Oggi omaggio a Giuseppe Di Vittorio a Molfetta
MOLFETTA - “E’ giusto che in Italia, mentre i grandi monopoli continuano a moltiplicare i loro profitti e le loro ricchezze, ai lavoratori non rimangano che le briciole? E’ giusto che il salario dei lavoratori sia al di sotto dei bisogni vitali dei lavoratori stessi e delle loro famiglie, delle loro creature? E’ giusto questo? Di questo dobbiamo parlare, perché questo è il compito del sindacato.” Giuseppe Di Vittorio pronunciò queste parole la mattina del 3 novembre del 1957, poche ore prima di essere colto da un infarto che ne provocò la morte.
Queste parole, pronunciate di fronte ad un’assemblea di quadri sindacali, sono ancora attuali perché, allora come adesso, il divario tra le rendite dei grandi monopolisti e il salario dei lavoratori è enorme e, in questi anni, si è sempre più allargato aumentando lo squilibrio sociale.
L'indebolimento e la frammentazione della forza lavoro e del tessuto sociale sono andati di pari passo con la liberalizzazione degli investimenti e degli scambi internazionali senza alcuna armonizzazione dei diritti dei lavoratori e della regolamentazione vincolante delle società multinazionali. A questo si aggiunge un aumento della distribuzione del potere economico e sociale tra il Sud e il Nord d'Italia, le zone urbane e rurali, la popolazione maschile e femminile, le nuove e le vecchie generazioni.
Di Vittorio credeva nel sindacato e nelle lotte dei lavoratori per il miglioramento non solo delle condizioni di lavoro e di salario ma anche nell’interesse della società intera perché: “Quando si ha la piena consapevolezza di servire una grande causa, una causa giusta, ognuno può dire alla propria donna, ai propri figliuoli, affermare di fronte alla società, di avere compiuto il proprio dovere”.
Per ricordare la figura di Giuseppe Di Vittorio a 65 anni dalla sua morte, giovedì 3 novembre alle ore 9,00, i compagni della camera del lavoro CGIL di Molfetta depositeranno una corona di fiori davanti al suo busto nella villa comunale.