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Omicidio Fiore, il prefetto Nunziante incontra la città e assicura: niente paura non siamo all'anno zero
15 aprile 2014

L’omicidio Fiore ha destato molto sconcerto nella città e si è diffuso un senso di paura. Le forze dell’ordine stanno operando al meglio, le indagini procedono seguendo determinate piste investigative e lo Stato starebbe così già rispondendo all’ultimo drammatico episodio di violenza che ha segnato la nostra comunità: l’omicidio di Alfredo Fiore, fruttivendolo già noto alle forze dell’ordine, freddato a colpi d’arma da fuoco, lo scorso 13 marzo nel pieno del mercato settimanale. Il prefetto di Bari Antonio Nunziante, ha voluto incontrare la città di Molfetta, presso la sala Consiliare G. Carnicella. Presenti il sindaco, numerosi consiglieri comunali (ma nessuno del gruppo di Forza Italia) e assessori, mentre tra gli spalti come ha sottolineato il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni, sono state tantissime le associazioni che hanno voluto manifestare la propria vicinanza alla città partecipando attivamente all’incontro. Una vicinanza che non è sfuggita al sindaco Paola Natalicchio: “qui è rappresentata tutta la città. E’ la migliore risposta dopo i giorni di angoscia che abbiamo attraversato, perché il mercato è uno dei simboli della nostra comunità e abbiamo avuto la sensazione di essere tornati indietro di 20 anni, quando hanno ammazzato Gianni Carnicella o quando sono scattate le grandi operazioni di polizia Primavera e Reset. Perché questa città non è mai stata un’isola felice. Questa è un’immagine che respingo e che va respinta. Adesso va costruita una filiera istituzionale”. Il sindaco ha poi ricordato i disagi e le angosce degli operatori economici della zona artigianale, spesso lasciati troppo soli a misurarsi con l’infame partita del racket, e l’importanza di reagire subito tutti insieme: “abbiamo immediatamente chiesto al Viminale e al questore Pinzello l’istituzione di un nuovo presidio di polizia e ci piacerebbe farlo in una proprietà sequestrata alla mafia. Serve una stretta di mano tra le forze dell’ordine e le associazioni cittadine e puntare sulle scuole: sono le nostre caserme bianche, dei veri e propri presidi della sicurezza che riguardano la cultura della legalità. Per questo bisogna fare molta attenzione sull’edilizia scolastica”. Il prefetto Antonio Nunziante ha invitato la città ad avere fiducia nelle istituzioni, a collaborare attivamente con le forze dell’ordine in ogni caso e a costruire una rete quanto più vitale possibile tra queste e le associazioni cittadine. L’invito stato rivolto anche alle autorità ecclesiastiche: aprire gli oratori a tutti i ragazzi e lavorare infaticabilmente su di loro è la prima vera prevenzione alla criminalità organizzata. Sull’ultimo episodio di cronaca nera che ha coinvolto la città, il prefetto ha garantito l’impegno delle forze dell’ordine che sarebbero già all’opera con solerzia ma discrezione per risolvere il caso perché “la spettacolarizzazione della sicurezza non porta da nessuna parte. Facciamo lavorare le autorità competenti con serenità, perché le indagini sono già avviate e vi posso assicurare che non siamo all’anno zero. Nel frattempo, i molfettesi possono tranquillamente riprendere a vivere la propria città a iniziare dal mercato. Non dovete avere paura di Molfetta, ve lo posso garantire come capisco benissimo che i cittadini vogliano dei risultati. Bene, vi dico che gli avrete. In ogni caso resto a completa disposizione dei cittadini, sono sempre aperto al dialogo”. Prudenza sul nuovo commissariato di polizia: “tutto si può vedere all’insegna della sicurezza ma è importante anche fare affidamento con efficacia sugli strumenti già in nostro possesso. Non necessariamente con più carabinieri o poliziotti ci saranno meno crimini. E’ importante anche usare razionalmente le risorse delle quali si dispone”. A nome della minoranza consigliare, all’inizio dell’incontro è intervenuto il consigliere Mariano Caputo: “la società molfettese è sempre più complessa. Il suo lavoro eccellenza è la migliore garanzia di contrasto alla criminalità, perché siamo convinti che in questo mento sia fondamentale restare accanto a cittadini e lavoratori”. Mentre Annalisa Altomare ha espresso il pensiero della maggioranza: “la nostra è una città che vuole essere “alta” in tutte le sue espressioni. Siamo la città di Carnicella, di Gaetano Salvemini, del cittadino onorario Pietro Terracina. Siamo una città che vuole delle risposte, come sul Francesco Padre e sul grande porto commerciale, un’opera inquietante che potrà avere effetti negativi per il futuro. Ma siamo anche una città che ha paura e per rispondere nel miglior modo possibile alle problematiche di questi giorni, l’unica possibilità è quella di costituire una filiera istituzionale che ci permetta di impegnarci tutti”. Assente per motivi istituzionali il senatore Antonio Azzollini che ha inviato una lettera di saluti, in realtà piuttosto piccata verso il sindaco: “Avrei voluto esserci ma ogni martedì sono impegnato in Parlamento. Sarebbe meglio tenerne conto in futuro”. Un messaggio è arrivato anche dal vescovo di Molfetta Mons. Luigi Martella, assente per impegni già precedentemente presi: “auspico, sua Eccellenza di poterla incontrare il prima possibile per organizzare meglio la speranza.

Autore: Onofrio Bellifemine
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