Questa sera a Molfetta assemblea pubblica in piazza Principe di Napoli in difesa di un'iniziativa di rilancio dell'area e del lab café Allèmmérse
MOLFETTA - «Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un impressionante accanimento da parte di forze dell'ordine e singoli individui nei confronti di una giovane attività economica, aperta da nemmeno un anno, in piena crisi economica in piazza Principe di Napoli a Molfetta: il Lab café Allèmmérse (foto)».
Comincia così l’appello alla mobilitazione dei cittadini per difendere un locale nato dall’iniziativa coraggiosa di un giovane per tenere fede al proprio impegno assunto con la partecipazione a “Bollenti spiriti” (realizzata dall’assessore regionale Guglielmo Minervini) e ritornare in Puglia a fare l’imprenditore, rinunciando perfino a un tranquillo e ben remunerato lavoro a tempo indeterminato, per creare un’attività economica e dare lavoro ai giovani di Molfetta.
Oggi per l’ostinazione di qualcuno, dopo tutti i tentativi di boicottaggio messi in atto finora contro Corrado Minervini, colpevole solo di voler rivitalizzare la piazza (vedi articolo sul numero della rivista “Quindici” in edicola), si percorre la via giudiziaria e chi, in buona fede pensava di realizzare qualcosa di buono per la piazza e la città, è costretto a difendersi da accuse che sembrano assurde.
«Il locale - che tra l'altro sta generando occupazione - ha dato una spinta significativa alla rigenerazione della piazza, che, seppur centrale, ha vissuto per anni una condizione di marginalità e degrado, alimentando traffici ambigui e dubbie frequentazioni – continua l’appello -.
Musica, teatro, arti figurative, poesia, letteratura, caffè filosofici, spettacoli per bambini hanno rinnovato il volto della piazza, che è diventata un luogo di aggregazione, scambio e crescita collettiva. Le iniziative promosse sono sempre state completamente gratuite ed hanno intercettato l'interesse anche di persone delle città limitrofe, incrementando l'attrattività della nostra città sotto il profilo turistico.
Eppure un infausto, quanto oscuro disegno sta perseguendo la chiusura del locale e il definitivo abbandono della centralità della piazza nell'opinione pubblica. L'ultimo atto di una sequela di odiosi eventi è il sequestro dell'impianto audio del locale operato venerdì 11 luglio.
Tale atto impedisce di fatto l'esercizio delle attività culturali del locale in piena stagione estiva. Allèmmérse, per un periodo di tempo non definito, non potrà più fare né live, né musica d'ambiente.
Nella piazza sono stati spenti la musica e i riflettori.
La vita di una città, tuttavia, è la risultante di molte componenti: le attività economiche, gli interessi diffusi, le progettazioni urbanistiche ma, fondamentalmente, le scelte e la partecipazione dei cittadini.
Un luogo può assumere un ruolo centrale se le persone lo vogliono.
È per questo che diciamo no all'imposizione violenta della chiusura di speranze e progettualità positive sulla piazza. È per questo che vogliamo trovare le modalità per rispondere che i cittadini non sono impotenti e che possono scegliere e costruire spazi collettivi importanti, nonostante le spinte reazionarie alla stasi e all'indifferenza.
L'Amministrazione Comunale ha già avviato un virtuoso processo partecipato di riqualificazione del sito, ma un luogo vive con le idee e le azioni che in esso vengono realizzate. È per discutere di questo che si indice un'assemblea pubblica in piazza Principe di Napoli per martedì 22 luglio alle ore 20.
La cittadinanza attiva è invitata.
Il costituendo comitato Piazza Viva».
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