Olio, verso la nuova integrazione
Si chiama PUA (Pagamento unico aziendale) il modello di sostegno al comparto oleico, la così detta “integrazione”, previsto dal PAC (Programma agricolo comunitario), che dal 2006 e fino al 2013 ridisegna il sistema degli aiuti all'agricoltura.
La riforma modifica completamente il rapporto tra imprese agricole e sostegno comunitario, con il concetto dell'aiuto disaccoppiato dalla produzione. In pratica l'integrazione al reddito sarà funzionale alla superficie agricola coltivata, indipendentemente da quanto olio produce.
Il nuovo sistema prevede l'attribuzione del numero dei titoli (ettari coltivati) e il loro valore, in pratica l'aiuto per ettaro (€/ha).
Nel primo semestre di quest'anno si è svolto gran parte del complesso lavoro burocratico di transizione dal vecchio al nuovo modello, per la determinazione dei “titoli”, che saranno fissati dall'AGEA entro il prossimo agosto, sulla base di parametri di riferimento, ricavati dai dati documentati forniti dagli agricoltori.
I parametri per il calcolo dei titoli sono:
- importo di riferimento, pari alla media quadriennale degli importi percepiti nel periodo 1999-2002, decurtato del 5% che confluirà in un fondo per il finanziamento di programmi per il miglioramento della qualità dell'olio.
- superficie di riferimento, la media quadriennale che ha dato origine alla produzione, con l'esclusione degli oliveti impiantati dopo il 1° maggio 1998;
-numero e valore dei titoli, ossia il rapporto tra l'importo di riferimento e la superficie di riferimento.
Per gli agricoltori che si trovano in particolari condizioni e quindi non possono presentare i dati richiesti (esempio: avvio dell'attività dopo il 2002, trasferimenti di terreni in affitto, ed altri casi previsti), è prevista una riserva nazionale dei titoli. In questi casi il valore dei titoli sarà espresso dalla media regionale per zona omogenea.
Nel maggio scorso si è chiusa la fase della determinazione dei “titoli” che però hanno ancora una valenza provvisoria, quella definitiva in numero e in valore, sarà stabilita dall'AGEA dopo la verifica delle domande e delle richieste dei titoli dalla riserva nazionale. Nel caso l'importo complessivo superasse il massimale nazionale attribuito dall'Ue, in maniera proporzionale si ridurrebbe il valore dei titoli.
Determinati i titoli per essere utilizzati, cioè accedere alla nuova forma di sostegno con la riscossione del PUA, devono essere “fissati” dall'agricoltore. In questa domanda definita di “fissazione” il richiedente deve dimostrare di possedere la qualifica di agricoltore, tramite il possesso, in proprietà o in affitto, di almeno 0,3 ettari (3.333,33 mq) di terreno agricolo. Per coloro che coltivano un terreno pur non essendo agricoltori, occorre che un tecnico attesti la corretta cura del terreno.
Con la domanda di fissazione termina tutta la procedura burocratica per la determinazione dei titoli ed è presentata solo quest'anno. Negli anni successivo basterà inoltrare solo la domanda di pagamento del PUA, cioè l'integrazione.
Attualmente gli agricoltori sono in attesa delle comunicazioni dell'AGEA dei dati definitivi del PUA, numero, valori dei titoli e l'importo del sostegno comunitario.
La procedura dovrà concludersi entro il prossimo 15 agosto, poi dal 1° dicembre al 30 al 30 giugno 2007 saranno effettuati i pagamenti.
Le laboriose e complesse procedure per la determinazione dei titoli ha suscitato un diffuso malumore. Bisogna dire però che una volta fissati i titoli, negli anni successivi per ottenere l'integrazione basterà una semplice domanda, mentre con il vecchio sistema erano ben sette gli adempimenti burocratici. Inoltre anche i controlli saranno più semplici. Negli anni passati la verifica della quantità di olio prodotto dai singoli agricoltori ha dato pessimi risultati. Troppo larghe le maglie in cui si sono facilmente inserite operazioni truffaldine. Di contro però il fattore lavoro è penalizzato in favore di una vera e propria rendita fondiaria.
Autore: Francesco Del Rosso