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Questa notte sgominata dai carabinieri banda di spacciatori: 20 arresti, tre molfettesi Operazione "Cerbero" tra Molfetta e Bisceglie: in carcere anche alcune donne che avevano il compito di “contabilizzare” la piazza
08 giugno 2007

BISCEGLIE -Ci sono tre molfettesi fra gli arrestati nel blitz di questa notte, denominato operazione "Cerbero" (prosieguo del filone investigativo dei carabinieri per la lotta allo spaccio nel nord barese), che ha permesso di sgominare un'organizzazione criminale dedita allo spaccio, nei Comuni di Bisceglie e Molfetta. I tre molfettesi Paolo Zaccaria 24 anni, Giovanni Cirilli 35 e Giuseppe Antonio Stragapede erano tutti già noti alle forze dell'ordine. Gli altri arrestati sono: Antonio Valente 44 anni e Giovanni Leuci 46, presunti capi della banda entrambi biscegliesi, , Giacomo Povia 34, Michele Civitano 58, Domenico De Cillis 50, Vincenzo Di Liddo 42, Pasquale Mastrapasqua 30, Giuseppina Di Liddo 32, Pasqua Di Liddo 27, Marino Simone 27, Mauro Todisco 27, Vincenzo Todisco 38, Francesca Ancler 26, Nicola Sasso 56, Cinzia Puglielli 36, Margherita Ciccolella 31, Michelina Di Pilato 29, tutti di Bisceglie, Cataldo Varesano 35 di Corato, Luciano Saponaro 30, Pasquale Civitano 45 ed Elena Sblendorio 46 tutti e tre di Bari. Questo blitz segue la brillante operazione dello scorso marzo a Bisceglie, con il conseguente arresto di una banda di spacciatori che imponeva alle donne interessate all'acquisto di sostanze stupefacenti, di presentarsi con indosso il perizoma e munite di fazzolettini di carta per essere pronte a consumare rapporti sessuali, un'altra dura offensiva alla criminalità "sferrata" dai carabinieri della Compagnia di Trani. Il Cerbero che ha dato il nome all'operazione, è un personaggio della Divina Commedia di Dante Alighieri, che aveva il compito di "sorvegliante" delle anime dannate dell'inferno; nella trasposizione "giudiziaria", questo compito è stato ricoperto dai militari dell'aliquota operativa che, con grande acume investigativo, monitorando i movimenti degli affiliati dall'acquisto all'occultamento, sino ad arrivare allo spaccio della sostanza stupefacente, ne hanno sviluppato un filone investigativo conclusosi poi questa notte con l'esecuzione delle oltre 20 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti affiliati facenti capo all'organizzazione criminale. Uno di loro addirittura, residente nelle immediate vicinanze del presidio dell'Arma di Bisceglie, aveva tentato, senza successo, di controllare i movimenti dei carabinieri della locale Tenenza, al fine di garantire agli altri affiliati più libertà e sicurezza nello svolgimento dell'attività illecita. Il bilancio complessivo dell'operazione, è stato di oltre 20 persone, tra cui alcune donne, finite in manette con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il ruolo delle donne in questa catena di montaggio dello spaccio, era parecchio attivo, visto che le stesse coadiuvavano i rispettivi mariti/conviventi nell'attività delittuosa, trasportando la sostanza stupefacente e detenendone il ricavato della vendita. Esse, inoltre, tenevano rapporti diretti con gli assuntori della zona quasi in regime di monopolio, quando i mariti ne erano impossibilitati, soprattutto dopo che questi ultimi avevano trascorso intere notti ad occuparsi dell'acquisto e dell' occultamento della droga. Di non trascurabile importanza anche il linguaggio che gli affiliati avevano coniato per comunicare fra loro anche telefonicamente ed evitare il rischio di eventuali intercettazioni da parte delle Forze dell'Ordine. In particolare, quando facevano riferimento allo stupefacente, utilizzavano termini fra i più disparati e bizzarri, soprattutto a sfondo alimentare, come minestra, mozzarella fresca, birra, cornetto.
Autore: Domenico Sarrocco
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