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Per il Calvario di Molfetta presto il restauro su iniziativa del Rotary
19 marzo 2009

MOLFETTA - Ci sono alcuni monumenti a Molfetta abbandonati a se stessi, che versano in uno stato di decadimento e degradazione non solo strutturale, ma anche culturale. Uno di questi è il Calvario (nella foto di Cosimo Marino), testimonianza di alta spiritualità dei nostri progenitori, costruito nel 1856, a seguito di una Missione a Molfetta per opera dei Padri Liguorini, dopo che nel 1854 la città era stata colpita da un'epidemia di colera. Molti cittadini ne hanno dimenticato perfino l'esistenza, se non ravvedersi nell'occasione della “Processione della Croce”, che a mezzanotte dell'ultimo giorno di carnevale si snoda dalla Chiesa del Purgatorio, e della “nòtte dell'Avémmérie alla Médonne”, in cui un gruppo di credenti si ritrovano alle quattro del mattino per recitare tre avemarie. Del resto, chiunque provenga da altre città non riesce ad ammirarlo in tutta la sua bellezza artistica, occultata dalla vegetazione adiacente e deturpata dal vandalismo: molti sono stati gli appelli di restauro indirizzati all'amministrazione nel corso di questi ultimi quindici anni, sollecitazioni rimaste inascoltate e cadute nel vuoto. Questi stimoli decennali sono stati accolti dal Rotary Club, nella persona del suo presidente, ing. Rosario Mastrototaro, che, come ha sottolineato in una intervista a Quindici, ha raccolto e concretizzato un'idea del dott. Corrado Petruzzulla, improvvisamente venuto a mancare, che avrebbe dovuto ricoprire la carica di presidente del club. Secondo quanto ha dichiarato il dott. Mastrototaro, lo scopo di questo progetto è quello di “offrire qualcosa alla città di Molfetta, in modo da poter conferire visibilità al Rotary, un club di servizio, accreditato all'ONU sin dalla sua nascita, la cui attività è ignorata e misconosciuta dai cittadini”. Il restauro (che partirà a fine marzo) consisterà in una pulizia generale, nel risanamento (ritocchi, rifacimenti e sostituzioni di pietre sconnesse) della struttura architettonica, nella riduzione e razionalizzazione della vegetazione (mediante il parere professionale di un architetto paesaggistico, figura che sarà individuata all'interno del Rotary Club) e nell'istallazione di un nuovo impianto di illuminazione, conferendo al monumento “un maggiore e forte impatto artistico e monumentale”, oltre alla redazione finale di un opuscolo informativo. L'iniziativa del Rotary Club è stata accolta anche dal Comune, che si è impegnato in una compartecipazione economica paritaria, anche se il dott. Mastrototaro non ha voluto quantificare i costi dell'operazione, accennando solo a “qualche migliaia di euro”, anche se dal Comune è trapelata una cifra che si aggira ai 50mila euro. Ci si potrebbe chiedere come mai sia stato necessario l'intervento di un ente esterno a quello pubblico per il recupero di un monumento-simbolo di Molfetta, senza che la proposta sia partita dall'amministrazione stessa, che in passato si è occupata del restauro delle chiese e del recupero delle piazze, ma che ha tralasciato quel Calvario che da molti anni necessitava di un rinnovamento totale, pur essendo un riferimento religioso ed affettivo per la cittadinanza. Il dott. Mastrototaro auspica che questo progetto possa essere un vero e proprio input per il Comune nel perfezionamento ed abbellimento dell'area circostante il Calvario e, magari, nel promuovere una serie di iniziative di questo genere. Nella nostra intervista il Presidente del Rotary Club ha accennato anche ad alcune iniziative sia internazionali che territoriali della organizzazione: “End Polio Now”, la rimozione della poliomelite, per la quale sono stati stanziati circa 630milioni di euro dalle organizzazioni internazionali; “Fighter Malaria”, realizzata dai Club di Molfetta, Nardò, Gallipoli e Lecce, per combattere la Malaria in Haiti; “Acqua sana”, che ha contribuito alla realizzazione di un impianto di potabilizzazione in Benin; la sensibilizzazione alla cultura della donazione degli organi, grazie all'impegno del prof. Tommaso Berardi, soprattutto per i giovani e l'installazione negli ospedali di strutture attrezzate al colloquio medico-famiglia per l'espianto degli organi.
Autore: Marcello la Forgia
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