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Più sviluppo e competitività con federalismo e mediazione Si è concluso a Bari il primo meeting nazionale dell'AIDC: oltre 800 iscritti a confronto su mediazione civile e federalismo fiscale
05 marzo 2011

BARI - Ieri, venerdì 4 marzo, si è tenuto a Bari, nell’Hotel Villa Romanazzi Carducci, il primo meeting nazionale dell’AIDC (Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), dal titolo “I dottori commercialisti per un’Italia che vuole crescere”. Oltre 800 iscritti provenienti da tutta la penisola si sono confrontati sui temi del federalismo fiscale e della mediazione civile.
A ciascuno dei due argomenti è stata dedicata una tavola rotonda: la prima (sulla mediazione delle controversie), moderata da Ignazio Marino di “Italia Oggi”,con la partecipazione, tra gli altri,dell’onorevole Antonino Lo Presti, del senatore Alberto Maritati e dell’avvocato Maurizio De Tilla, presidente OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura); la seconda (sul federalismo fiscale), coordinata da Maria Carla De Cesari de “Il Sole 24 Ore”, con gli interventi (anche) del Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, dell’onorevole Francesco Boccia, del presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti (CNDCEC), Claudio Siciliotti, e del professor Luca Antonini (presidente Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale).
Nicola Notarnicola, presidente AIDC Bari, ha sottolineato l’importanza dei due temi per lo sviluppo e la competitività del Paese. Sulla mediazione, si è posto l’accento sulla necessità che l’istituto, pur con tutti i suoi difetti, entri in funzione (nell’attesa che il TAR si pronunci sul ricorso dell’OUA), contribuendo a deflazionare l’intasata macchina della giustizia civile. Per Pietro Genoviva (presidente di Sezione del Tribunale di Taranto) “meglio il peggiore degli accordi che la migliore delle sentenze”. Siciliotti si è espresso sul federalismo fiscale parlando di “riforma delle riforme”, qualora fosse raggiunto l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica, riducendo al contempo la pressione fiscale. Boccia e Fitto d’accordo sull’esigenza di “evitare strumentalizzazioni”. “Ci sia un confronto di merito - ha ammonito il Ministro - Questa riforma non è la chiave di volta di tutto ma può contribuire a rendere più efficiente la spesa pubblica”. Ha chiuso il dibattito il presidente nazionale AIDC, Marco Rigamonti.

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