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Potere al Popolo Molfetta: l’amministrazione comunale di Molfetta rifiuta discutere dell’antifascismo e si fa complice del fascismo
01 ottobre 2018

MOLFETTA – Sul gravissimo episodio verificatosi nel consiglio comunale di Molfetta, complice la maggioranza di destracentro (“ciambotto”) guidata da Tommaso Minervini che non ha permesso nemmeno la discussione dell’ordine del giorno della sinistra sul fascismo, interviene anche “Potere al Popolo” con una durissima nota: «Rifiutarsi di parlare di antifascismo vuol dire essere complici del fascismo, questo è ciò che la maggioranza del consiglio comunale di Molfetta ha fatto rigettando l’ordine del giorno dei consiglieri di Rifondazione Comunista /Compagni di Strada con cui si chiedeva di vietare spazi pubblici a organizzazioni che si rifanno ai valori del fascismo.

L’ordine del giorno presentato lo scorso aprile in vista delle celebrazioni del 25 aprile realizzate da Potere Al Popolo! ha un segno ben preciso legato ai tempi attuali. Tempi che vedono un rinascere di organizzazioni fasciste e parafasciste che sempre più spesso si presentano nei quartieri con ronde ed aggressioni come quella avvenuta a Bari il 22 settembre scorso.

È casuale che non si sia voluto affrontare questo argomento fondamentale della democrazia e della Costituzione?
Ci poniamo questa domanda visto il silenzio dell’Amministrazione dopo le scritte inneggianti a forze fasciste sul monumento al sindacalista Giuseppe Di Vittorio in villa comunale qualche mese fa. Ci poniamo questa domanda vista la presenza di personaggi politici in questa maggioranza che provengono da forze postfasciste.
Noi non crediamo sia casuale il rigetto dell’ordine del giorno.
Se qualcuno pensa che “ci sono cose più importanti di cui parlare” si sbaglia perché non parlare di antifascismo vuol dire non parlare della vita sociale e dei rapporti sociali di convivenza civile.
Se qualcuno pensa che basti il divieto da parte della costituzione del riorganizzare il partito fascista vorremmo ricordare che il fascismo è un’idea criminale e repressiva di società ed appunto perché è vietata l’organizzazione del partito fascista nessuno degli attuali partiti che si rifanno al fascismo ha il medesimo aggettivo all’interno del proprio statuto altrimenti non potrebbero avere l’agibilità che hanno.
Sindaco e consiglieri di maggioranza rigettare quell’ordine del giorno equivale a permettere quella riabilitazione del fascismo che diventa sempre più presente ai nostri giorni e questo avviene soprattutto grazie a quelle amministrazioni fatte di ammucchiate di voti pur di poter governare, come è il caso della vostra.
Potere Al Popolo! Molfetta condanna questa vostra scelta, di cui è complice anche il PD, quel PD che dopo aver tolto la parola antifascista dal proprio statuto, ora ipocritamente teme il ritorno al fascismo solo perché all'opposizione
Potere Al Popolo! ritiene l’antifascismo una pratica attuale e quotidiana contro qualsiasi discriminazione sociale, razziale e di genere e sarà un presidio presente permanente in città contro qualsiasi presenza fascista, assieme a tutti coloro che sono sinceramente antifascisti e non per convenienza opportunistica».

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