitoraggio continuo delle emissioni della centrale e di tutta l'area. Durante l'estate sono state avviate le procedure burocratiche per ottenere l'autorizzazione all'ampliamento dell'impianto di Powerflor a Molfetta. L'ampliamento del progetto da 39 a 116 Mwe consentirà l'alimentazione di acqua calda per il riscaldamento delle altre serre di floricoltura vicine all'impianto».
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