Parte la Consulta degli operatori della solidarieta’ sociale
Un monitoraggio del volontariato
Sarà istituito in questi giorni la consulta comunale degli operatori della solidarietà sociale, organo fortemente voluto dal Cavs (Coordinamento delle associazioni di volontariato sociale), che, dopo numerose sollecitazioni avanzate all’amministrazione comunale, vede, finalmente, la sua costituzione.
L’esigenza di promuovere la consulta nasce sicuramente dall’ormai accertata presenza di svariate realtà associative operanti nel territorio cittadino e, conseguentemente, dal bisogno di convogliare le energie ed ottimizzare le risorse, perché, si sa, “l’unione fa la forza”.
La consulta comunale, istituzione già sperimentata ed avviata in ambito di politiche femminili, si propone come anello di congiunzione tra l’amministrazione comunale e le associazioni che si occupano di volontariato e socialità, si costituisce come portavoce delle esigenze effettive e promotore dei valori di solidarietà; non solo, occupa anche un ruolo istituzionale che le permette di essere un organismo di consultazione del Consiglio comunale e delle istituzioni in genere, in ordine alla programmazione ed alla organizzazione di tutti gli interventi nel settore della solidarietà sociale.
Questo vuol dire, ad esempio, che d’ora in poi mostre, convegni, manifestazioni e quante altre iniziative possano contribuire a far maturare nella città la cultura della solidarietà, dell’accoglienza, il senso civico e l’integrazione della diversità, saranno organizzate in collaborazione reciproca, grazie anche al contributo dell’osservatorio sociale e della banca dati, aggiornata sui fenomeni di emarginazione presenti in città, di cui il regolamento della consulta prevede la prossima istituzione. Della consulta potranno far parte, purché operanti in Molfetta, tutti i gruppi di volontariato iscritti all’albo regionale, le associazioni di ispirazione sociale iscritte all’albo comunale e le Onlus.
“Si tratta di un momento importante per la città, in tema di politiche sociali” ci spiega l’assessore alla socialità, Marta Palombella, “perché si compie finalmente un monitoraggio dell’opera di volontariato”, la stessa consulta prevede, nel suo regolamento, di stimolare i soggetti già presenti, ad uscire dalla logica del frammento e ad acquisire una visione complessiva dei problemi del disagio, cercando di formare un’unica rete che comprenda tutte le risorse sociali della città.
Sicuramente, gli strumenti di cui la consulta potrà avvalersi sono validi e gli obiettivi nobili, la speranza è quella che non accada, come in passato, che biechi interessi politici possano inficiare il lavoro di cooperazione andando a ripercuotersi sulle lodevoli finalità per le quali opera il mondo del volontariato.
Cinzia Ligustro