Ospedale di Salerno, una vicenda ripugnante
Caro Direttore,
la vicenda corruttiva dell'ospedale Ruggio di Salerno è veramente ripugnante, perché i medici chiedevano mazzette ai parenti dei malati più gravi, perché solo così, dicevano, si potevano aggirare le liste di attesa. Liste di attesa che nessuno conosceva, ovviamente non controllabili e gestite in modo del tutto arbitrario dal reparto. Questo per quanto riguarda i malati assistiti dal Servizio Sanitario.
Nell’ospedale di Salerno arrivavano poi, sempre nel reparto di neurochirurgia, da ogni dove e tutti bisognevoli di “costosi” ed urgenti interventi. Questi pazienti, grazie alle “premure” del primario e capo del reparto Dott. Brigante, dopo aver sborsato il lauto compenso, venivano ricoveranti, in barba a tutte le procedure, e operati dal team Brigante che comprendeva anche il Dott. Fukuscima, quest’ultimo di fama mondiale, ma senza alcuna autorizzazione ad operare in quella sede. Visto le procedure, il Dott. Brigante gestiva il tutto come se fosse il padrone.
Oggi però è agli arresti domiciliari. Scoperchiata la pentola, veniva fuori anche l’affittopoli del Ruggio. Qui case e terreni venivano dati (sicuramente ad amici) a prezzi stracciati senza criterio alcuno e con assoluto arbitrio. Così veniva gestito l’enorme patrimonio immobiliare, frutto di lasciti testamentari. Un grande spreco!
Il Dott. Cantone è intervenuto a muso doro su questo basso fatto di cronica, stigmatizzando il tutto e affermando che la “sanità è terreno fertile per delinquenti di ogni risma” Cantone continua, condannando la corruzione perché colpisce l’assistenza dei pazienti più bisognosi. Cantone ha anche stimato la corruzione intorno ai 6 miliardi di euro all’anno e gli sprechi a meno di un miliardo.
Altre fonti danno valori più alti.
Dando però per buona e sicura la valutazione di 6 miliardi della corruzione nella Sanità, considerando che la nostra Puglia è ai primissimi posti in Italia, solo dopo la Campania e la Calabria, il valore della corruzione pugliese dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 e 600 milioni annui, senza contare gli sprechi.
A questo punto due parole al nostro stimatissimo Presidente Emiliano, per affermare che, i bilanci non si sanano solo attraverso il taglio dei posti letto e la chiusura di ottimi e redditivi reparti, ma imponendo l’efficienza, la corretta e trasparente amministrazione, la scelta oculata dei “conduttori” delle aziende sanitarie e la funzionalità al meglio di tutti gli ausili diagnostici, che sono tanti, e ovviamente intervenire su sprechi e corruzioni.
Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva