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Potatura “selvaggia” degli alberi: un lettore ci scrive, la Multiservizi risponde e spiega
15 febbraio 2014

Un lettore ha scritto a “Quindici on line” lamentando la potatura, a suo dire, selvaggia degli alberi in città operata dai dipendenti della Multiservizi: «Caro Direttore, sono rimasto perplesso nel vedere il sistema di potatura “selvaggio” riservato agli alberi di via Cap. De Candia e strade adiacenti. Come si fa a potare tutti i rami e non lasciare nemmeno un po’ di ombra. Mi chiedo, è giusto questo sistema di potatura, oppure è fatto in modo troppo drastico? Non dimentichiamo lo scempio che è stato fatto a Ponente della città dove addirittura sono stati eliminati interi viali di pini trapiantati con altri alberi che poco dopo sono morti, lasciando spoglie quelle strade. Ma chi si occupa del verde cittadino? La Multiservizi o altri? E la Multiservizi ha competenze in merito? Mi faccia sapere qualcosa». Cittadino perplesso Gentile Signore, la ringrazio della lettera che giriamo all’amministrazione comunale, sperando in una rapida ed esauriente risposta. Qualche giorno dopo la lettera, ci è venuto a trovare in redazione il dott. Giovanni Caputo, direttore tecnico della Multiservizi, al quale il presidente avv. Piero De Nicolo aveva affidato l’incarico di chiarire i motivi di quelle potature “selvagge”. Caputo ci ha detto che, unitamene al Responsabile della U.O. Verde del Comune di Molfetta Per. Agr. Giovanni Zaza, provvede ad eseguire la programmazione delle attività manutentive del verde che vengono espletate in forma ciclica in funzione della stagionalità e stato vegetativo della pianta. «Una premessa è doverosa – aggiunge Caputo - il verde del Comune di Molfetta, non è stato piantumato dalla Multiservizi, e delle specie arboree presenti non tutte sono state poste in ambienti idonei alla salute degli stessi, in parte dovuto ad un habitat non proprio naturale (centro urbano), ed in parte posto in spazi non idonei per dimensione. La Molfetta Multiservizi invece ha ereditato gli alberi con tutti gli errori manutentivi precedenti (e non mi riferisco solo alle potature), e negli anni stiamo cercando, con l’avvallo di professionisti del settore (operatori compresi), di correggere nei limiti del possibile tali situazioni, evitando il più possibile gli abbattimenti. Le potature vengono programmate soltanto laddove necessario in presenza di oggettive problematiche che possono essere: marciapiedi stretti, vicinanza ai balconi/finestre, occultamento segnaletica stradale, semafori, in prossimità di incroci, atti vandalici, presenza di parti secche, deteriorate e/o malate delle piante, inclinazione ed anche presenza di più fattori contemporaneamente. Il tutto in primis tenendo conto della sicurezza e quindi dell’incolumità pubblica delle persone e delle cose, ed in secondo luogo del rispetto delle stesse piante, che alcune volte a malincuore siamo costretti ad eseguire degli interventi severi sino addirittura in alcuni casi gravi all’abbattimento». Rispondendo alla richiesta del lettore di “Quindici”, Caputo ha messo in evidenza che tali interventi sono stati concordati e successivamente eseguiti con il p.a. Zaza dopo un attento esame albero per albero, tenendo conto che gli stessi si presentano per circa il 50/60% con gravi problemi di Carie e Lupa che nel corso del tempo hanno compromesso la staticità degli stessi aumentandone la pericolosità, tutto ciò si può evincere dalla foto che si allegano alla presente. Nelle stesse strade oggetto dell’articolo vi sono più specie arboree e differenti tipologie di potatura, quelle più drastiche sono state effettuate solo agli alberi che presentano le problematiche gravi di cui sopra, in presenza di un piccolissimo marciapiede (ex spartitraffico adattato) con parcheggio in adiacenza da entrambi i lati. L’ultimo fotogramma in allegato mostra un albero in viale Pio XI ancora da potare, si possono notare i rami che poggiano su un tronco visibilmente compromesso, questi rami nel periodo della fioritura avranno un maggior peso, inoltre a seguito delle condizioni meteorologiche varie (vento, pioggia, ecc…), tenderanno a diminuire la staticità dello stesso, decidere quale intervento fare non è semplice, per quanto quasi obbligato». Ringraziamo il dott. Caputo per la correttezza e la chiarezza con cui ha esposto il problema. Ci rendiamo conto che molti alberi sono ormai morenti e si cerca di mantenerli in vita con interventi ad hoc da parte degli agronomi, ma ci chiediamo, come mai in tutti questi anni nessuno si è preoccupato di fare un’adeguata manutenzione, evitando di farci trovare in questa situazione, nella quale molti alberi andrebbero abbattuti? Ma non ci sono fondi sufficienti per ripiantarne altri. E così si va vanti con molta attenzione e si cerca di rimediare a una situazione che si fa sempre più critica. Ci auguriamo che l’impegno della Multiservizi continui e invitiamo la popolazione ad avere maggiore rispetto del verde cittadino, già molto limitato. Servirebbero più alberi e meno edifici, ma a Molfetta l’edilizia interessa più del verde. E della salute.

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