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Perché i pali delle luminarie piazzati un mese prima della Festa patronale a Molfetta? Un lettore scrive a “Quindici"
17 agosto 2018

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” criticano l’installazione, un mese prima, dei pali per le luminarie della festa patronale.
Ecco la sua lettera: «Gentile Direttore, mi permetta una considerazione che potrà sembrare banale, ma che dà l’idea di come sia disorganizzata un’amministrazione comunale come quella di Molfetta.

Non so se ha fatto caso che a Corso Dante sono stati già posizionati i pali delle luminarie per la festa della Madonna dei Martiri.

Un mese prima! Non le sembra eccessivo, creando disagio ai cittadini e anche qualche rischio? Se non ricordo male, qualche anno fa uno dei pali è caduto.

C’è un solerte amministratore che è in grado di spigarmi come mai si mettano questi pali con un mese di anticipo? Credo che una spiegazione razionale non ci sia.

Cordiali saluti

Angelo Minervini»

 Caro Minervini, avevamo anche noi notato l’installazione dei pali a Corso Dante e anche noi non eravamo riusciti a darci una spiegazione di questo eccessivo anticipo. Speriamo che riesca a fornire una motivazione qualche amministratore o dirigente del Comune di Molfetta. Altrimenti la cosa resterà, come molte altre inspiegabili e frutto solo di disorganizzazione.

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Gentile Sig. Paolo Airoldi, chiariamo subito che siamo da sempre difensori della libertà di stampa, di pensieri e di opinioni anche diverse da quelle nostre (per la verità, sono alcuni lettori che non accettano le nostre opinioni diverse dalle loro). E ci batteremo sempre perché tutti possano esprimere il loro pensiero in grande libertà. Non pubblichiamo solo i commenti che riteniamo offensivi, ma anche semplicemente inopportuni perché, forse, inconsapevolmente chi li ha scritti, non si è reso conto dell’effetto che potrebbero causare. Parlare a vanvera è un altro discorso, perché si riferisce a chi parla a sproposito anche del nostro lavoro, come è avvenuto più volte e c’è anche a chi prima ha gettato il sasso e poi nasconde la mano, nel senso che poi cancella il suo commento, quando noi rispondiamo, per lasciare a noi la responsabilità della replica sul suo giudizio negativo che non si legge più perché lo stesso autore lo ha cancellato. Sono questi gli effetti dei social, dove uno scrive, poi modifica, corregge, poi cancella e così via. Alla fine, magari, non si trova più nulla. Ecco perché evitiamo di pubblicare alcuni commenti che possono provocare queste situazioni. E c’è chi si permette anche di minacciare denunce, dopo aver scritto e poi cancellato espressioni offensive nei nostri confronti (è già avvenuto). Detto questo ci preme precisare, per chi non lo sapesse, che esprimere opinioni è il nostro lavoro, non un passatempo come lo è per qualche improvvisato frequentatore di social. Si parla a vanvera anche quando non si parte dai fatti, ma da semplici sensazioni, come avviene ormai abitualmente su facebook. Comunque noi rispettiamo la sua opinione e quelle di coloro che le esprimono correttamente ed educatamente, rispettando a loro volta anche le nostre. Alle altre offensive o scorrette, come è giusto che sia, rispondiamo a tono. Abbiamo anche il diritto di difenderci dagli insulti. Buona festa patronale anche a lei.




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