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Pascarella (Lista Bonino), candidato alla Regione: il vescovo è un avversario politico occulto
09 marzo 2010

MOLFETTA – Il candidato della Lista Bonino alle elezioni regionali di fine marzo, Michele Pascarella (foto), replica all’intervento del vescovo di Molfetta mons. Luigi Martella che aveva considerato positivo il decreto salva-liste, ora bocciato dal Tar del Lazio e aveva espresso giudizi su Emma Bonino, candidata presidente per il centrosinistra nella Regione Lazio.

Il vescovo aveva sostenuto che la Bonino non incarna i valori della Chiesa per cui “i cattolici farebbero bene a prendere le distanze da lei, per le sue scelte abortiste".
Oggi Pascarella interviene con un comunicato in replica a questa dichiarazione:
«L’intervento di S.E. Mons. Luigi Martella al portale cattolico Pontifex.roma.it  e riportato sui diversi organi d’informazione online e su tutte le testate locali – dice Pascarella - è spropositato e soprattutto offensivo per la classe politica e per i cristiani tutti. Interferenze di questo tipo, che non depongono certo favorevolmente alla Sua persona e al Clero, non si sono registrate neppure quando la Democrazia Cristiana era il maggior partito di governo, ossia ai tempi di Moro, Andreotti e altri.
E’ sconcertante e poco rispettoso per tutta la collettività  che il Vescovo di Molfetta si schieri così apertamente contro una parte politica per favorirne un’altra. Mi verrebbe spontaneo liquidare le dichiarazioni di S.E. Mons. Luigi Martella con la questione della pedofilia tra le loro fila, ma preferisco rispondere alle accuse che ci vengono addebitate dal nostro Vescovo in merito alla legge 194 (interruzione di gravidanza). L’attuazione della legge 194 ha sconfitto la piaga dell’aborto clandestino. Inoltre il ricorso all’interruzione della gravidanza ha subito una costante riduzione (45% in meno dal 1982 ad oggi). L’attacco alla 194 è una grave minaccia a libertà e diritti conquistati con anni di lotte sociali e civili, spesso pagate a caro prezzo. E’ bene analizzare le radici della legge e gli effetti della sua applicazione, liberandoci da pregiudizi ideologico-religiosi. Oggi noi chiediamo la piena applicazione della legge 194 perché la legge funziona, gli aborti diminuiscono. La ragione di un attacco alla 194 è un'altra. E non ha molto a che vedere con i diritti delle donne, con la maternità consapevole, con la salute. E nemmeno con il diritto alla vita. Lo scopo è solo quello di screditare una parte politica che oggi vedono come minaccia ad un sistema corrotto e partitocratico.
Perché non proviamo a considerare le vere motivazioni che spingono il vescovo della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo, Mons. Luigi Martella a 20 giorni dalle elezioni a rilasciare dichiarazioni contro una lista presente alle elezioni regionali strumentalizzando la legge 194, voluta da milioni di italiani?
Egregio Mons. Martella: In Italia ci sono credenti, non credenti e diversamente credenti e il ruolo della politica è quello di trovare le regole in cui ognuno, senza prevaricare, esprime la propria responsabile libertà. E me lo lasci dire: anche Lei Mons. Martella dovrebbe assumere una chiara e forte presa di posizione accanto alle fasce deboli alle famiglie che non arrivano a fine mese ai disoccupati e ai marittimi che vivono nella speranza di trovare un imbarco. Finiamola di schieraci sempre dalla parte del più forte invece di alzare i toni contro gli sprechi, la malversazione, la mancata programmazione e chi utilizza la politica a proprio uso e consumo».
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