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Piano strade: i lavori dopo 12 comunicati propaganda e 3 anni di attesa
15 maggio 2012

È partito a metà aprile il pluriannunciato Piano Strade da 3milioni di euro per il rifacimento del manto stradale delle principali arterie cittadine. I lavori sono iniziati da via Bisceglie, primo step del piano. Due le fasi: ricognizione e interventi nelle parti più degenerate, scarificazione totale e bitumazione. Prima saranno effettuati sondaggi preliminari e interventi di bonifica (rattoppi temporanei), che resteranno per due o tre settimane sottoposti allo stress del traffico: in caso di reazione negativa, sarà ripetuta la bonifica, successivamente si procederà alla scarifica (preparazione del supporto in calcestruzzo con fresatura della superficie, per rendere l’asfalto drenante), alla risagomatura e alla posa dell’asfalto. Questione non secondaria, il fattore tempo. Dopo 3 anni dall’approvazione del Piano Strade e 12 comunicati stampa in cui si annunciava l’imminente inizio dei lavori, non si è ancora in grado di quantificare il tempo necessario per completare l’opera. Probabilmente si tirerà dritto fino alla prossima primavera in vista delle amministrative, che si preannunciano infuocate. Perché è passato tanto tempo dall’approvazione del Piano Strade all’inizio dei lavori? «Per fare le strade bisogna reperire i fondi, stabilire come farle, decidere con regolarità a chi affidarle in una normativa in continua evoluzione - la scusa poco credibile del sindaco Antonio Azzollini a Quindici nel corso di un incontro organizzato dall’amministrazione sul cantiere di via Bisceglie - come tutte le amministrazioni abbiamo comunicato ai cittadini le varie fasi dell’iter del Piano Strade e ora siamo passati dal futuro prossimo al passato prossimo». Un piano annunciato già nell’aprile 2010 («i lavori, promette il sindaco, cominceranno subito già a partire da quest’anno e porteranno al rifacimento totale del manto stradale»), e ribadito a maggio dello stesso anno («Si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria che l’assessorato ai Lavori Pubblici aveva programmato già da tempo e che quindi si aggiunge all’atteso Piano Strade, il maxi progetto che prevede, già da quest’anno, il rifacimento di tutte le principali strade del centro e della periferia di Molfetta»). Poi nell’ottobre 2011 si vincolava l’inizio dei lavori alla cessione del 49% della Multiservizi, fino all’ultimo comunicato- farsa dell’aprile 2011, a firma del coordinatore del Pdl, Pasquale Mancini, secondo cui «per la prima volta queste opere non si fanno in campagna elettorale». Insomma, promesse su promesse. «Prima di tutto, faremo delle bonifiche, perché questo tratto di strada (via Bisceglie-via Madonna dei Martiri, ndr) è sottoposto alle pressioni dei mezzi pesanti - ha spiegato a Quindici il dott. Raffaele d’Oria, amministratore legale della Sceap (la società che ha rilevato a luglio 2011 il 49% della Multiservizi) - dai saggi eseguiti abbiamo rilevato alcune zone stressanti, oltre a perdite di argilla e di acqua e, perciò, non era possibile solo fresare e posizionare il bitume sul manto stradale, altrimenti dopo alcuni mesi si sarebbe ripresentato lo stesso problema». Infatti, ha aggiunto il dott. d’Oria, i lavori si fermeranno in caso di precipitazioni, perché la pioggia può incrementare nel tempo lo stress sul manto stradale e provocare una sgranatura dell’asfalto (perdita delle proprietà adesive). Problemi per i cittadini, costretti a deviazioni e ingorghi, specialmente nelle ore di punta, sulle arterie principali interessate dai lavori. Traffico deviato anche per i tir che devono raggiungere il porto. Ritorna attuale anche la questione delle strisce pedonali rosse (costerebbero circa quattro volte in più di quelle bianche), cancellate dagli scavi e dal nuovo asfalto e perciò necessariamente da ridipingere. Il caso, però, non si ferma qui. Le nuove strisce rosse sarebbero a norma di legge secondo l’amministrazione e irregolari secondo il Codice della Strada. Gli attraversamenti pedonali possono essere individuati da strisce alternate solo bianche o gialle (art. 40 del C.d.S. e artt. 137 e 145 del Regolamento d’attuazione). Inoltre, secondo il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (parere n.1379/11) non esisterebbero studi che dimostrino l’efficacia di colorazioni differenti dal bianco per migliorare la sicurezza degli attraversamenti pedonali. «Abbiamo adeguato la segnaletica verticale e orizzontale alla normativa, come stanno facendo anche gli altri Comuni - la risposta a Quindici dell’assessore ai lavori Pubblici, Mariano Caputo - dovevamo necessariamente ripristinarla e adeguarla, così come prescrive il codice, per salvaguardare la pubblica incolumità nei punti di massima tensione». Ennesima figuraccia? Forse sarebbe opportuno rimediare subito adeguandosi al Codice della Strada vigente, senza correre dietro alle “mode del momento

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