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Nuovo scempio: abbattute le storiche ciminiere dell'ex cementificio Gallo
22 gennaio 2005
MOLFETTA – 22.1.2005 Le ruspe sono arrivate di buon mattino ieri a buttar giù le due ciminiere dell'ex cementificio Gallo. Qualche ora di lavoro e non c'erano più e con esse la memoria di un pezzo di storia della città e un tratto del panorama urbano, che avevamo avuto negli occhi da sempre ed ora è scomparso. A motivare la demolizione, il pericolo di crollo che aveva fatto chiudere qualche tempo fa la stradina che collega il quartiere alla stazione. Una demolizione chiesta ripetutamente dai proprietari, addirittura concessa nel '93, ma rimandata in assenza di Prg, e a cui si è arrivati dopo che l'amministrazione comunale, dopo aver ingiunto più volte ai proprietari di provvedere a garantire la sicurezza nell'area, ha stipulato con loro un protocollo d'intesa. È proprio in base ad esso, a quanto si è potuto capire con un'accelerazione nei tempi, che i proprietari hanno proceduto a buttarle giù. Il Comune li impegna alla sistemazione ed alla pulizia della zona e, in nome della tutela dei manufatti d'archeologia industriale, a riqualificarne almeno un pezzetto: le due ciminiere del cementificio De Gennaro, quelle che si vedono da Corso Umberto, e la palazzina liberty, sempre dello stesso cementificio. Nulla è ancora deciso, ma potrebbero essere destinati, dopo il restauro, a spazi espositivi. Costo dell'operazione: 500 mila euro da prelevare dal bilancio comunale.
Per farla breve si salvano le ciminiere del cementificio De Gennaro e condannano le altre due, le più pericolanti, forse, anche le meno belle è stato detto. Chi abbia deliberato su solidità e bellezza e in base a quali parametri, non è dato saperlo. Ad una precisa domanda, durante una riunione del forum di “Agenda 21” dedicata alla faccenda, vale a dire se il Comune abbia una perizia sua, oltre a quella di parte, sul rischio di crollo delle costruzioni, l'assessore Uva ha risposto di no, decisivo, almeno sulla statica, sarebbe stato il parere del capo dell'Ufficio tecnico comunale, sulla bellezza non si sa a quale altro ufficio si sia ricorso. Gli abitanti del quartiere erano stati informati della decisione direttamente dal Sindaco in un incontro del 23 dicembre, ma senza che fossero comunicati i tempi. Anche loro, quindi, che le hanno viste da anni dalle loro finestre sono stati, presi di sorpresa. Ancor più il resto della città, che vede modificare in maniera sensibile il panorama urbano senza aver potuto dire la propria, senza aver capito davvero cosa è accaduto, quale particolare urgenza ha fatto sì che la demolizione avvenisse così di fretta, se davvero non fosse possibile un'altra soluzione meno drastica. Una cosa è certa, che le ciminiere non ci sono più e che Molfetta stessa, quindi, l'immagine che ne abbiamo, non è più la stessa, così com'è certo che in quella zona saranno costruiti dei palazzi. L'ing. Mario de Gennaro, uno dei progettisti del comparto 28 all'interno del quale sono compresi gli ex cementifici, ha chiarito che ben il 40% del comparto è vincolato a verde pubblico, in pratica quella parte dell'area occupata dalla lama, un 40% che esprime però volumetria, insomma il comparto prevede palazzi che da qualche parte andranno pur costruiti, l'area dei cementifici, fatta salva le costruzioni preservate, di spazio ne offrirà parecchio.
Lella Salvemini
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Mariella Binetti
02 Febbraio 2005 alle ore 00:00:00
Informazione: La tesi di laurea su un ipotesi di riuso del cementificio Gallo, presentata nel sito: http://www.silvestri.info/studenti/progetti/42-salvemini.htm indicato dal sign. Lorenzo Pisani è depositata presso la Biblioteca Comunale di Molfetta. Mariella Binetti
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Lorenzo Pisani
26 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Commento per lo scippatore e per gli altri,politici compresi,che non credevano ad un recupero del fu Cementificio Gallo:Visitate questo sito: http://www.silvestri.info/studenti/progetti/42-salvemini.htm saluti a tutti
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yuri gagarin
25 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
E' stato un colpo brutale ai miei sentimenti,ai ricordi di gioventù. Arrivando in treno le ciminiere erano per me un arrivo a casa, al mio paese, un riferimento così come il faro del porto. Capisco che la zona andava ripulita, ma è possibile anche il recupero con la ristrutturazione. Purtroppo viviamo nell'era dell'usa e getta. A voi FALCHI costruite costruite e gonfiatevi le tasche di euro sudati dai lavoratori.Poi,abbattete anche lo scalo e visto che ci siete costruite anche intorno al Pulo a 10000.00 Euro a mq.
Rispondi
Giacomo Spezzacatena
25 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Le ciminiere andavano recuperate prima, subito dopo la chiusura dello stabilimento alla fine degli anni '80. Ricordo che all'epoca uscivo di casa per andare a scuola e vedevo queste ciminiere minacciose che cacciavano fumo dalla loro sommità e incutevano un certo timore. Quando poi si spensero, bè nessuno, che io sappia, ha mai proposto un recupero della zona, magari x farcene un museo di archeologia industriale che secondo me avrebbe funzionato benissimo. Col tempo e con l'incuria ci sono stati dei crolli e dei cedimenti ed alla fine siamo arrivati all'abbattimento...quindi ora piangere sul latte versato è inutile. L'unica cosa che si potrebbe fare è cercare di recuperare almeno la parte restante dell'area, ben inteso che recuperare significa ristrutturare e fare regolare manutenzione e non lasciare andare le cose all'incuria distruttiva (vedi Pulo). Quindi, amministrazione comunale e molfettesi , che cosa intendiamo fare??
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Cittadino Molfettese
23 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
A mio parere il cementificio era da demolire! L'ho visitato poche volte notando il degrado e la pericolosità della costruzione. Penso che la decisione sia stata ponderata anche perchè a volte il recupero potrebbe essere più costoso dell'abbattimento e della ricostruzione!
Rispondi
Residente della zona
23 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
vi accanite su due canne fumarie di una vecchio cementificio che quando era in funzione negli anni '80 produceva polveri a danno dei residenti della zona ...
Rispondi
Lo scippatore per il cittadino molfette
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
caro cittadino molfettese. Devo essere sincero e devo dirti che di questa "ristrutturazione conservativa" non ho mai sentito parlare. Ma dati i tempi che la burocrazia impone anche solo per risarcire un insegnante che ha comperato delle resistenze per il laboratorio di elettronica della propria scuola, non vedo come si possa pensare alla ristrutturazione in tempi immediati. Quindi, a mio parere, via il dente via il dolore. Se fossero cadute, allora ci si sarebbe messi a piangere. distinti saluti
Rispondi
claudia gadaleta
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Ho appena letto la notizia dello scempio e ....mi piange il cuore. Ho abitato fino a qualche anno fa da quelle parti sin da quando sono nata e una notizia così mi ha portato via anche una parte della mia storia. MA PROPRIO L'OPINIONE DEI CITTADINI ....NON CONTA? "Chi"! si è sentito tanto Padre Eterno da autorizzare simile sciagura? Scommettiamo che nessuno ne sa niente???????????? .....lo vedremo da "chi" prenderà il loro posto! NO COMMENT! SONO IN LUTTO.
Rispondi
cittadino molfettese
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Risposta allo scippatore di emozioni! Caro concittadino, sei forse parte in causa con lo scempio testè perpetrato? Hai mai sentito parlare di.... ristrutturazione statica, conservativa? Per qualche istante ho rivissuto l'angoscia de world trade center. Solo che qui non ci sono stati camicaizer, ma .......cape di caizer!
Rispondi
Lorenzo Pisani
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Non riesco ancora a crederci,stamattina passavo per caso e sono rimasto incredulo...adesso leggo la spiegazione di questo ennesimo scempio. Come al solito nessuno si assumerà la responsabilità,anzi qualcuno rivendicherà il ruolo di garante della sicurezza pubblica. Quelle ciminiere facevano parte del paesaggio cittadino ed erano inoltre uno dei maggiori esempi di archeologia industriale pugliesi,aspetto davvero di vedere gli edifici che verranno costruiti al posto del complesso ottocentesco,che vergogna! Chi non capisce il valore di certi avvenimenti è condannato a vivere nell'ignoranza. Complimenti a tutti i responsabili:con quello che sta accadendo ai casali storici rurali un altro schiaffo alla storia e all'immagine della nostra violentata e svenduta città!
Rispondi
Foto Reporter
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
la zona andava bonificata da molto tempo, e nella storia di quell'area ormai abbandonata e preda di tutto e di tutti non c'è niente di positivo da raccontare!!!
Rispondi
Lucia sancilio
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Se un qualsiasi momumento o testimonianza storica fosse in pericolo di crollo, risolveremmo tutto demolendo? Non c'è forse anche la strada del recupero, della ristrutturazione. Non si misura anche da questo la civiltà di una città? E anche dal grando di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche!
Rispondi
giuseppe ragno
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
finalmente! erano una schifezza!
Rispondi
Lo scippatore di emozioni
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Quando poi ci scappava il passante che rimaneva ferito o al peggio moriva in caso di crollo o di caduta calcinacci, allora si sarebbe detto "ma perchè non le hanno abbattute"......mah...Non riesco proprio a capirvi.
Rispondi
cittadino intelligente
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Con quest'amministrazione si può fare di tutto: approfittate ora, se cambia, addio, tornano i comunisti. Riappropriamoci del territorio, costruiamo e lasciamo perder le cretinate sull'ambiente. Solo così Molfetta cresce e divenat ricca. Tutti ricchi, altro che imbecilli di comunisti, rifondazione, vendola e compagni. Andate a lavorare!
Rispondi
Lo scippatore per il cittadino intellig
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
Carissimo. Sono completamente d'accordo con quanto sostieni. Nei commenti di tutti noto un velato perbenismo: tutti pronti a difendere l'ambiente, a dare contro l'amministrazione, contro l'accrescimento edilizio della città e poi a lamentarsi di come la città stessa non riesca a colmare quel gap che ha da anni nei confronti dei comuni limitrofi. Purtroppo molti non vogliono aprire gli occhi sulla reale situazione che circonda loro e credono ancora nelle favole. Bisogna costruire, bisogna far si che Molfetta diventi una città ricca. E non è con i comunisti o con l'amichetto vendola che si potrà farlo. Saluti.
Rispondi
Leo de Gennaro
22 Gennaio 2005 alle ore 00:00:00
E' la solita speculazione edilizia. Che vergogna!
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