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Opere di mitigazione idraulica alla zona Asi di Molfetta, intervengono i proprietari dei suoli
14 novembre 2016
MOLFETTA
– I proprietari dei suoli sottoposti a procedure di esproprio per pubblica utilità della zona Asi di Molfetta, vogliono dire la loro sulle opere di mitigazione idraulica. «Ripensare le priorità del Paese: sono più importanti i canaloni o mettere in sicurezza il territorio?, si chiede
Guglielmo Facchini
portavoce dei proprietari - Con l’investimento pubblico che si vorrebbe oggi destinare alla costruzione dei due canaloni si rimedierebbe al dissesto geologico del 100% del territorio di Molfetta Bisceglie e Giovinazzo messi insieme. Dopo il piccolo nubifragio che ha colpito la cittadina di Molfetta il 16 luglio, provocando oltre 10 milioni di euro di danni, sarebbe necessario che il governo locale ripensasse alle priorità del paese. È doveroso per un governo chiedersi come debbano essere gestite le risorse pubbliche. Chi governa deve essere in grado di capire quali sono le necessità di un paese. E allora, la priorità è investire un fiume di soldi per realizzare una opera incompleta ed illegale per costruire due canaloni in barba a tutte le leggi esistenti ? No! La priorità è la messa in sicurezza di interi paesi e città. Inoltre, cosa non secondaria in un momento di grave crisi economica, con quei soldi si attiverebbero migliaia di micro cantieri dando lavoro alle piccole e medie imprese che sono l’ossatura economica del nostro paese. Sarebbe un’opportunità unica per rilanciare l’economia. Le piccole imprese artigiane, spesso a conduzione familiare e ora schiacciate dalle tasse, respirerebbero e si darebbe un forte incentivo all’occupazione. Nei mega appalti, come i due canaloni i soldi pubblici vanno a finire nelle casse delle solite poche e note imprese legate ad alcuni partiti e ad alcuni dirigenti. Non facciamo finta di non sapere. Dietro ai mega appalti si celano interessi personali, favoritismi, corruzioni e tangenti. Senza contare il rischio di infiltrazione mafiosa contro le quali ci dobbiamo battere quotidianamente ormai. Come scritto da
Saviano
in più di una occasione : “bisogna avere il coraggio di comprendere che Molfetta al momento non è in grado di garantire che questo cantiere non diventi miniera per le mafie”. Dobbiamo dunque ripensare le priorità del Paese. Priorità che non possono essere gli interessi di pochi, ma la messa in sicurezza del 100% del territorio. Bisogna avere il coraggio, ma diffido che questo governo locale ce l’abbia, di destinare quei soldi pubblici alla protezione del territorio e delle persone che ci vivono. Bisogna allora avere il coraggio di destinare quei soldi per aiutare i comuni italiani che hanno problemi geologici e idraulici e che sono a rischio frana e alluvione. Secondo alcune stime, come quelle prodotte da il presidente di Publiacqua spa, Erasmo D’Angelis, autore con Alberto Irace del libro “Come riparare l’Italia. Rilanciare l’economia e salvare il territorio con la Blue Economy”, il dissesto idrogeologico interessa 6.633 comuni, l’82% del totale. Secondo la sua analisi, metterci in sicurezza da bombe d’acqua e frane, e depurare le acque dei nostri fiumi e laghi, può creare da 160mila a 500mila nuovi posti di lavoro. Perché se è vero che certi eventi atmosferici sono imprevedibili e di portata eccezionale, è altrettanto vero che è l’incuria dell’uomo, la cementificazione selvaggia, il disboscamento e il taglio dei fondi destinati alla protezione del territorio che amplificano il disastro. Se non possiamo impedire alla natura di fare il suo corso, possiamo almeno decidere come i soldi pubblici devono essere gestiti e quali sono le priorità da affrontare».
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tommaso gaudio
19 Novembre 2016 alle ore 07:57:00
Mi associo totalmente al commento del "geologo". Anche io, ed è forse sicuramente colpa mia..., non ho compreso che cosa vorrebbe il sig. Facchini, che sembra rappresentare una schiera di proprietari terrieri, i quali forse, sarebbero "INTERESSATI" da procedimenti di espropri per realizzare le opere di mitigazione (per ora, dovrebbero prendersi i risarcimenti eventuali, peri danni subiti). Parla di ...'piccolo nubifragio'!!! del 16 luglio scorso e poi denuncia 10 mio € di danni (SOLO) alle campagne! Io non credo che si sia trattato di...piccolo evento atmosferico (lo dimostrano anche foto da me scattate, nelle zone interessate dal ...modesto evento!, una settimana dopo l'evento: ettari di terreno allagati ANVCORA e ricoperti di fanghiglia contenente di tutto e di più!. I suoi 'rappresentati' saranno certamente risarciti per i danni subiti. Tuttavia egli invoca non opere di mitigazione (se capisco bene il significato, sono opere che servirebbero appunto a mitigare la violenza di certi eventi - piccoli nubifragi, come li definisce - ed evitare anche possibili tragedie già sfiorate). Egli pretenderebbe azioni assolute: cambiare in un nonnulla una situazione storica e culturale di dissesto territoriale. Non voglio polemizzare, ma se aspettiamo che i problemi immani del Paese (ignorati, sottaciuti per decenni) vengano risolti RADICALMENTE ed in brevissimo tempo - ricordo che siamo uno dei Paesi più dissestati, grazie anche a comportamenti antropici scellerati finora tenuti da tutti, compresi i proprietari terrieri - magari con procedure simili a quelle che abbiamo sotto gli occhi: il ...megaporto!, stiamo veramente freschi.
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geologo
16 Novembre 2016 alle ore 10:30:00
Sinceramente non ho capito questo scritto del sig. Facchini. Io capisco che lui in qualità di portavoce dei proprietari di suolo teme per l'esproprio di alcune sue proprietà; ma come fa a definire "illegale" ed "inutile" il progetto dopo che lo stesso ha superato gli esami di tutte le autorità competenti in merito ad un giudizio di merito? Chi è il Padreterno? Cosa vorrebbe che mentre decidiamo delle grandi opere a livello nazionale per la ristrutturazione del territorio, Molfetta venga per l'ennesima volta sommersa dalle acque subendo un ulteriore danno? Non mi è chiaro il suo intervento. Di benaltrismo si muore.
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