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Operazione “Spiagge pulite”: ma quanto sono ancora sporche I molfettesi lasciando di tutto sul litorale
15 giugno 2000

Non è facile e nemmeno piacevole dover scansare lattine, bottiglie, fazzolettini, qualche siringa e catrame a volontà, prima di potersi stendere a godersi la tintarella estiva. Eppure i molfettesi sembrano aver sviluppato questa strana abilità, pur di non rinunciare alla libertà di lasciare i propri rifiuti dove capita. E’ una veccia storia questa, che pare non avere soluzioni, data anche la tendenza degli enti locali (Provincia e Regione), a ridurre progressivamente i finanziamenti destinati alla pulizia delle spiagge: quest’anno solo dopo numerose sollecitazioni, si è riusciti a racimolare ben poco e saranno comunque necessari ulteriori fondi che il Comune si è impegnato a fornire. E tuttavia, pure in una situazione così critica, ogni anno c’è chi ci riprova, coinvolgendo sempre più volontari in quell’operazione fatta di sensibilizzazione e concretezza che è “Spiagge Pulite”. E così anche quest’estate, lo scorso 28 maggio, la Prima Cala è stata strigliata quasi da cima a fondo: tavoli, frigoriferi, televisori, armadi, spranghe di ferro, brandine... e anche un formidabile vaso da notte. Non è una televendita, ma ciò che siamo capaci di abbandonare sulla spiaggia, naturalmente insieme a 60 sacchi di rifiuti di piccolo e medio calibro raccolti nell’arco di poche ore. Insieme al circolo Legambiente di Molfetta, promotore dell’iniziativa, c’erano anche la Croce Rossa, il Ser e molti altri ragazzi accorsi all’appello. Può capitare spesso che di queste manifestazioni si travisi il senso, scambiandole per apprezzabili riti annuali o, peggio, atti dovuti che volontari non possono negare ai bagnanti che presuntuosamente pretendono. E invece chi in una calda domenica d’estate sulla spiaggia prende il sole dovrebbe se non prendere a esempio chi per lui pulisce il litorale, quanto meno evitare di scimmiottarlo considerandolo uno che di domenica mattina non ha niente di meglio da fare. Intanto Legambiente lancia una campagna nazionale contro il catrame sulle spiagge, sollecitando l’Unione Europea ad assumere responsabilmente concreti provvedimenti per ridurre il rischio di incidenti (vedi la petroliera Erika) e reprimere le infrazioni quotidianamente commesse dalle petroliere che indisturbatamente lavano le cisterne in mare. La cartolina che molti di voi troveranno all’interno di questo numero va consegnata, dopo averla compilata, presso la sede del circolo Legambiente di Molfetta (via M. D’Azeglio,46 - Casa per la Pace) o direttamente alla “Goletta verde” che quest’anno farà tappa anche a Molfetta il prossimo 2 agosto. Tiziana Ragno
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