PD di Molfetta: preoccupante il silenzio del sindaco/senatore sulla questione dell'incompatibilità
MOLFETTA -Il Partito democratico interviene sulla vicenda dell'incompatibilità del sindaco-senatore.
«Il silenzio del sindaco/senatore sulla vicenda del doppio incarico sollevata da un organo di informazione a tiratura nazionale, storicamente molto vicino al centrodestra, è certamente preoccupante – dice un comunicato -.
Come a tutti noto, infatti, “Libero” il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, ha pubblicato nei giorni scorsi l'elenco di quei senatori che ricoprono contemporaneamente due funzioni pubbliche, dando anche notizia di un vero e proprio ultimatum che sarebbe stato rivolto loro dal Presidente del Senato, Renato Schifani, affinchè facciano sapere in tempi brevissimi quale incarico intendono continuare a mantenere e quale lasciare.
Tra i venti senatori interessati da questa iniziativa della seconda carica dello Stato ci sarebbe, secondo “Libero”, anche il sen. Azzollini considerato addirittura “il caso più clamoroso” dal momento che “attualmente ricopre sia l'incarico di sindaco di Molfetta, Comune che supera la soglia dei 20 mila abitanti, che di senatore della Repubblica, per il PdL, con tanto di presidenza della Commissione Bilancio”.
Come prevedibile questa notizia è subito deflagrata in città fino al punto da indurre taluni a ritenere possibile un imminente ritorno alle urne.
Senza addentrarci nei delicati risvolti di carattere giuridico che riguardano questa questione, ci chiediamo come mai il sindaco/senatore non abbia ritenuto, in questi giorni, di esprimere pubblicamente il suo parere su una vicenda che lo coinvolge in maniera così diretta.
Non ritiene sia opportuna una parola di chiarezza che fughi ogni dubbio?
O forse dobbiamo credere che un grosso problema esista e che questa iniziativa del Presidente Schifani possa effettivamente travolgere la neonata amministrazione Azzollini?
Al di là delle conclusioni cui giungerà la “Giunta delle elezioni” di Palazzo Madama cui spetta la decisione ultima sulla questione delle incompatibilità (decisione che, probabilmente, arriverà dopo l'estate), ci piace rimarcare come le tesi sostenute negli ultimi due anni dalle forze politiche di centrosinistra vengono oggi condivise e confermate anche dal Presidente del Senato, ad ulteriore dimostrazione della loro validità».