Otto marzo 2008 Donna: Beatrice o becchina?
La Donna-Angelo, il ponte di virtù che conduce a Dio o Becchina, la donna da bettola concupita da Cecco Angiolieri (1), antagonista polemico e sarcastico nei confronti del Dolce Stil Novo? Intanto attraverso i secoli vengono allo scoperto le donne “di mezzo” tra l'uno e l'altro estremo: donne anonime o donne di rango, milioni di milioni, quelle alle quali rende omaggio don Tonino Bello che, in data 5 marzo 1993, ormai moribondo, pregava per le donne sfortunate piegate dalla sofferenza fisica o morale, esortando quelle fortunate e felici a trasmettere una piccola parte della loro contentezza alle prime. Egli, lasciandoci, ricordava le donne che avevano seguito il Cristo in nome di: “ … quelle violentate non soltanto dagli stupri dei maschi ma anche dalle violenze di una cultura e di una società che coniuga e declina tutto al maschile”. (pag. 15) (2) Intanto Giornata della donna non festa (?) nella quale scambiarci il fiore della Memoria Storica ossia la diagnosi sui passi compiuti, su come siano stati compiuti, sui perché, sul come proseguire, tenendo presente anche le donne-oggetto nei paesi “in via di sviluppo”. Quale eufemismo! Nel cuore del Congo ho operato e pianto per donne non del terzo mondo ma del decimo o quindicesimo!!! Morire a vent'anni per AIDS, tubercolosi, denutrizione. “La donna ribelle mi interessa solo se lo è fino in fondo, ovvero se crea. Il contrario di repressione è espressione” scrive Barbara Alberti (3) a pag. 155 del suo romanzo intitolato “Vangelo secondo Maria” nel quale l'autrice provoca anche in maniera molto irritante. Tuttavia osserva a pag 156: “ … Nella moltiplicazione dei compiti la libertà è ridiventata schiavitù, siamo sempre più lontani dalla creazione del quotidiano. Coi maschi abbiamo raggiunto la parità nella volgarità, condividiamo una catastrofe spirituale … Di nuovo complice e vittima: ogni due giorni viene assassinata una donna, dal marito, dal padre, dall'amante …”. Quindi la Alberti conclude: “Osare, testimoniare, resistere. Fuori dell'eresia non c'è santità”. In questa giornata il mio ricordo ritorna a quelle creature che sono solo fianchi per soddisfare il maschio e procreare come animali nonchè un paio di braccia per andare all'alba, a cielo ancora nero, nella selva per tagliare e caricare legna; per scendere al fiume per riempire taniche d'acqua. Ore e ore di cammino, ogni giorno, da sempre. Eppure anch'esse donne … senza età, appesantite da secoli di superstizioni, fatiche, prepotenze … che non hanno accesso alla Consapevolezza: avere diritto alla dignità del R I S C A T T O. E noi donne emancipate votiamo per le donne: ogni goccia che non diventa mare è persa.