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Porto, continua il bluff del sindaco: verso un nuovo risarcimento?
15 aprile 2011

Parole, parole, parole. Conclusione del dragaggio dell’area portuale rimandata al 2015. Fine dei lavori del porto commerciale “sine die”. Non un semplice anno di ritardo rispetto al cronoprogramma, come dichiarato dall’ing. Giancarlo Loliva, direttore operativo dei lavori, e dal sindaco Antonio Azzollini nella conferenza del 21 febbraio scorso. Solo Quindici aveva espresso perplessità sull’eseguibilità dei lavori, sul rispetto dei tempi e sulla rapidità della bonifi ca dell’area interessata, di fronte a un continuo aumento della quantità di ordigni bellici depositati sul fondale (4mila la scorsa estate, 10mila a febbraio 2011). Tra capo e collo, la relazione dell’ing. Enzo Balducci, dirigente Settore Lavori Pubblici e responsabile unico del procedimento, su varianti al progetto esecutivo e ritardi nella bonifi ca e nei lavori. Era già nell’aria, il “segreto” ha retto fi no a quando è stato possibile. Il rischio è che, alla fi ne, saranno i cittadini a pagare questo “capriccio” del sindaco. VARIANTI ALLA BANCHINA DI N-W La larghezza della banchina resta quella del progetto appaltato (50m), nonostante gli operatori avessero chiesto 25m aggiuntivi e un approfondimento del fondale a 10m. Variante scartata per evitare la sospensione di almeno due anni. Abbandonata anche la struttura a pali (onerosa e poco affi dabile), la banchina sarà realizzata in «cassoni di calcestruzzo armato con celle antirisacca», che «nonostante un incremento della spesa, off re maggiore affi dabilità in caso di sisma e maggiore durabilità nel tempo». Riprogettati anche il molo di soprafl utto (la scogliera sul lato interno sostituita da una banchina per ormeggio e sosta di navi) e il ponte di collegamento di Sud-Ovest, adeguato al DM 2008 e alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza. AUMENTO DEI COSTI? «L’aumento dei costi deve trovare copertura all’interno del quadro economico di approvazione del progetto esecutivo - si legge nella relazione dell’ing. Balducci - l’importo complessivo dei lavori, varianti comprese, non può superare l’incremento del 5% dell’importo originario». OLTRE AL DANNO, LA BEFFA «Per contenere i maggiori costi occorre eliminare e/o ridurre alcune parti d’opera previste in appalto (parte del dragaggio, impianti tecnologici, centro servizi e pavimentazione, sistemazione a verde, parte delle attrezzature come parabordi e bitte, ecc., ndr) - continua - la cui esecuzione può essere diff erita e appaltata successivamente». Insomma, ridurre le potenzialità del nuovo porto commerciale. Un gigante zoppo senza muscolatura. BONIFICHE SALTATE E STRALCIO DEL DRAGAGGIO «L’attività di bonifi ca dei fondali, prevista per dicembre 2011, non risulta attuabile», perché è stato bonifi cato solo «l’80% delle aree relative allo scavo di imbasamento della banchina di N-W e le aree interessate dal dragaggio in corso». Da prospettare e bonifi care il molomartello e parte della zona rossa (31.163m2) tra aprile e settembre, la restante parte della zona rossa (89.570m2) e il canale di accesso (87.917m2). Incertezza temporale e logistica, l’amministrazione Azzollini stralcerà il dragaggio previsto per le aree da bonifi care (canale di accesso e zona rossa). Per evitare altri maggiori oneri, sarà avviata una «nuova gara di appalto ponendo nel capitolato la condizione che i lavori avranno inizio a bonifi ca eff ettuata - si legge nella relazione - senza consentire all’impresa che risulterà aggiudicataria di avanzare richieste di maggiori oneri». Altro stralcio, il Centro servizi e magazzini. E il terrapieno ottenuto dalla colmata del primo dragaggio, alto quasi 7 metri? «Deve assestarsi e compattarsi mediante precarica per un tempo adeguato prima che possano essere eseguite le fondazioni degli edifi ci». Rallentamento fi siologico dei lavori, conosciuto dagli addetti ai lavori, ma mai rivelato alla stampa e alla città. Non il semplice eff etto di un imprevisto nella realizzazione di una grande opera pubblica, come il sindaco Azzollini dichiarò il 21 febbraio a Quindici. La frettolosa e ottusa approvazione nel 2008 ha partorito miopi valutazioni sulla quantità degli ordigni bellici. Sarebbe stato opportuno prospettare prima tutto il fondale, poi decidere. Il gigante di cartapesta inizia a sfaldarsi, mostrando tutte le sue pecche. Approssimazione e sconfi tta politica per il sindaco Azzollini? Non sarebbe stato più utile utilizzare tutti i 70-80milioni del porto per una bonifi ca oculata e attenta del fondale di Molfetta, disseminato di bombe all’iprite? O magari potenziare la piccola pesca locale, che soff oca negli stenti economici e nel disinteresse di politica, associazioni e comunità cittadina? Siamo sicuri che l’Ati non chiederà un’altro risarcimento, oltre ai 7,8milioni di euro del 2010? O l’amministrazione Azzollini, come nel 2010, ha messo il bavaglio?

Autore: Marcello la Forgia
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