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Quale cultura a Molfetta? Lettera aperta a Tommaso Minervini
15 luglio 2001

Egregio signor Sindaco, se il buon giorno si vede dal mattino, penso proprio che il Suo mandato amministrativo sarà molto, molto grigio, almeno per ciò che riguarda la cultura. Ma come? Lei che ha tanto criticato i suoi vecchi compagni di clientelismo, di occupazione del potere, di favoritismo nei confronti degli amici (ricorda la cupola?), di finanziare iniziative pubblicitarie di “intellettuali a contratto”, adesso si comporta come loro? Certo gli interessi della cosiddetta cupola, a suo dire, erano ben altri, ma conosco qualcuno che, con la scusa della cultura, riesce anche a farsi un secondo stipendio. La capisco, sig. Sindaco, non può dire di no ai vecchi cortigiani o ai nuovi lacchè i quali riescono sempre ad ottenere qualcosa da mettere sotto i denti, però abbia almeno la cortesia di rispondere a chi, come me, ha inviato all’assessorato alla Cultura, di cui Lei ha l’interim, la proposta di una manifestazione, di un evento o di una rassegna per la quale ha chiesto il patrocinio. E poi, egregio Sindaco, fino a quando sarà Lei ad avere la delega per la Cultura, non deleghi ad altri uffici e personaggi estranei sia al mondo culturale che alla politica la programmazione delle manifestazioni. Sono ben conscio delle ristrettezze di bilancio e della esiguità dei fondi a disposizione per questa benedetta Cultura, ma una lettera per dire “Grazie della proposta ma mi dispiace di non poterla accogliere”, non costa niente. Lei mi dirà che, anche chi l’ha preceduta non aveva l’abitudine di rispondere,e allora, dov’è la differenza…? E poi, se tanta gente l’ha votata, è perché ha creduto nel suo programma elettorale in cui afferma: “Bisogna uscire dalla delusione collettiva, dallo smarrimento per le speranze tradite, dall’inganno e dallo svuotamento dei valori” ma, per fare ciò, bisogna dialogare con tutti e “rispondere”. Purtroppo tra il dire ed il fare c’è di mezzo…una campagna elettorale! Poiché l’unica volta che ci siamo incontrati dopo la sua elezione a sindaco (ricorda? È stato nella villa comunale durante una manifestazione di Amnesty International) lei mi ha suggerito di smetterla con le “provocazioni” e di essere propositivo, Le propongo di indire una conferenza aperta ai rappresentanti delle associazioni culturali, del mondo politico e del lavoro per un confronto serrato sui temi della cultura, del turismo e dello sviluppo sociale della nostra città. Se questa non è una proposta…! Egregio Signor Sindaco, se pensa che dopo questa mia lettera eviterò di proporle a nome della mia associazione progetti teatrali o musicali, si sbaglia. Poiché amo Molfetta e la Cultura, continuerò a proporle eventi, spettacoli e manifestazioni da patrocinare o finanziare e, se le mie proposte non saranno accolte, perché non sono capace di adulare o importunare chi ha il potere, non se ne rammarichi più di tanto. Con i miei amici continuerò a fare teatro e musica quando ne avremo voglia oppure avremo qualcosa da raccontare alla gente, e mi sentirò gratificato allorquando, come è accaduto di recente, un gruppo di molfettesi emigrati, dopo aver ascoltato la musicassetta di un mio spettacolo, lo riproporrà in America. Cordiali saluti Pietro Capurso
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