MOLFETTA - Molfetta punta l’obiettivo contro il vandalismo: approvato il preventivo per l’installazione di un adeguato
impianto antifurto con analisi video per il Parco di Ponente dove si stanno installando le
attrezzature per il fitness all’aperto.
Gli attrezzatissimi spazi sportivi del parco urbano di Piazza Caduti sul mare, meglio conosciuto come Parco di Ponente, saranno diligentemente osservati dall’orwelliano occhio di due videocamere che vigileranno contro la piaga dell’inciviltà e del vandalismo. Infatti, il Comune di Molfetta ha approvato il preventivo pervenuto lo scorso ottobre da una ditta molfettese, con un ribasso del 40%, per un prezzo complessivo di poco meno di 7mila euro (affidamento diretto tramite cottimo fiduciario).
In questo modo, l’area sarà dotata di due telecamere che, secondo la determina del Settore Lavori Pubblici n.333/12, saranno «opportunamente» collegate con le aziende accreditate che svolgono il servizio di videosorveglianza degli immobili comunali. Altro denaro prelevato dalle casse dei contribuenti, giustamente investito per prevenire quei vergognosi atti vandalici che continuano a perpetrarsi, ad esempio, sul Parco di Rione Paradiso e sul Parco di Mezzogiorno (ribattezzato da Quindici “a luci rosse” e usato come area di pascolo).
In sostanza, si tratta di un piccolo impiego di denaro a fronte dei 100mila euro utilizzati per la realizzazione degli spazi attrezzati per attività motorie all’interno del parco (importo cofinanziato con la Regione Puglia). Il progetto preliminare era stato già ratificato nel febbraio 2010, poi candidato ai finanziamenti della Legge Regionale n.36/06 («Programma regionale triennale per l’impiantistica sportiva 2008-2010. Annualità 2010»). A settembre 2011 la Provincia di Bari aveva comunicato l’ammissione alla concessione di 50mila euro in base alla graduatoria di merito per l’anno 2010.
La nuova zona fitness sarà caratterizzata vari punti sport. Il più gettonato sicuramente sarà il campo di calcio in terra battuta o in erba artificiale. Inoltre, ci saranno campetti da pallacanestro con uno o due canestri, aree attrezzate con tavoli da tennistavolo, aree ludiche per gioco-sport, piste ciclabili per BMX, mountain bike o cross, aree per skate o pattinaggio, percorsi salute con serie di attrezzature per attività ginnica all’aperto.
Le aree gioco-sport, in particolare, si articolano in due distinte zone divise per fascia d’età: la prima per i più piccoli (1-8 anni) e la seconda per ragazzi e adulti (dagli 8 anni in su). Sulla prima sarà allestito un mini campo di calcio/basket. Sempre per i più piccoli saranno allestiti un asse di equilibrio ondulato e una rete per saltare. Nello spazio dedicato al percorso fitness saranno montati una cyclette, un tapis roulant, una stazione fitness(composto da vogatore, arco per esercizi e sbarre), una postazione per flessioni e addominali e una piattaforma per esercizi di stretching. Ovviamente, tutti gli interventi si propongono di garantire l’accessibilità da parte di utenti diversamente abili, consentendo a questi di raggiungere l’obiettivo del gioco in autonomia.
In una città dove il vandalismo dilania le risorse pecuniarie e le bellezze urbanistiche, l’installazione delle videocamere è stata una scelta obbligata. Non saranno gli unici obiettivi a osservare la città, dato che Molfetta è già dotata di telecamere. Dubbia, però, la loro effettiva funzionalità, dato lo scivolone svelatosi in occasione della notte di capodanno appena trascorsa. Non vorremmo che queste telecamere siano solo propaganda e spreco di soldi, soprattutto perché non funzionano o funzionano male.
Infatti la telecamera di Piazza Paradiso non ha potuto aiutare le indagini riguardanti lo scempio attuato nella sede del SEL, poiché non puntata sulla piazza. Che sia stato un sapiente sabotaggio o meno, se la videocamera non fosse stata giustamente posizionata, il personale qualificato addetto alla sorveglianza avrebbe dovuto segnalare la cosa e porre rimedio.
Veder svilire la funzionalità tecnologica di una videocamera a mera scatola di cartone sarebbe un vero peccato. L’investimento dei circa 7mila euro apparirebbe enorme rispetto ai pochi euro da spendere per comprare comuni telecamere finte in vendita nei grandi supermercati. Il sistema di videosorveglianza non è solo un deterrente, ma deve poi consentire di individuare il vandalo e incivile cittadino, figlio della mancanza di rispetto per chi lavora e paga i contributi e che vuol godere di una città più vivibile, non rovinata dal balordo di turno che fa della deturpazione la sua bandiera. Altrimenti è meglio mettere le telecamere finte, così si risparmia un po’ di soldi pubblici sprecati inutilmente.
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