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Olio, crolla la produzione in Puglia. Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio a fianco degli olivicoltori
30 ottobre 2014

MOLFETTA – Crollo della produzione dell’olio d’oliva in Puglia. Nella nostra regione si riflette il forte calo della produzione mondiale di olio di oliva che quest’anno dovrebbe scendere del 17 per cento a 2,9 milioni di tonnellate per effetto del dimezzamento dei raccolti in Spagna. In Italia la produzione scenderà dell'8%, secondo i dati Ismea. Alla Camera di Commercio di Bari quest`anno con l`inizio della raccolta delle olive si rilevano quotazioni che sono superiori al 38 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dopo l`annata di carica dello scorso anno, in Italia la produzione per l`andamento climatico si prevede scarsa ovunque. Al Sud – secondo i dati della Coldiretti - la situazione è difficile sia in Calabria che in Puglia che è la principale regione di produzione. Il Salento avrà il calo più sensibile ma significative riduzione si rilevano anche in alcune aree della zona di Monopoli e del Gargano, colpite da eventi meteo eccezionali e nel nord del barese. Il raccolto si prevede invece abbondante in Grecia che, dopo l'annata di scarica dell'anno scorso, potrebbe insidiare il secondo di secondo maggior paese produttore detenuto dall`Italia.

In queste situazioni il mercato europeo dell`olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l`Italia che è il principale importatore mondiale di olio per un quantitativo pari a 460mila tonnellate. 
Per tutelare consumatori e produttori e non compromettere l`immagine dell`olio italiano occorre evitare che venga spacciato come Made in Italy olio importato come è stato peraltro addirittura denunciato con fumetti illustrati sul New York Times con il titolo "Il suicidio dell`olio italiano". Per questo, sottolinea la Coldiretti, occorre applicare le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l`inerzia della pubblica amministrazione e per l`azione delle lobby a livello nazionale e comunitario. 
La situazione dell’olio di oliva è stata presa a cuore anche dal sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, che ha ricordato come nell'ultima settimana è stata in visita ai due oleifici cooperativi di Molfetta: Goccia di Sole e Terra degli Ulivi.
«Ho scoperto alcuni dati sulla raccolta di quest'anno su cui credo che la città tutta dovrebbe riflettere. Il primo: la raccolta è iniziata un mese prima e finirà, probabilmente, a fine novembre. In anticipo rispetto al solito. Questo perché le nostre olive sono state aggredite, a causa delle condizioni climatiche, dalla mosca olearia e siamo quasi al 40% in meno di prodotto raccolto integro.
Il secondo: ad oggi sono state portate a molitura un terzo delle olive dell'anno scorso, con un calo imponente per i frantoi. Il contadino, infatti, trova più conveniente vendere direttamente l'oliva ai produttori di Toscana, Umbria o anche Sicilia che, con il nostro prodotto, fanno il loro olio. Vendere direttamente l'oliva rende di più e questo però crea grave danno per i frantoi, i cui costi vivi restano gli stessi.
Mi impegno a portare questo tema a Milano, dove la prossima settimana sarò a parlare di politiche per l'agricoltura insieme ai sindaci protagonisti del progetto "Cuore di Puglia". Dobbiamo trovare un modo per essere vicini alla nostra agricoltura.
E' anche per questo che ho chiesto al Gal Ponte di Lama di Bisceglie di far entrare Molfetta. Credo, infatti, che nella nuova programmazione europea delle opportunità per il settore agricolo ci siano e noi dobbiamo essere bravi a coglierle e a non sprecare un solo euro a favore di una attività produttiva strategica oltre che storica per il nostro territorio».

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