Recupero Password
“Per i molti, non per i pochi”: Liberi e uguali ha presentato a Molfetta i candidati alle elezioni politiche
Michele Laforgia, Annalisa Pannarale, Nico Bavaro
10 febbraio 2018

MOLFETTA – Fedeli al loro slogan “Per i molti, non per i pochi”, i candidati a Molfetta del Movimento “Liberi e uguali” di Pietro Grasso, hanno dato spazio nell’assemblea di presentazione a Molfetta ai rappresentati dei “molti” che rappresentano la società civile.

E così hanno parlato delle loro speranze e dei loro bisogni Leonardo, volontario al social market (“sono volontario per supplire alla politica”); Rossana, docente (“ormai la scuola è diventato un prodotto da vendere negli open day, mettendo in vetrina i prodotti in modo competitivo, millantando risultati straordinari, mentre i presidi sottraggono sempre più quote ai docenti e i ragazzi non vengono più educati al pensiero critico e alla creatività: si vuole insegnare a fare, ma non a pensare”); Anna, piccolo imprenditore artigiano (“le tasse ci distruggono, ci tolgono il 50% del guadagno, al quale vanno aggiunte le spese di gestione, poi la burocrazia rende tutto più difficile: ci vogliono 3 anni per partire e se non ce la fai devi restituire il prestito con rate alte; poi ci sono i problemi di sicurezza, ecco perché molti rinunciano”); Beppe, lavoratore della sanità (“ogni inverno è sempre emergenza per l’influenza, con il taglio dei posti letto – ne abbiamo meno di Francia e Germania – negli ospedali tutto diventa più complicato, soprattutto per la carenza di personale e il blocco del turn over; non sono garantiti i diritti e la tutela dei lavoratori”); Gianni, lavoratore precario albanese, da 25 anni in Italia e costretto ogni anno a rinnovare il permesso di soggiorno (“voglio solo lavorare per la mia famiglia, faccio sempre lavori diversi, non chiedo aiuto a nessuno e tanti come me si spaccano la schiena tanti immigrati, senza diritti”); Maurizio, studente (“serve un orientamento per il lavoro, ma soprattutto la capacità di acquisire consapevolezza e metodi critici, non ci si può limitare a una politica di numeri e non di contenuti”).

Nico Bavaro, candidato nel collegio uninominale Puglia 3 della Camera dei Deputati, ha citato don Tonino Bello quando suggeriva di preferire il potere dei segni ai segni del potere, per provare a cambiare insieme il mondo e la vita di tanti lavoratori, come quelli che hanno parlato: “i candidati sono loro, perché le condizioni di vita non dipendono da una sola persona, ma dall’impegno di tutti, dei molti, non dei pochi che si sono arricchiti alle spalle degli ultimi£.

Annalisa Pannarale, deputato uscente e capolista del plurinominale al Senato nel Collegio Puglia 1, ha invitato a respingere l’idea del voto inutile e ha messo in evidenza il cattivo governo del Pd che ha rappresentato più gli interessi dei ricchi, con politiche di destra che nella crisi li hanno fatti diventare più ricchi, mentre i poveri sono diventati più poveri nel conflitto tra profitto e precarietà. La buona scuola, poi, non va emendata, ma cancellata per tutti i disastri che ha provocato, non ultimo il fallimento dell’alternanza scuola-lavoro, soprattutto perché manca la cultura del lavoro. Oggi competono tutti, soprattutto i presidi, mentre i docenti sono stati ridotti al ruolo passivo. E competono anche gli studenti, mentre gli insegnati mortificati e demotivati ci chiedono di ridare loro l’entusiasmo che avevano quando hanno scelto questo lavoro. La scuola diventa diseducativa e veicolo di disuguaglianze e l’alternanza è diventata uno sfruttamento del lavoro gratuito e dequalificato, a costo zero per il ministero. Anche per le imprese va fatto un discorso preciso, togliendo gli incentivi a quelle che delocalizzano e riducono, anziché aumentare, i posti di lavoro, in una società sempre più diseguale.

Corrado Minervini si è soffermato sul mutamento genetico del Pd che è passato da personaggi come Guglielmo Minervini agli ex di destra come Francesco Spina ex sindaco di Bisceglie e Saverio Tammacco ex consigliere comunale di Forza Italia, in una Regione “deragliata” in Puglia con Michele Emiliano e in Italia con Matteo Renzi. Di qui la necessità di riconquistare le energie migliori e di valorizzare le vocazioni del territorio, eliminando l’attuale situazione di precariato a vita. Ecco perché non basta parlare, ma occorre trovare le soluzioni legate alle questioni del territorio e della gente.

Secondo Cosimo Sallustio, portavoce di Sinistra Italiana, si è detto orgoglioso di queste candidature di Leu (Liberi e uguali) nel nostro collegio e ha ricordato come l’avv. Laforgia sia stato il difensore del Comune retto dal centrosinistra, nel processo per il porto che vede fra gli imputati l’ex sindaco e ora anche ex senatore Antonio Azzollini. Ma l’orizzonte politico di Leu va anche oltre le elezioni politiche per mettere in campo una politica in difesa del territorio e dell’ambiente, cercando di individuare le soluzioni più efficaci alla soluzione dei problemi

Ha concluso l’avv. Michele Laforgia, candidato capolista al Senato nel listino proporzionale alla Camera nel collegio di Bari, che ha esordito ricordando come il Pd a partire dal referendum si sia sempre più allontanato dalla sinistra, ecco perché nasce “Liberi e uguali” per ricominciare un percorso. Ricordando come tutti oggi siano precari, anche gli avvocati, una volta casta privilegiata, divenuta instabile e disoccupata al pari di altre attività, con equo compenso di appena 6 euro l’ora, come nei call center. Questa è una conferma della moltiplicazione delle disuguaglianze. Dopo aver riportato i dati Istat sulla povertà, con i pochi ricchi che detengono la maggior parte della ricchezza mondiale, ha sottolineato come anche le professioni si siano precarizzate e proletarizzate, come si diceva una volta e in Italia 1 cittadino su 3 è a rischio povertà, in Italia l’1% della popolazione possiede la ricchezza del 25%, mentre nel mondo l’1% possiede la ricchezza del restante 99%. Non c’è più posto per giovani e anziani in una ingiustizia sociale che è anche geografica con un aumento costante e preoccupante del divario Nord/Sud. Ecco perché è necessario redistribuire la ricchezza non solo per aree geografiche, ma complessivamente fra gli stessi cittadini. In tema di migranti Laforgia ha dimostrato come sia utile una politica di accoglienza, anche perché questi lavoratori rappresentano una ricchezza per il Paese.

“Occorre ricostruire un percorso di partecipazione, come aveva proposto Guglielmo Minervini con la sua “politica generativa” – ha concluso Laforgia.

“Non sono un politico di professione, ma uno di voi, ed è bello occuparsi di politica quando diventa un impegno per gli altri: ecco perché quello che ci piace fare è riprenderci ciò che ci è stato tolto”.

© Riproduzione riservata

Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet