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PRIMARIE: il centrosinistra sceglie Vendola candidato presidente alla Regione Il confronto con Boccia della "Margherita", premia "Rifondazione"
15 gennaio 2005

Il centrosinistra ha scelto, dopo mesi di laceranti discussioni interne, Nichi Ve ndola quale suo candidato alla Presidenza della Regione. Il metodo scelto dalla Grande Alleanza Democratica per la designazione dello sfidante di Raffaele Fitto, Governatore uscente ricandidato dalla Casa delle Libertà, è stato quello delle primarie e cioè di una consultazione aperta a tutti gli elettori che si riconoscono nello schieramento di centrosinistra, senza la necessità che siano tesserati per qualche partito, chiamati a scegliere tra Francesco Boccia, Assessore all'Economia del Comune di Bari, sostenuto dai principali partiti della coalizione, e Nichi Vendola, deputato terlizzese, sostenuto da Rifondazione Comunista, dai Verdi e da alcune associazioni (nella foto, da sinistra: Vendola e Boccia). La Puglia è stata, quindi, un laboratorio politico in cui, per la prima volta in Italia, si è sperimentato un metodo di selezione del candidato aperto alla partecipazione democratica dei cittadini (sul modello di quanto avviene, ad esempio, in Inghilterra o Stati Uniti) e non limitato alle oscure logiche delle segreterie dei partiti. Occorre certo dire che questa scelta è stata in qualche misura obbligata dal fatto che le diverse forze della Grande Alleanza Democratica non sono riuscite a mettersi d'accordo sul nome da contrapporre a Fitto, perdendo tempo prezioso in oziose diatribe. Ed è stato proprio il tempo l'elemento che ha giocato un ruolo importante nella anomala “sfida” interna tra i due contendenti alla carica di candidato del centrosinistra. Il fatto che le primarie siano state organizzate in pochi giorni, nell'ultima settimana di dicembre, e fissate per il 16 gennaio, non ha consentito pienamente che le due anime esistenti nella coalizione di centrosinistra potessero veramente confrontarsi pienamente in una dialettica che sarebbe stata certamente salutare. I due candidati hanno impostato le loro “campagne elettorali” interne, ispirandole al più assoluto fair play, sempre prodighi di complimenti l'uno nei confronti dell'altro ed attenti a non esasperare i toni per non creare pericolosi strascichi in vista della vera sfida che resta quella contro Fitto ed il centrodestra. L'esperimento, comunque, può dirsi pienamente riuscito dal momento che ha dimostrato di essere in grado di coinvolgere davvero, nei processi decisionali interni alla coalizione, il popolo di centrosinistra, entusiasta di poter tornare ad essere finalmente centrale nel dibattito politico e determinante nelle scelte più importanti. La grande partecipazione registrata anche a Molfetta ha dimostrato, infine, che anche nella nostra città il desiderio di tornare alla partecipazione politica attiva sta ricominciando a montare, dopo anni di forzato “riflusso” e ritorno alla dimensione privata, e ci auguriamo che, seguendo l'esempio delle regionali, anche per le amministrative del 2006 si scelga, come sistema di selezione del candidato sindaco del centrosinistra, il metodo delle primarie. Magari organizzandole con un più ampio anticipo. Il popolo della Grande Alleanza Democratica di Molfetta, ha già dimostrato di apprezzarle. Pubblichiamo, ora le interviste realizzate negli scorsi giorni a Francesco Boccia ed a Nichi Vendola. VENDOLA: UNA BATTAGLIA CONTRO IL DECLINO Al di là delle dichiarazioni ufficiali, molti, all'interno del centrosinistra, hanno considerato queste primarie una fastidiosa perdita di tempo o, quanto almeno, un ulteriore ostacolo di cui si poteva tranquillamente fare a meno in una campagna elettorale già così difficile come quella contro Fitto. Per lei sono sempre state una straordinaria opportunità. Come spiega questa differenza di opinioni? “Io ritengo che l'apertura alla partecipazione popolare e democratica da parte del centrosinistra, persino per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione, sia un fatto di straordinario valore che indica non semplicemente come si possa risolvere un conflitto che era nato in Puglia, ma che rappresenta la via maestra per risolvere tutti i problemi che la Grande alleanza democratica vive nel momento in cui vuole mettere storie e culture politiche differenti. Le primarie in Puglia sono il laboratorio di una stagione nuova della politica, dove finalmente c'è una sorta di 'invasione di campo' che sconvolge le regole del gioco, ed io questo lo considero un valore in sé!”. Cosa l'ha divisa principalmente da Francesco Boccia, suo avversario in questa 'sfida', e cosa l'ha accomunato a lui? “Io sono io, ho la mia storia e tutti conoscono il mio radicamento in Puglia. Boccia è una competenza che, sebbene sia un po' slegata dalla nostra regione, sia comunque apprezzabile sotto tutti i punti di vista. Io credo però che in questa fase occorra non soltanto una offerta segnata dalla competenza, ma un'offerta politica caratterizzata dal radicamento e dai legami profondi con la storia e la realtà meridionale”. Su cosa deve puntare la Puglia del futuro per diventare “migliore”, come recita il suo slogan? “Le tre direttrici fondamentali devono essere: in primo luogo la trasformazione della Puglia in una terra di pace e cioè la costruzione di una politica estera, culturale, turistica e commerciale che abbia al proprio centro, come un grande faro e come principale paradigma, la pace. In secondo luogo i temi del lavoro: a partire dalla lotta al destino di precarietà contro la scure che cala sulla vita di tanti giovani rappresentata dalla legge 30 ed in favore del riconoscimento per tutti del diritto ad avere un lavoro stabile. E la terza direttrice deve essere la battaglia per la bellezza, non solo per la difesa e la valorizzazione dell'ambiente ma anche per far vivere la bellezza come contenuto di una nuova economia”. L'ultima domanda riguarda Molfetta, quale ruolo può giocare la nostra città nel sistema regionale? “Molfetta è una metafora della Puglia. Vive in maniera molto concentrata tutti i processi di crisi e di declino che sta vivendo la Regione a causa del malgoverno di Raffaele Fitto. E' una città alla ricerca di una identità, mistificata dalla destra e sente l'ansia ed il pericolo di poter precipitare in un vicolo cieco. Naturalmente il modello di democrazia partecipata e decentrata che ho in mente mette al centro le città e le comunità, al fine di costruire, a partire dalla valorizzazione dei territori, una idea del governo che non sia più sulla pelle degli ecosistemi e della gente. Molfetta, in questo senso, per le energie e le potenzialità che possiede e che può sprigionare, non può che giocare un ruolo di primo piano”. Giulio Calvani giulio.calvani@quindici-molfetta.it BOCCIA: LA POLITICA COME PASSIONE Poco meno di 37 anni, una folgorante carriera da professore universitario, già consulente del Ministero dell'Industria ed attualmente Assessore all'Economia del Comune di Bari; è stato l'altro candidato alle primarie del centro-sinistra. La domanda è: ma chi glielo ha fatto fare? “La passione. Ho girato l'Italia e l'Europa studiando e raccogliendo esperienze di vita e di governo. Arriva un momento in cui, chi ha passione politica, sente il bisogno di tornare e di mettere al servizio della gente del proprio paese, le conoscenze, i mezzi nuovi appresi all'estero, e, soprattutto, l'energia che i giovani della mia generazione hanno. Per carattere non mi chiedo mai “chi me lo fa fare?” ma “perché no?” ”. Come risponde a chi le obietta di essere stato tanti anni lontano dalla Puglia e che quindi non conosce a fondo i problemi della Regione che ambisce ad amministrare? “Anche negli anni che ho passato all'estero, come in quelli trascorsi a Milano e Roma, ho sempre promosso e seguito progetti economici, sociali e culturali in Puglia. Potrei fare numerosissimi esempi. Ne faccio due per tutti. Ho seguito di persona la vertenza sulle case di Cura Riunite, quando ero consulente economico del ministro dell'Industria Enrico Letta. A Bruxelles, quando lavoravo al Ministero per le Politiche europee, ho curato per il Governo italiano la programmazione dei fondi strutturali legati ad Agenda 2000 ottenendo quelle risorse economiche che oggi il presidente della nostra regione utilizza male o non utilizza affatto. Non devo dare conto a nessuno sui miei legami con questa terra, che sono fortissimi”. Dove ha fallito Fitto in questi anni? “Il Centrodestra ha chiuso gli ospedali, ha causato la fuga dalla Puglia di 60.000 malati ogni anno. Ha regalato interi settori di mercato a pochissime aziende annullando la concorrenza e facendo crollare le opportunità di lavoro. Ha impoverito le famiglie, ha annullato la vita culturale della Puglia tagliando i fondi a eventi simbolo della regione (la Notte della Taranta su tutti), ha dimenticato il nord-barese. Noi vogliamo dare a questa regione una identità ed un orgoglio che non ha più. Noi non falliremo nel costruire una Puglia dei giovani, degli imprenditori piccoli e grandi, degli studenti, degli agricoltori, dei pescatori, che sono l'anima della nostra terra”. Quale ruolo può giocare, nel sistema-Regione che ha in mente, una città come Molfetta? “Molfetta ha una zona artigianale di primissimo ordine, ben posizionata sul piano infrastrutturale, dove si stanno posizionando aziende di livello europeo. Ha un porto che di fatto, con il recupero della vocazione passeggeri del porto di Bari, è destinato a diventare l'approdo commerciale principale per la Puglia centrale. Ha una flottiglia peschereccia di primissimo livello, che fa della pesca una delle principali voci del PIL cittadino. Insomma è una città dalle enormi potenzialità. Molfetta ha visto fortemente ridimensionato il suo ospedale dopo l'approvazione del Piano di Riordino Ospedaliero. Lei cosa pensa si debba fare? “Il primo atto del nuovo governo regionale dovrebbe essere la revoca del piano di riordino ospedaliero che ha umiliato la sanità e la gente bisognosa di cure in Puglia e che ha costretto 60.000 pugliesi a scappare da questa regione per curarsi. Il nuovo piano della sanità che abbiamo concepito parte dai bisogni della gente comune e non da un freddo calcolo di posti letto”. Giulio Calvani giulio.calvani@quindici-molfetta.it
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