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Presentato a Molfetta il quinto libro di poesie di Domenico Amato “Ora spero nella pensione… per continuare a scrivere!”
04 aprile 2007

MOLFETTA - Settimana mondiale della poesia anche a Molfetta nell'Auditorium “S. Domenico”, con la presentazione del Libro “Per te” scritto da Domenico Amato. E' una raccolta di versi d'amore scritti in dialetto molfettese e dal titolo originario “P? Tè?ch?”. Dopo aver trattato d'impegno sociale, satira e descrizione di paesaggi nel quinto libro l'autore parla d'amore. Ad introdurre la serata è stato il prof. Damiano d'Elia, presidente del Centro Auditorium. Le poesie di Domenico Amato sono state lette dalla figlia Lucia, con gli intermezzi musicali del soprano Stella Roselli accompagnata al pianoforte da Adriana De Serio. Amato, nato a Molfetta, dove attualmente vive e lavora, deve l'inizio della sua carriera letteraria ad una supplenza, come ha raccontato egli stesso. Mantova, città dove era costretto a recarsi per insegnare in una scuola del luogo, ha generato in lui “i primi versi, o meglio, i primi versacci”. Infatti, ha spiegato, il tornare nella città natia e passeggiare per le strade del centro storico, in un sentimento diametralmente opposto a quello di nostalgia vissuto nel capoluogo lombardo, è stato ciò che l'ha spinto a produrre quelle che definisce le proprie “confessioni con la città”. Una produzione letteraria sfociata nella scrittura di testi teatrali e fiabe per bambini e che sta trovando, ormai dal 1997, con il primo libro di poesie, la propria naturale maturazione nella composizione in rima. Un lavoro, quest'ultimo, però, di difficile interpretazione per coloro ai quali il nostro vernacolo è sconosciuto. Amato, infatti, esprime la propria passione attraverso la parlata locale. I 38 componimenti sono riportati sia in italiano che in molfettese ma è chiaro che per apprezzare a fondo la raccolta, è necessario avere una certa conoscenza, della seconda lingua. Inoltre è fondamentale tener presente la sperimentazione nella sua composizione in una ricerca di uno stile diverso. Domenico Amato esprime l'amore, tema centrale di queste ultime composizioni, attraverso un elevato numero di metafore. E' chiara la ricerca di un linguaggio umile ed allo stesso tempo avvolgente. Questo aspetto è senz'altro migliorabile, e lo scrittore se ne rende conto, avendo manifestato la volontà di scrivere ancora; l'invito è senz'altro nel perseverare nella sua carriera letteraria. Riguardo la padronanza del nostro dialetto, alti sono i valori in campo. Amato non solo è ampiamente padrone della lingua, ma è anche uno dei pochi autori che scrive in molfettese e ciò è senz'altro positivo. Purtroppo la sua poesia può essere compresa dalle giovani generazioni solo dopo “un'infarinatura” della lingua che non a tutti è stata impartita. I teenager, la generazione dei pc e dei cellulari, quella dell'alta tecnologia e della mente che lavora in multi-sessione, deve adeguare, perciò, alcune proprie conoscenze a quelle delle generazioni precedenti per non negarsi un'atmosfera d'altri tempi. Amato in una scherzosa intervista con Lucia, ha in sostanza promesso che continuerà a scrivere. Questo è un motivo in più per seguirlo e spronarlo ad un impegno sempre più profondo e sincero.
Autore: Sergio Spezzacatena
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