Papa Francesco e don Tonino Bello, due vescovi in sintonia nello stile evangelico e nella testimonianza cristiana
Ora è certezza. Papa Francesco conosce bene la figura di don Tonino Bello, a cui si ispira. Lo avevamo intuito fin dal primo manifestarsi di Bergoglio alla loggia della Basilica di San Pietro, il 13 marzo 2013, appena eletto pontefice: dalla semplicità della sua persona, dai gesti espressi con efficacia di segno, per il ripetuto richiamo ad alcune espressioni tipiche del vescovo Bello, di cui è in corso la canonizzazione. Infine è stato fra Onofrio Antonio Farinola, giovane Cappuccino nativo di Molfetta, a chiederglielo personalmente, ricevendo conferma. Fra Onofrio è autore del libro pubblicato nel 2013 da ED INSIEME con il titolo Il potere dei segni. Don Tonino Bello e Papa Francesco, in cui appunto argomenta la speciale sintonia fra i due Pastori: nella cristologi, nell’innamoramento mariano, nella visione di Chiesa povera e per i poveri, nel modo d’interpretare il ministero episcopale a contatto con la gente, nella spinta missionaria a servizio del mondo, nell’impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. Entrambi provengono “dalla fine del mondo”: l’uno dall’Argentina, l’altro dal capo “de finibus terrae”, posto all’estremità della Puglia. Ecco che fra Onofrio, ammesso a celebrare con il Papa nella cappella di Santa Marta il 9 gennaio scorso, ha poi avuto modo d’incontrarlo brevemente, di porgergli una copia della pubblicazione (momento ritratto nell’immagine) e di verificare la netta impressione provata da sempre, confermata con semplicità dal vescovo di Roma. Il quale gli ha chiesto la preghiera per continuare a servire la Chiesa in umiltà, chiamata a uscire da se stessa per dirigersi verso le periferie geografiche ed esistenziali. Proprio come negli intenti e nella testimonianza di don Tonino Bello.