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Piano del Commercio approvato: mercato diffuso in città, Molfetta ridotta a piazza mercatale
12 ottobre 2010

MOLFETTA - Approvato con soli voti di maggioranza il nuovo Piano quadriennale del Commercio su Aree Pubbliche (approfondimento tecnico nel prossimo numero di Quindici, in edicola il 15 ottobre), «per avere e dare certezza, senza nessuna rappresaglia» (consigliere di maggioranza Angelo Marzano). Si crea, però, un precedente: tra quattro anni potrebbero autorizzarsi altre postazioni, seminando per le strade banconi, box e camioncini di frutta e verdura.

«Con questo piano del commercio ordiniamo l’ambulantato cittadino sulle aree pubbliche - l’introduzione al consiglio comunale di Maria Brattoli, assessore all’Annona - cerchiamo di rimediare alla desertificazione commerciale cittadina, causata dalla scomparsa della dorsale mercatale dalla metà degli anni Novanta». Mercato diffuso, la soluzione dell’Amministrazione Azzollini, «conforme alla legge, per colmare le esigenze della popolazione e favorire l’acquisto di beni di largo consumo». Contraria l’opposizione, orientata verso una serie di medio-piccole piazze di 4-5 operatori, nel rispetto della legge, invece di disseminare per la città postazioni di frutta e verdura.
Ampie discussioni anche in Commissione Attività economiche e produttive, Ecologia, Ambiente e Igiene, un «buon lavoro, svolto in un clima sereno, libero e trasparente» per Pasquale Giancola (Pdl), consigliere di maggioranza e presidente della stessa commissione. «Assenza di trattative e concertazione con l’opposizione e le associazioni dei commercianti - rimpallo del consigliere di opposizione Gianni Porta (Rifondazione Comunista) - l’amministrazione non ha voluto o è stata costretta?».
 
Porta, un piano raffazzonato e vergognoso. Colpevole ritardo dell’amministrazione che sana in tutta fretta una situazione in necrosi, nonostante le sollecitazioni dell’opposizione già dal 14 settembre 2009: granitica opposizione del consigliere Porta, che ha ribadito la mancata revisione del Piano del Commercio Generale, scaduto da un anno e 6 mesi.
«Manca un’analisi approfondita della rete distributiva e commerciale cittadina, su quali elementi approviamo il piano?», domanda retorica del consigliere di opposizione all’Amministrazione Azzollini, «che deve prescrivere regole ferree, invece di cedere ai capricci di questi operatori incontinenti e brevettare una sanatoria discutibile e fantasiosa». Sconfitta pubblica dell’amministrazione che «non offre un’inversione di tendenza, non garantisce la libertà commerciale, la competitività e il reinserimento sociale».
 
Abbattista, delusione per un piano rabberciato. «L’amministrazione ha rincorso il problema - ha rimarcato il consigliere di opposizione Giovanni Abbattista (Pd) - questo piano, che ripropone quello del 2006 con l’aggiunta del mercato diffuso, è stato approvato in tutta fretta solo per una situazione esplosiva che ha provocato l’intervento delle Forze dell’Ordine e della Procura di Bari» (come confermato dal consigliere Marzano). Evidenti responsabilità socio-educative dell’Amministrazione Azzollini: «l’amministrazione ha abdicato al suo regolo educativo-normativo e non saranno le armi della Polizia il deterrente migliore», energico disappunto del consigliere Abbattista.
Quasi 3 anni di alta tensione nel settore, di responsabilità rimpallate tra uffici comunali e Polizia Municipale: «nel 2010 una missiva del comandante della Polizia Municipale, dott. Giuseppe Gadaleta, chiedeva all’amministrazione provvedimenti di sospensione delle autorizzazioni agli ambulanti per il reitero delle violazioni, per i continui sbeffeggi degli operatori verso il personale del comando, per i malumori degli altri commercianti, per le minacce». Emendato il piano in merito alla revoca e alla sospensione delle autorizzazioni per evitare sospensioni burocratiche e sanzioni incorporee: compito affidato al comandate pro-tempore della Polizia Municipale e al dirigente dell’ufficio incaricato.
 
Disparità nella competitività. Totale assenza di agonismo commerciale, sperequazioni burocratico-normative tra operatori e commercianti che rispettano la legislazione vigente, il rimprovero del consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sinistra e Libertà). «Perché non assegnare le postazioni libere all’interno delle aree mercatali giornaliere già esistenti? Perché manca un’attenta ricognizione della rete commerciale», domanda-risposta del consigliere, incerto sulla effettiva garanzia del piano in merito a decoro, igiene e sicurezza, se «di questi box non si conosce costo e capacità igienico-sanitaria». Marzano fiducioso, «box per un controllo efficace della Polizia e per un aspetto estetico migliore». Porta promette battaglia.
Riproposta la questione dei bar all’interno delle piazze Minuto Pesce e Gramsci (già 264 in città), il consigliere Piergiovanni ha ottenuto la cancellazione delle strutture bar e edicola nelle due aree su emendamento del collega di maggioranza Mauro Spaccavento (Pdl). Cassata la destinazione, restano i posteggi liberi senza autorizzazione.
 
Apertura-chiusura politica di Marzano. Tentatiamo di circoscrivere i problemi socio-economici, urbanistici e sanitari dell’ambulantato: «non credo sia il miglior piano elaborabile, maledetta fretta - commento del consigliere Marzano (Pdl) - un piano perfettibile, che potrà essere corretto nei punti che non funzioneranno, ma intanto abbiamo guadagnato terreno».
Chiariamo il problema delle licenze, ha spiegato il consigliere Pdl, e ordiniamo le aree determinate dal piano del Prefetto, razionalizzando gli strumenti per un controllo non sovietico: «cerchiamo di dare una mezza risposta per il reinserimento sociale di chi può essere indotto alla criminalità».
Apertura politica del capogruppo Pdl, colta al volo dall’opposizione. Proposta di sospensione del consiglio per perfezionare i lavori, di fatto rigettata dal categorico sidanco-senatore-presidente Antonio Azzollini: «credo che noi dobbiamo mantenere l’impianto di questo piano, perché pensato e ragionato dopo lo screening di varie proposte». Sterzata di Marzano: «vogliamo approvare il provvedimento, ma potremmo intervenire in deroga per eventuali errori di valutazione».
 
Art. 22 ‘mercato diffuso’: concetto extra ordinem. Invenzione dell’Amministrazione Azzollini, in extrema ratio poco condivisa dal capogruppo Pdl, che preferisce la formula del «commercio di prossimità». Concetto assente in tutte le normative italiane, know-how tutto molfettese. Mercato diffuso, unica possibilità per accordare autorizzazioni tipo A (posto fisso decennale) ai possessori del tipo B (commercio itinerante): la legge regionale assegna le concessioni tipo A solo a posteggi interni a piazze o mercati giornalieri, mentre il tipo B agli uniposteggi - per intenderci, le postazioni degli ambulanti, fisse a Molfetta con il rinnovo abituale delle concessioni. Insomma, Molfetta diventa una piazza mercatale unica su cui quelli che sarebbero per legge uniposteggi ambulanti assegnatari di autorizzazioni B divengono, per un perverso gioco di logica, posteggi fissi beneficiari di autorizzazioni A.
Mercato diffuso al posto di uniposteggio, con il rischio di ingolfare il mercato cittadino. False le giustificazioni dell’Amministrazione Azzollini, secondo l’opposizione: occupazione e reinserimento sociale, «ma questo piano asseconda uno status quo che non si giustifica come rete ordinata - il commento del consigliere di opposizione Mino Salvemini (Pd) - e non conferisce la stessa dignità degli altri commercianti a questi operatori che non devono essere demonizzati»; assecondare le richieste dei cittadini, soprattutto anziani, che vogliono trovare sotto casa il punto vendita, «invece, si incoraggia una situazione al di fuori delle regole, creando privilegi sociali e disparità di trattamento» per il consigliere Abbattista.
Del resto, molti posteggi sono vicini a altri punti vendita o supermercati: il consigliere Porta ne ha elencati alcuni (via Terlizzi angolo via Aliende, via di Vittorio, Piazza San Michele, via Giovinazzo angolo via Leoncavallo, parallela via Salvucci, via Capitan de Candia angolo via Cozzoli, via Salvemini angolo Tenente Marzocca, via Mazzarella), con il pericolo di «innescare pericolose dinamiche».
 
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Autore: Marcello la Forgia
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Leggo, sempre nell'articolo, vera fonte inesauribile di spunti, che "il professore" di turno, della "sinistra soft & glamour", contesta il posizionamento di alcuni box, vicino ai supermercati... con il pericolo di "innescare pericolose dinamiche". Quali sarebbero queste "pericolose dinamiche", l'abbassamento dei prezzi della frutta anche da parte dei supermercati??? Se non ho capito male, il consigliere "comunista", propende per la mega-distribuzione, per gli ipermercati, non contemperando affatto l'idea di una maggiore competitività, di un abbassamento del prezzo del prodotto che, notoriamente, negli ipermercati, costa di più, sempre!!! Salvo le "famigerate" offerte!!! Se questi sono i comunisti dei nostri tempi, che dire, scusate KAP D STU KATS!!! O si dice, che è sbagliato tutto il piano, facendo delle proposte concrete, come ha fatto opportunamente il movimento 5 stelle, contrario all'autorizzazione dei box, in città, consentendo invece l'autorizzazione solo in locali chiusi (l'optimum a mio sommesso avviso); oppure, come fa la maggioranza (che giusto o sbagliato che sia, un'idea ce l'ha sempre avuta, ovviamente favorevole al suo interesse elettorale), si propende per una liberalizzazione legalizzata. Ma non si può assurdamente sostenere che quelle attività nei pressi dei supermercati, sono quelle più sbagliate. E' incredibile questa cosa! Assurda. Questi comunisti di questi stranissimi tempi che stiamo vivendo, non si capisce perché, te li trovi sempre all'opposto di dove dovrebbero stare, un tempo erano latinoamericani... oggi sono solo americani! Prediligono la grande distribuzione. Ma rammentate, rammentate bene, chi ha VERAMENTE UCCISO IL COMMERCIO A MOLFETTA??? Un piccoletto che "cavalcava sogni"... che poi per noi tutti, oggi si sono rivelati INCUBI!!! Ci mettono pochissimo ad "adeguarsi"... questi "giovani rampolli della sinistra soft & glamour"... la vicinanza agli "alti candelabri", ha già prodotto danni.




Alba ho letto, e condivido, ma non per questo possiamo esimerci dal tentare, dal scuotere le "menti in letargo". E' vero, la consulta è in letargo, ma è vero pure che occorre spezzare questo lungo sonno. Occorre rimettersi in cammino, in quale direzione? Rinnovamento radicale, fuori dagli schemi centro-sinistra, sinistra-centro, centro-destra... non rappresentano più nulla! Per andare nella direzione del rinnovamento, la prima cosa che si deve fare è recuperare il 50% della popolazione attiva, intellettiva... femminile, ingiustamente esclusa e ghettizzata dalla vera anti politica oggi rappresentata da PDL e PD-L... poi consentimi, non voglio esaurire il dibattito in questo post, guai se fosse solo una cosa estemporanea e momentanea... occorre "battere il ferro", fin tanto che non si piega, nella direzione del rinnovamento radicale ad iniziare dalla rappresentanza politica. Dire che bisogna candidare nelle liste almeno il 50% delle donne e che vogliamo creare una coalizione con una donna come candidato sindaco, è già una cosa rivoluzionaria in questo paese di matusa incrostati di potere, corruzione, raccomandazione, ecc. Sono tra l'altro consapevole di quale potente mezzo di divulgazione nella ns. città sia questo forum, per cui, ho scientemente, lanciato questa proposta, perché voglio tra l'altro stanare i "lampadari" della c.d. sinistra soprattutto nel passaggio cruciale tra "il dire ed il fare". Ne dobbiamo discutere molto, comunque tutti quanti, e al momento opportuno dovremo tirare fuori i nomi... le proposte! Il nome, la proposta, va fatta con il consenso della diretta interessata, ed al momento opportuno, perché le regole della politica a volte sono un po' particolari, ed il nome giusto, tirato fuori nel momento sbagliato, per coagulare innanzitutto e poi guidare una coalizione verso la vittoria, può essere un danno stesso alla causa del rinnovamento radicale. Io tra l'altro, mi sono già messo in movimento, "oltre questa tastiera"...


1)sfatiamo un luogo comune....l'onesta' e la competenza non ha sesso!!!!...la societa' civile molfettese e' ricca di persone capaci e collocate al di fuori dei soliti schieramenti...ma, non e' solo un problema di scelta dei candidati, di nomi, ma di cultura da cambiare. Prima del candidato, l'alternativa va costruita nella societa', nella testa dei cittadini. Ahime', con l'approvazione di questo piano del commercio il PDL locale si e' riconquistato la riconferma alle prossime elezioni ( se ci saranno). La situazione politica cittadina e' molto piu' complessa di quanto possa apparire, e, tra l'altro, in citta' non annuso malcontento, anzi...siamo seri!!! la verita' e che, purtroppo, per l'alternativa siamo all'anno zero, e poi, questo decantato tramonto del PDL, quest'epoca da fine impero io non la vedo...bisogna mettersi in testa che si ha a che fare con gente ( esponenti del PDL) "disinvolta", che ha come regola " nessuna regola" e questo atteggiamento e' ben accetto dai suoi elettori e non solo...personalmente, penso che un cambiamento a breve e medio termine sara' impossibile attuarlo. Io credo,altresi', che bisognerebbe costruire un' alternativa solida ( sia locale che nazionale), che, nell'immediato, sia capace di contenere il piu' possibile " l'estrosita'" dell'attuale maggioranza e pronta,poi, a reggere l'urto del dopo PDL, e, quello, si sara' un periodo pericolosissimo. Per questo, non bisogna fare tanto i sofisti e ben vengano i " di pietristi", i " grillini" e affini;in questa fase di costruzione c'e' bisogno anche di loro, dei loro modi e linguaggi.

Leggo, sempre nell'articolo, vera fonte inesauribile di spunti, che "il professore" di turno, della "sinistra soft & glamour", contesta il posizionamento di alcuni box, vicino ai supermercati... con il pericolo di "innescare pericolose dinamiche". Quali sarebbero queste "pericolose dinamiche", l'abbassamento dei prezzi della frutta anche da parte dei supermercati??? Se non ho capito male, il consigliere "comunista", propende per la mega-distribuzione, per gli ipermercati, non contemperando affatto l'idea di una maggiore competitività, di un abbassamento del prezzo del prodotto che, notoriamente, negli ipermercati, costa di più, sempre!!! Salvo le "famigerate" offerte!!! Se questi sono i comunisti dei nostri tempi, che dire, scusate KAP D STU KATS!!! O si dice, che è sbagliato tutto il piano, facendo delle proposte concrete, come ha fatto opportunamente il movimento 5 stelle, contrario all'autorizzazione dei box, in città, consentendo invece l'autorizzazione solo in locali chiusi (l'optimum a mio sommesso avviso); oppure, come fa la maggioranza (che giusto o sbagliato che sia, un'idea ce l'ha sempre avuta, ovviamente favorevole al suo interesse elettorale), si propende per una liberalizzazione legalizzata. Ma non si può assurdamente sostenere che quelle attività nei pressi dei supermercati, sono quelle più sbagliate. E' incredibile questa cosa! Assurda. Questi comunisti di questi stranissimi tempi che stiamo vivendo, non si capisce perché, te li trovi sempre all'opposto di dove dovrebbero stare, un tempo erano latinoamericani... oggi sono solo americani! Prediligono la grande distribuzione. Ma rammentate, rammentate bene, chi ha VERAMENTE UCCISO IL COMMERCIO A MOLFETTA??? Un piccoletto che "cavalcava sogni"... che poi per noi tutti, oggi si sono rivelati INCUBI!!! Ci mettono pochissimo ad "adeguarsi"... questi "giovani rampolli della sinistra soft & glamour"... la vicinanza agli "alti candelabri", ha già prodotto danni.


Fuori Tema (mica tanto). Voglio una donna! Voglio proporre la candidatura di una donna a sindaco. Non solo! Voglio che questa donna rappresenti tutti noi, tutti voi, tutti quelli che non si sentono più rappresentati dalla kasta, di destra di sinistra, di sotto, di sopra... Una donna, oggi fuori dalle kaste; una donna che si è smarcata dai "venditori di fumo"; una donna che ha saputo dire di No!!! una donna, con la quale iniziare un nuovo percorso. Ho fede nelle donne! Ci sono molte donne in questa città, fuori dalla melma maschilista. A scanso di equivoci, sono un uomo, ma la città è piena di professioniste, lavoratici, professoresse, e perché no... operaie in gamba. Io un nome ce l'ho, ma non voglio bruciarlo. Agli amici delle cinque stelle, agli amici di di pietro, a quelli delle liste e dei gruppi che vogliono smarcarsi dalla melma, io dico, avanti, si può, tiriamoci fuori dalla logica del PDL e del PDL-L... e scusate la forma, ma è voluta io dico "ce la si può fare". Vogliamo fare qualcosa! Avanti! Io ci metto la faccia, non per me stesso, ma per la città, per la nostra città. Voglio vedere un Consiglio Comunale con un Sindaco donna, e per metà occupato da donne. E poi, scusate, la sparo grossa!!! Le donne, sono meno predisposte alla corruzione, agli inciuci, al FURTO!!! Lo so, può essere considerata una fesseria questa! ma è un messaggio forte, uno scossone... Ho conosciuto in facebook, attiviste incredibili, dall'intelligenza, preparazione, e motivazione eccezionale... anche nella nostra città. Io un nome ce l'ho in mente, ed è una donna che occorrerà "richiamare alle armi", e fuori dalla melma, conto la melma!

Fuori Tema (mica tanto). Voglio una donna! Voglio proporre la candidatura di una donna a candidato sindaco. Non solo! Voglio che questa donna rappresenti tutti noi, tutti voi, tutti quelli che non si sentono più rappresentati dalla kasta, di destra di sinistra, di sotto, di sopra... Una donna, oggi fuori dalle kaste; una donna che si è smarcata dai "venditori di fumo", che ha saputo dire di No!!! Una donna, con la quale iniziare un nuovo percorso. Ho fede nelle donne! Ci sono molte donne in questa città, fuori dalla melma maschilista. A scanso di equivoci, sono un uomo, ma la città è piena di professioniste, lavoratici, professoresse, e perché no... operai in gamba. Io un nome ce l'ho, ma non voglio bruciarlo. Agli amici delle cinque stelle, agli amici di di pietro, a quelle liste e gruppi che vogliono smarcarsi dalla melma, io dico, avanti, si può, tiriamoci fuori dalla logica del PDL e del PDL... e scusate la forma, ma è voluta io dico "ce la si può fare". Vogliamo fare qualcosa! Avanti! Io ci metto la faccia, non per me stesso, ma per la città, per la nostra città. Voglio vedere un Consiglio Comunale con un Sindaco donna, e per metà occupato da donne. E poi, scusate, la sparo grossa!!! Le donne, sono meno predisposte alla corruzione, agli inciuci, al FURTO!!! Lo so, può essere considerata una fesseria questa! ma è un messaggio forte, uno scossone... Ho conosciuto in facebook, attiviste incredibili, dall'intelligenza, preparazione, e motivazione eccezionale... anche nella nostra città. Io un nome ce l'ho in mente, ed è una donna che occorrerà "richiamare alle armi", e fuori dalla melma, conto la melma!


G I OV I N A Z Z O. «Il mercato ittico chiude per le morosità dei pescivendoli». Così recita un manifesto fatto affiggere dal sindaco Antonello Natalicchio con il quale vuole comunicare alla città quella che appare essere una drastica decisione. «Il mercato chiude – si legge nel manifesto – perché gli operatori ittici si sono rifiutati di sottoscrivere i contratti di concessione dei nuovi box messi a loro disposizione dopo la ristrutturazione e la messa a norma degli spazi di vendita». Un rifiuto quello dei pescivendoli che così contestano il costo del canone e soprattutto perché si dichiarano indisponibili a pagare le garanzie assicurative che normalmente si richiedono a chi occupa qualsiasi spazio pubblico. È dunque una partita tutta economica quella che si sta giocando tra l'amministrazione comunale e gli operatori del mercato ittico. «Abbiamo investito – spiega Natalicchio – 450 mila euro di soldi pubblici per realizzare una struttura di vendita moderna che offrisse garanzie sotto il profilo igienico sanitario sia agli operatori commerciali che al pubblico. Pur di inaugurare la struttura, pochi mesi fa, abbiamo solo chiesto agli operatori di dotarsi delle necessarie certificazioni sanitarie previste dalle norme non tenendo conto fino a quel momento delle loro morosità in relazione soprattutto ai consumi di acqua e fogna, oltre che dei posteggi non pagati». Debiti che non sono stati evidentemente saldati nonostante il provvedimento di ingiunzione al pagamento avviata nello scorso luglio. «Abbiamo anche deciso di venire loro incontro – continua il primo cittadino – proponendogli una riduzione del canone mensile dei singoli box».Maevidentemente neanche questa possibilità è stata accolta tanto che Natalicchio ha fatto avviare le procedure per la revoca dei permessi di vendita su aree pubbliche.A MOLFETTA DOVRESSE IMPARARE LA LEZIONE .....DAI GIOVINAZZESI E' ASSURDO !!!!

Come volevasi dimostrare, vedi commento all'editoriale del direttore, si ritorna indietro di 20 anni. Poi che gli stessi consiglieri di maggioranza affermano che questo piano è da mettere alla prova ci fa capire con che faciloneria è gestita la cosa pubblica. Come dire che la Fiat fa una macchina e dice dopo vediamo se va bene! Da quando il piano del commercio è scaduto, da oltre un anno, con tutti gli episodi giudiziari accaduti, l'opposizione si presenta in piazza, due giorni prima dell'approvazione definitiva, con una mezza idea di piano che a ben vedere non si differenzia molto da quello della maggioranza. Il problema in questa città e che la maggioranza tutela i suoi interessi e il suo bacino di voto e l'opposizione ha paura di perdere consensi facendo proposte, anche impopolari, che però vanno a salvaguardare il vivere comune. Perché non si parlò del piano nell'incontro Azzollini Minervini? Prima che qualcuno ci chiede le proposte invece delle proteste eccovi servite: 1) Eliminazione di tutte le postazioni, su aree pubbliche, di vendita a posto fisso, tranne che per il mercato settimanale e l'ambulantato che tale deve essere facendo rimanere la merce sul proprio automezzo. 2) Vendita ed esposizione solo DENTRO locali a pian terreno consoni per metratura alla vendita di ortofrutta. 3) Nelle aree mercatali individuate concessione di box adatti, SEMPRE ALL'INTERNO, alla vendita ed esposizione dei prodotti. 4) Le licenze, con validità 4 anni, possono essere revocate se nel corso della validità avvengono due infrazioni che riguardano, occupazione di suolo pubblico, mancata ricevuta fiscale e norme igieniche.

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