Prezzi sotto controllo, una proposta di “Quindici”
Categorie economiche e amministratori a confronto per creare un calmiere
L'aumento costante e spesso ingiustificato dei prezzi è ormai un dato inoppugnabile. Basta un rapido giro nei mercati e tra gli scaffali dei supermercati per rendersi conto di come il tasso di inflazione dichiarato dall'Istat (poco meno del 3%) non corrisponda alla realtà.
Un nostro giro tra i negozi di alimentari della città ha registrato un coro di commenti tutti sullo stesso stile.
“Da qualche anno a questa parte - ci ha confessato una gentile signora di mezza età - arrivare alla fine del mese è diventato sempre più difficile, eppure prima che arrivasse l'euro riuscivamo anche a mettere qualcosa da parte ogni mese”. Intanto un pensionato non troppo avanti con gli anni, intervenendo nella conversazione, ci ha gelato con un commento amaro: “Tra un po' anche acquistare i beni essenziali per la sopravvivenza diventerà complicato”.
Anche i dati ufficiali confermano la veridicità di queste impressioni.
Per esempio dai dati dell'Ismea risulta un aumento su base annua del costo degli ortaggi del 26% e di quello della frutta fresca del 15% ma anche i prezzi di molti altri articoli hanno registrato aumenti consistenti. Il governo, che ha fatto ben poco per arginare il fenomeno, è costretto ad ammettere, per bocca del sottosegretario alle Attività Produttive, Mario Valducci, che nella filiera del commercio c'è qualcosa che non va.
Nella nostra città alle questioni nazionali si sommano le debolezze specifiche del tessuto commerciale locale. I costi esorbitanti degli affitti dei locali ad uso commerciale, le rilevanti divisioni tra i commercianti, la poca attenzione dedicata dall'amministrazione comunale ad un settore vitale come quello della piccola distribuzione danno vita ad una inarrestabile crescita dei prezzi che non fa altro che peggiorare la situazione di profonda crisi in cui versa il commercio molfettese.
Tra gli operatori serpeggia sfiducia e rassegnazione, tutti cercano di sopravvivere pensando esclusivamente ai propri interessi particolari e la speranza di costituire un'unica associazione in grado di rappresentare tutti i commercianti è ormai stata abbandonata.
Mentre si scarica ogni responsabilità dell'aumento dei prezzi sui produttori e sui distributori all'ingrosso, non si fa nulla per dare un segnale, anche modesto, che dimostri una volontà di reazione rispetto alla difficile situazione contingente. I commercianti molfettesi, soggetti a numerose difficoltà e in larga misura incolpevoli rispetto al problema del carovita, pare abbiano imparato un'arte troppo pericolosa per un qualsiasi imprenditore: hanno imparato a piangersi addosso e ad aspettare il miraggio dei “tempi migliori”.
Le associazioni di categoria da un lato denunciano un attacco, a loro dire ingiustificato, da parte dei media nei confronti del commercio di prossimità e sottolineano come la grande distribuzione non venga quasi mai sfiorata dalle critiche che quotidianamente le associazioni dei consumatori rivolgono al modo del commercio nella sua interezza, dall'altro tengono a precisare che hanno più volte invitato i loro associati a rinunciare alla strategia, sicuramente infruttuosa nel lungo periodo, degli aumenti ingiustificati.
Intanto, nessuna iniziativa concreta tesa a frenare la corsa incontrollata dei prezzi si profila all'orizzonte: una ennesima conferma, se mai ce ne fosse bisogno, del torpore che ormai da anni invade tutti i settori cruciali della nostra città.
In questo clima noi di QUINDICI abbiamo provato a “smuovere l'aria” permettendo a commercianti e amministrazione comunale di confrontarsi su una coraggiosa iniziativa del sindaco di Roma, Walter Veltroni che ha recentemente dato il via alla campagna “Romaspendebene 2003”, che fissa un prezzo stabile di 12 euro per acquistare otto prodotti, indicati dai commercianti, in modo da comporre una spesa quotidiana a prezzi definiti. Ciascun acquirente può comporre la propria spesa come meglio crede inserendo uno o tutti i prodotti indicati.
In tal modo si cerca di fare qualcosa di concreto per aiutare soprattutto quelle famiglie con redditi medio-bassi messe in seria difficoltà dalla rincorsa di prezzi e tariffe oltre che dalla pesante congiuntura economica nella quale versa il nostro Paese. Anche nella nostra città si potrebbe avviare l'iniziativa “Molfettaspendebene”, per dimostrare di fare qualcosa di concreto: il problema della spesa e dei prezzi è importante quanto e più dell'edilizia. La sfida è lanciata.
Francesco Dell'Olio